Il genere Pinus appartiene alla famiglia delle Pinaceae e comprende circa 120 specie. Di queste in Italia è possibile trovarne diverse, dal pino silvestre, al pino mugo, al pino domestico, al pino d’Aleppo e, sui nostri litorali, il pino marittimo. Oggi parliamo del pino silvestre (Pynus sylvestris L.) che già Ippocrate usava con successo come medicinale, per via della sua capacità di curare le malattie respiratorie. Adesso, infatti, il suo impiego principale avviene in relazione ai disturbi da raffreddamento, in particolare quelli a carico della gola ma anche e soprattutto quelli che interessano i bronchi. Il pino silvestre, spontaneo nelle zone alpine d’Italia, è un albero sempreverde con foglie aghiformi riunite a due a due (raramente in tre o quattro) e con fiori che fioriscono all’inizio estate e possono essere microsporofilli e macrosporofilli, con quest’ultimi che formano I frutti, ovvero le pigne, che maturano dopo tre anni e che producono semi alati.
Le parti utilizzate in fitoterapia sono le gemme e gli aghi. I costituenti principali sono l’olio essenziale, ricco in monoterpeni: alfa- e betapinene, canfene, limonene, eucaliptolo, acetato di bornile. L’olio essenziale è presente in Farmacopea e numerose sono le specialità medicinali. Read More
Alberi monumentali, il pino di Monserrato, Isola d’Elba (LI)
Il nuovo appuntamento settimanale con gli alberi monumentali ci porta ancora su un’isola anche se molto più piccola della Sicilia di sette giorni fa: siamo sull’Isola d’Elba e grazie ad Antonio facciamo la conoscenza con il pino di Monserrato nel comune di Porto Azzurro in provincia di Livorno.
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“Le arance della salute” 2011, torna la raccolta fondi dell’Airc per combattere il cancro
Sabato 29 gennaio nuovo appuntamento con “Le arance della salute” 2011, l’evento organizzato dall’Airc (Associazione Italiana Ricerca sul Cancro) per raccogliere i fondi necessari alla ricerca per aiutarla “a rendere il cancro sempre più (in)curabile”, per togliere cioè, come l’efficace campagna pubblicitaria ci mostra, le due lettere “i” e “n” dalla parola incurabile e rendere un brutto ricordo la pericolosità di questa terribile malattia. Come tutti gli anni approfitto di questo spazio per parlare dell’appuntamento per almeno tre ottimi motivi.
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Imitare la fotosintesi clorofilliana per trasformare acqua e CO2 in combustibile? si può!
Da queste parti, si sa, si fa un gran tifo per le piante e per le loro caratteristiche (il minimo, da un blog che si sottotitola “dedicato al Regno vegetale”) e quando ci si imbatte in notizie di questo genere è impossibile non parlarne, anche perché, una volta messo a punto, l’esperimento di una macchina che imita la fotosintesi clorofilliana per trasformare la CO2 in combustibile potrebbe rappresentare un passo decisivo per il nostro futuro e quello del Pianeta.
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Cosa coltivare nell’orto, c come cipolla
Forza, eh! che per quanto riguarda l’orto, il periodo peggiore (nel senso di inattività) è quasi alle spalle e a partire dall’inizio del prossimo mese (ma in molte parti d’Italia fin da subito), anche se pur blandamente riparte l’attività nel nostro orto. E riparte a cominciare, tra gli altri, da un ortaggio che non può davvero mancare in nessun orto che si rispetti, ovvero la cipolla. Può infatti definirsi tale un orto che fa a meno della regina della nostra cucina? ovvio che no, vediamo allora più da vicino la coltivazione della cipolla, considerando che proprio in questo periodo è prevista un po’ in tutto il Paese la sua semina.
Nigella sativa, regolatrice del sistema immunitario
Quello della Nigella è un genere di piante erbacee annuali che appartiene alla famiglia delle Ranunculaceae e che include 14 specie di cui la Nigella sativa è forse la più conosciuta. Coltivata in Europa, Africa del Nord e Asia è considerata tra le più importanti erbe medicinali in grado di rinforzare il sistema immunitario. La pianta cresce fino a 30 centimetri, ha foglie ramificate e lineari e sviluppa fior composti dai cinque ai dieci petali di colore o bianco e blu. I frutti sono delle grandi capsule che contengono molti semi.
La N. sativa era conosciuta e apprezzata dagli antichi egizi, testimoniato dal fatto che sono stati ritrovati i suoi semi in diversi siti archeologici dell’Egitto. La prima scritta che fa riferimento alla N. sativa si trova nel Vecchio Testamento e più precisamente nel libro di Isaia. In epoca medievale, le proprietà di questa pianta furono studiate da ricercatori arabo-islamici, mentre attualmente gli estratti di N. sativa vengono usati per la loro attività antistaminica, antinfiammatoria e sedativa sul SNC (Sistema Nervoso Centrale), con ipotesi di impiego nel trattamento di alcune forme di cefalea. Read More
Alberi monumentali, il Ficus macrophylla del giardino Bellini a Catania
L’appuntamento settimanale con il fotocensimento degli alberi monumentali ci porta di nuovo in Sicilia e più precisamente a Catania dove il lettore Carmelo ha fotografato un notevole esemplare di Ficus macrophylla presente all’interno del giardino Bellini di Catania.
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La coltivazione delle principali specie del genere Hibiscus
Visto che Franco ne ha descritto le qualità fitoterapiche vediamo più da vicino il genere Hibiscus, descrivendone velocemente le caratteristiche botaniche e le tecniche colturali, almeno per quanto riguarda le specie più diffuse nel nostro Paese.
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Suggerimenti per seminare in casa con le lampade fluorescenti e anticipare la primavera
Da quasi 15 anni ho iniziato a coltivare piante sotto le lampade fluorescenti in casa e anche se non posso affermare che qualsiasi pianta possa crescere bene e completare il ciclo di crescita col solo ausilio della luce artificiale (ogni pianta fa storia a sé per tempi di esposizione alla luce e lunghezza d’onda assorbita) sono arrivato alla conclusione che praticamente tutte le piante succulente, carnivore, bulbose, tropicali, nostrane, erbacee, arbusti, alberi, ecc si possono seminare con successo e tenere per i primi mesi di vita sotto a delle semplici lampade fluorescenti.
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Orto a gennaio: la lavorazione del terreno
Per chi si diletta con la coltivazione di un orto quello di gennaio è in assoluto il mese di maggior riposo, almeno se si prende in considerazione una buona fetta dell’italico Stivale. Molti ortolani amatoriali, non importa se della prima o dell’ultima ora, trascinati dalla passione per questo vecchio/nuovo hobby non riescono proprio a stare con le mani in mano e talvolta cercano di precorrere i tempi, anticipando trapianti e semine all’aperto con il risultato di ottenere, nella stragrande maggioranza dei casi, solo una inutile perdita di tempo. Il mio consiglio in questi casi è quello di resistere a tali tentazioni e lasciarsi guidare dai ritmi naturali dettati dalle stagioni, concentrandosi invece verso quelle poche ma fondamentali attività, come la lavorazione del terreno, che è possibile svolgere in questo periodo e che risulteranno determinanti per la buona riuscita dell’orto nelle stagioni successive.
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