Urban Biofilter, come depurare acqua e aria in città e vivere felici


… o quanto meno a vivere meglio. È quello che cerca di fare il progetto denominato Urban Biofilter che, unendo concetto di fitodepurazione la capacità di alcune piante di operare da filtro contro gli inquinanti atmosferici, vuole assicurare alle popolazioni urbane una qualità di vita migliore e più sana.

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Iris, bella, profumata e facile da coltivare


L’Iris è un genere composto da erbacee perenni appartenenti alla famiglia della Iridaceae e comprende circa 200 specie. È molto diffuso in Europa  e cresce spontaneamente  anche in diverse regioni nella nostra Penisola; chiamato anche giaggiolo o giaggiuolo o Giglio di Santa Cateriana,  è il simbolo di una delle città più famose del mondo, la bellissima Firenze, erroneamente chiamata dagli stessi fiorentini, il Giglio Fiorentino, non sapendo probabilmente che invece si tratta di un’ Iris. Sembra che la coltivazione e l’uso di questa pianta risalga a tempi antichi, prima gli egizi e poi  greci e romani la coltivarono per le proprietà medicinali e per la profumeria. A Firenze nel secolo XVIIII veniva impiegata industrialmente nell’Officina di Santa Maria Novella per la creazione di profumi; le migliori qualità di Iris venivano prodotte nel Chianti e ancora oggi in queste zone le troviamo fiorite su pendii e greppi e caratterizzano, insieme ad olivi e viti, questo splendido paesaggio.
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Eucalipto, dal suo olio essenziale un aiuto all’apparato respiratorio


L‘eucalipto, albero d’alto fusto sempreverde originario, come la Melaleuca (tea tree oil), dell’Oceania, oggi è molto diffuso anche nelle nostre regioni mediterranee. Se ne contano ben 600 specie diverse ma la più diffusa è l’Eucaliptus globulus, noto per le proprietà aromatiche, utilizzato da tempo e dal quale si ottiene un ottimo olio essenziale. Appartiene alla famiglia delle Mirtacee, ha il tronco eretto, la crescita molto veloce e raggiunge un altezza importante, fino a 70 – 80 m. I frutti sono capsule legnose contenenti i semi, mentre i fiori sono di un colore bianco rosaceo i quali prima della fioritura sono nascosti in capsule. Da questa caratteristica deriva anche il nome greco dell’eucalipto che significa ” ben nascosto”, ma che forse stona con la maestosità dell’albero. In medicina popolare è assai usato, soprattutto per a sua attività balsamica e fluidificante delle secrezioni catarrali dell’apparato respiratorio. Le parti utilizzate in fitoterapia sono le foglie. I costituenti principali sono i polifenoli (quercetina, rutina e eucaliptina), tannini, derivati terpenici e un olio essenziale particolarmente ricco in eucaliptolo (1,8-cineolo), un ossido che ne costituisce circa l’80%. Read More

Dai piselli al fotovoltaico, nuovi studi per un’energia sostenibile

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Finiamo la settimana con una notizia interessante in chiave”energia sostenibile”. Se si riuscisse a sfruttare in maniera ottimale l’illimitata energia del sole i gas serra derivati dall’uso dei combustibili fossili sarebbero un problema marginale se non inesistente. Purtroppo l’efficienza dei sistemi fotovoltaici è ancora bassa e questa tecnologia contribuisce solo in piccola parte alla domanda generale di energia.
Una nuova soluzione ai problemi legati all’energia solare e alla sua efficienza potrebbe giungere da una fonte inaspettata quanto comune perché spesso nei nostri piatti: il Pisum sativum, meglio conosciuto con il nome di pisello, potrebbe svolgere un ruolo importante nel nostro futuro energetico.
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Intervista a Valido Capodarca, il custode degli alberi monumentali d’Italia

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Senza Valido Capodarca e il suo amore per gli alberi monumentali forse oggi saremmo tutti un po’ più poveri. Nata quasi per caso alla fine degli anni settanta, la sua passione per queste piante è andata a colmare una grave lacuna del nostro patrimonio ambientale che, fino ad allora, non contemplava nessun elenco o censimento degli esemplari di alberi cosiddetti “monumentali”, ritenuti cioè, per un motivo o per un altro, di grande valore, non solo naturalistico ma anche culturale.
E così, a partire da quegli anni, ufficiale dell’esercito di stanza a Firenze (come spesso succede nella vita, le passioni non coincidono di solito con la principale attività lavorativa), Capodarca ha cominciato a ricercare, fotografare e misurare questi monumenti della natura fino a raccogliere materiale sufficiente per un primo libro (Toscana, cento alberi da salvare – Vallecchi Editore – Firenze – 1983) e a dare di fatto il via a un censimento degli alberi monumentali a livello nazionale e soprattutto a far nascere verso questi esemplari quella coscienza e quella sensibilità che oggi paiono acquisite ma che già pochi anni fa erano poco considerate.
Visto che anche questo blog si interessa all’argomento ho approfittato della gentilezza di Valido Capodarca per rivolgergli qualche domanda sulla sua esperienza. Ne è nata un’intervista a distanza che vi consiglio caldamente di leggere perché è ricca di spunti, aneddoti e insegnamenti davvero interessanti, oltre a contenere un’imperdibile quanto “sofferta” (perché comunque incompleta) top ten degli alberi monumentali d’Italia da vedere assolutamente.

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Un semenzaio pieno di m….!

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Perdonatemi la latente e al contempo palese (contraddizione in termini?) volgarità del titolo ma di questo si tratta: finalmente sono riuscito, sfruttando gli unici due o tre giorni di (relativo) bel tempo, a riempire il semenzaio di letame, a fare cioè il pieno di quella che è ritenuta una poco nobile sostanza che servirà da “carburante” per tenere al calduccio le nuove semine. Anche perché sembra proprio che di calduccio ce ne sia ancora un sacco di bisogno.
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Zucca serpente di Sicilia, da seme a seme

zucca serpente di Sicilia, da seme a seme
Una volta constatate le qualità organolettiche della zucca serpente di Sicilia (leggi: è buona) insieme a Simone e Carlo (i miei coltivatori  di riferimento) abbiamo deciso di riprodurre il seme per ripetere la coltura anche quest’anno. Il fatto curioso è che sono entrato in possesso dei semi di questa varietà di zucca grazie a un singolare “rinterzo” con protagonisti due amici siciliani e i semi di Solanum torvum che, prima di giungere da un Giuseppe all’altro, sono partiti da Palermo, sono rimbalzati in Toscana per poi tornare… di nuovo a Palermo!
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I superpoteri del caffè, ma senza esagerare

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Le principali piante dalle quali si ottiene il caffè (Coffea arabica L. e Coffea canephora) sono arbusti che producono piccoli frutti (più o meno delle dimensioni di una ciliegia) che al momento della maturazione diventano di colore rosso vivo. I loro chicchi, estratti dal frutto stesso, vengono accuratamente selezionati, trattati, miscelati, tostati e macinati, e si distinguono per la varietà prodotta, rispettivamente “arabica” e “robusta” e che diventano la gustosa bevanda tanto amata in tutto il mondo e in modo particolare da noi italiani. Le piante hanno origine in Africa e più specificamente nella regione sud-occidentale etiopica dell’altopiano di Kaffa; in seguito iniziò la loro diffusione in Egitto e in Arabia e poi in altre parti del mondo, spesso ambientandosi perfettamente come nel caso del Brasile, dove trovarono il loro habitat ideale, tanto che la loro coltivazione è diventata la principale risorsa economica del Paese.
Sembra che proprio da Kaffa trarrebbe origine la parola caffè, ma in molti non sono d’accordo e fanno risalire il termine alla parola araba kàwek, che significa eccitante. Da molto tempo l’uomo si giova del caffè per il suo gusto e per il suo aroma ricco e fragrante che produce un effetto piacevole e stimolante, ma oltre al piacere della buona tazzina possiamo trarre dalla bevanda anche numerosi benefici. Read More

Regalo, pianta e solidarietà. l’8 marzo festeggiatelo con la gardenia dell’AISM

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Difficile ottenere di più: fate un bel dono alla morosa (o, se siete donne, un bel regalo per voi stesse) da affiancare magari al solito, classico, mazzo di mimosa; vi ritrovate una pianta da coltivare a dir poco deliziosa; e, ultimo ma non ultimo, compite un’importante opera di solidarietà. Tre in uno. Possibile? Certo, ed è piuttosto semplice: da domani sabato 6 a lunedì 8 marzo non dovrete fare altro che recarvi in una delle oltre 3.000 piazze italiane e acquistare la gardenia dell’AISM per combattere la sclerosi multipla.
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Primavera, un trattamento rigenerante per le piante da appartamento

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Ecco finalmente la primavera! Lo so, state scalpitaldo in attesa delle belle giornate per poter finalmente abbellire le vostre terrazze ed i vostri giardini con nuove piante fiorite e finalmente godere dei profumi della primavera!
Stop, un passo indietro per favore! E le Vostre piante d’appartamento che vi hanno tenuto compagnia per tutto l’inverno? Prima di farvi prendere dall’entusiasmo della vita all’aperto, mi raccomando, questo è il momento migliore per pensare alle vostre piante da interno che hanno bisogno di pochi semplici accorgimenti per affrontare il loro imminente maggior sviluppo vegetativo e mantenersi così in piena forma; un po’ di ricoscenza spetta anche a loro e allora, andiamo a vedere cosa possiamo fare.
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