A quanto pare il riscaldamento globale, le inondazioni, lo scioglimento dei ghiacciai, l’innalzamento del livello degli oceani, la siccità ecc. non sono gli unici effetti causati dai cambiamenti climatici che dovrebbero farci preoccupare. Stando a quanto sostenuto da alcuni scienziati al meeting annuale della American Association for the Advancement of Science (AAAS) il clima impazzito potrebbe rendere i prodotti agroalimentari più pericolosi per la nostra salute a causa di parassiti e malattie sempre più aggressivi e dealla contaminazione di prodotti chimici e di pesticidi impiegati in maniera più massiccia per combatterli.
I cambiamenti climatici infatti non causano solo la scarsità di cibo e l’aumento dei prezzi delle materie prime che, assieme alla speculazione, portano a gravi crisi alimentari capaci di scatenare rivolte e guerre civili (come testimonia la storia di questi giorni) ma sono anche all’origine dei problemi di sicurezza alimentare che ora gli scienziati cercano di studiare più nel dettaglio.
Il primo esempio proposto dagli studiosi è quello legato alla salmonellosi che è un’infezione alimentare capace di registrare, solo negli Stati Uniti, qualcosa come 38 milioni di casi, tanto da risultare la principale causa di morte legata al cibo. Secondo gli scienziati un innalzamento di 6° C della temperatura in una determinata zona aumenta la probabilità di diffusione del bacillo della salmonella di ben il 12%.
Del resto casi del genere si sono già verificati e non in America ma qui nel Vecchio Continente: nel 2006 una partita di lattuga coltivata in Spagna e spedita in Finlandia causò 56 casi di avvelenamento da salmonella. A causa infatti della grave siccità di quell’anno (probabilmente legata al riscaldamento globale) gli agricoltori spagnoli si videro costretti a utilizzare acqua non trattata (e quindi contaminata dal bacillo) per irrigare le loro colture.
I cambiamenti climatici hanno anche un effetto negativo diretto sulla produzione alimentare. La siccità indebolisce le piante rendendole più suscettibili alle malattie così come le inondazioni e le forti piogge favoriscono lo sviluppo di malattie di origine fungina e di altri agenti patogeni che causano malattie. Anche i gas responsabili dell’effetto serra, uniti ad altri inquinanti atmosferici, sono in grado di indebolire i meccanismi naturali che le piante hanno sviluppato per difendersi.
Capire le interazioni e i legami tra mutamenti climatici e produzione agroalimentare è dunque fondamentale per la nostra salute e per questo gli studiosi hanno iniziato a monitorarli e a studiarli con maggiore attenzione. I motivi non sono difficili da capire perché come dimostrano non solo le rivolte nordafricane ma anche i forti cali di produzione di materie prime del 2010, dovute a inondazioni bibliche e a gravissime siccità, in gioco ci sono gli equilibri dell’intero pianeta.
Foto di CIAT International Center for Tropical Agriculture