Provate a cercare su un motore di ricerca la parola “capitozzare”: dai risultati della ricerca, e all’unanimità, questa pratica di potatura viene indicata come del tutto errata ma nonostante questo risulta ancora oggi molto comune e anzi sembra addirittura in aumento, praticata anche da sedicenti professionisti dell’arboricoltura. Eppure non c’è niente di più dannoso e pericoloso di trattare gli alberi con questa “tecnica”. Già ma cosa si intende per capitozzare?
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Bonsai da appartamento, il Ficus benjamina
Eccoci di nuovo a parlare dei nostri amatissimi “Bonzi”…
Lo so, lo so vi ho lasciato soli in quest’ultimo periodo e me ne dispiaccio; ma oggi vi parlerò di un albero dalle notevoli doti di adattamento in casa, per cui potrete gioire finalmente e cominciare a coltivare il vostro “Beniamino” sul tavolinetto da fumo in salotto!!! Ma andiamo per ordine e cominciamo ok?
Un classico, l’Olmo cinese
Cominciamo a parlare di fatti… dopo le prime dritte per far sì che, almeno spero, i vostri benamati bonzi (ehm, bonsai!!) crescano belli e rigogliosi, andiamo a parlare più nello specifico delle varie essenze che meglio si adattano alla coltivazione in vaso. Oggi illustreremo la scheda di coltivazione per la specie bonsai per antonomasia, l’olmo cinese (per capirci, il classico bonsai che si trova sui banchi di tutti i garden… e persino sui ripiani dei supermercati![ndr]).
La rosa, è il periodo della potatura
Come non iniziare dalla regina dei fiori, sua Maestà la Rosa?
Torneremo spesso a parlare di questo incredibile fiore che ha da sempre suscitato nell’uomo un fascino insondabile e misterioso.
Ciò che preme ricordare in questo post che è tempo (salvo un improbabile colpo di coda di un inverno che inverno non lo è stato) di potare le nostre rose. Il periodo migliore infatti è marzo e aprile, il periodo durante il quale le gemme cominciano a gonfiarsi. Tutto poi dipende dal clima ma è comunque da sconsigliare la potatura tardiva, quando cioè i getti sono già lunghi; ai rosi a cespuglio vanno lasciate massimo 7 gemme (5 l’ideale) contate dal basso verso l’alto e tolto tutto il resto compresi logicamente i rami secchi o troppo sottili per prendere forza.
se il vostro roso invece è sarmentoso (cioè che si sviluppa con rami lunghi e flessibili che possono essere rampicanti o ricadenti) dovete lasciare i tralci di 2 o 3 anni dove si concentrerà il maggior numero di fiori ripulendo come al solito da rami vecchi e secchi e lasciando 4 o 5 gemme ai getti laterali.
In generale il taglio va fatto in diagonale, inclinato verso il lato opposto a quello dove è presente la gemma, ma solo un po’ di esperienza vi permetterà di operare al meglio.