acca-sellowiana
Guaiàbo, Acca sellowiana o Feijoa che dir si voglia è questa la pianta che dà il tocco “sudamericano” al mio giardino e che, con mia sorpresa, produce pure degli ottimi frutti. Una piccola piantina mi è stata regalata circa cinque anni or sono da mia madre e, fino a pochi giorni fa, l’ho sempre considerata come un puro ornamento del mio piccolo giardino. Sinceramente avevo anche prestato poca attenzione al suo nome e l’apprezzavo sopratutto per l’aspetto, i bei fiori e per il fatto che non ha mai richiesto alcuna cura da parte mia.

Si tratta di un arbusto sempreverde, che può raggiungere i 7 metri di altezza, con foglie ellittiche, lucide, lunghe 4/5 cm; è una specie originaria dell’America latina, pare che sia stata importata in Europa intorno al 1890 dall’Uruguay dal francese Edward André. Coltivata in un giardino delle Alpi Marittime si è diffusa velocemente in Costa Azzurra e Riviera ligure. Può vivere in piena terra, restando all’aperto anche nelle stagioni fredde solo nelle regioni calde; altrove dovrebbe essere trattata alla stregua degli agrumi passando quindi la stagione invernale al riparo dal grande freddo. Questo almeno è quello che dice la letteratura a riguardo, mentre nella pratica la pianta in foto dimostra che è capace di resistere senza particolari problemi a temperature anche di qualche grado sotto lo zero. È adatta anche alla coltivazione in vasi (diametro di almeno 60 cm) tenendo presente che l’arbusto può raggiungere anche 4, 5 metri di altezza.
Gradisce un’esposizione in pieno sole oppure a mezz’ombra, al riparo dal vento.
Fiorisce abbondantemente in Luglio e fruttifica in autunno. Personalmente questo è il primo anno che ho potuto godere del raccolto dato che fino ad ora i frutti non erano mai riusciti a giungere a maturazione. Il frutto si presenta ovale, lungo fino a 6 cm di colore verde vivo anche in piena maturazione; emana un gradevole aroma ed ha una polpa bianca, succosa e molto saporita, dal gusto a metà strada tra il kiwi e l’uva fragolina. Viene utilizzata, sopratutto nei luoghi d’origine, per preparare squisiti succhi magari insieme a parchita, papaya, o altri frutti tropicali.
La messa a dimora si esegue a primavera e anche il trapianto deve essere eseguito a fine inverno. Può essere moltiplicata per talee semilegnose, in Aprile e Agosto, facendo radicare su terriccio sabbioso in luogo riparato e caldo.
Direi che è tutto, godetevi le foto e se vi piace trovatele un posto anche nel vostro giardino!

  • non ci posso credere!
    non ho mai conosciuto il nome dei questa pianta!!!
    ed i suoi fruttini…mmmh che bontà!
    ma è difficilissimo averne!!!!

  • DvD

    Io ho trovato qui dove comprarla http://www.motoreverde.com/sellowiana.html

    Veramente interessante, i fiori sembrano quelli del cappero, o no?

  • sì è vero, li accomuna i lunghi e vistosi stami

  • Io la coltivo da anni, ci sono parecchie varietà in commercio, alcune non autofertili che devono essere impollinate da un’altra varietà. Una varietà autofertile è la mammut, neozelandese.

    Un’altra pianta semitropicale, che sopporta brevi geli è il Guava fragola (Psidium cattleyanum v.lucidum), produce molto ed è ottimo, ne ho appena fatto della marmellata.

    Comunque qua in Liguria si possono coltivare altre, io ho mango, avocado, guava, litchi, casimiroa, carambola ed altre, fatte da seme o acquistate innestate.

    Paolo caprettetibetaene

  • Dimenticavo… i fiori di feijoa sono commestibili e ottimi in insalate estive, si usano solo i petali quindi non si impedisce la fruttificazione, sono dolci e carnosi, provare per credere.

    Paolo caprettetibetane

  • Eh, Liguria, terra speciale, baciata dal dio della vegetazione… Grazie Paolo delle preziose informazioni, è un onore leggerti qua. A presto

  • aurora

    E’ il frutto della mia infanzia ,sono cresciuta a pane e fejoie e anche adesso nel mio giardino ci sono due piante che purtroppo non fruttificano come allora ,ma resta sempre il mio frutto preferito.