L\'iperico o erba di san Giovanni o scacciadiavoli (Hypericum perforatum)L’iperico detta anche erba di San Giovanni in onore a Giovanni Battista, reputando che la pianta emettesse l’olio sanguinolento il 29 Agosto, data della decapitazione del santo. Scientificamente conosciuta come Hypericum perforatum è una diffusa erba da campo dal fiore giallo brillante; se viene stropicciata, la pianta libera un pigmento rosso contenente l’ipericina, una sostanza dalle virtù farmacologiche. Le secrezioni rosse rappresentano il sangue di Giovanni Battista quando venne decapitato.
L’iperico è stato studiato a lungo sopratutto in Germania ed in Unione Sovietica. Esso contiene un gran numero concentrato di flavonoidi ed una sostanza che esercita azione antivirale, antibatterica, antinfiammatoria, antifungina ma sopratutto antidrepessiva chiamata ipericina. Questa sostanza ostacola l’attività di un componente chimico presente nel corpo, la monoamino-ossidasi (MAO), operando come inibitore della MAO. Gli inibitori della MAO rappresentano una importante classe di antidepressivi. Molti studi hanno dimostrato la sua efficacia nella cura della depressione leggera o moderata ma anche nello stress, nell’ansia e la qualità del sonno viene migliorata perché aumenta la secrezione notturna di melatonina.
Alcuni studi americani dell’Università di New York e dell’Istituto Weizmann hanno scoperto che l’iperico sviluppa un’attività antivirale contro l’HIV, responsabile della sindrome da deficienza immunitaria acquisita (AIDS). Sembra che alcuni soggetti malati abbiano riscontrato risultati positivi in seguito all’uso dell’erba; ma prima di usare l’iperico nei soggetti sieropositivi credo sia meglio consultare il proprio infettivologo.
Gli erboristi moderni sono di opinione divisa in merito alla pianta in quanto nel 1977 la Food and Drug Administration (FDA) l’ha dichiarata insicura, dato che ingerendone grandi quantità gli animali diventano spesso sensibili alla luce solare (fotosensibilizzazione) e  sviluppano ustioni solari. Diversi medici sostengono che questo accade anche nell’uomo, sopratutto nelle persone con la pelle chiara. Ma la maggior parte degli erboristi ritiene che la pianta sia impiegata dall’uomo da oltre 2000 anni; usando l’iperico è meglio dunque stare lontano dal sole. Ultimamente la FDA ha in parte capovolto la propria disposizione, consentendone l’uso in alcuni casi riguardanti la depressione.