Un manualetto per cominciare “seriamente”…

Rieccomi qua!!! Dopo una lunga assenza dovuta alle più svariate vicissitudini ho deciso di farvi un regalino prima delle feste di Natale segnalandovi un ottimo manuale scritto da Daniele Benini del Club Romagna Bonsai perché proprio in questo periodo può tornare utile.
Ho pensato che, siccome durante le festività natalizie va molto di moda regalare bonsai, vi fosse utile un piccolo compendio per fare un po’ di chiarezza su questi sconosciuti e, perchè no, tentare quantomeno di “stuzzicarvi l’appetito” e farvi salire sempre di più la febbre da bonsai. Ovviamente le cose che sono scritte qua dentro sono solo di carattere generale e starà a voi, e poi alla vostra esperienza, ponderare e applicare ciò che leggerete.
Come ripetuto tante volte infatti il bonsai è un’arte e come ogni arte è sì legata a “canoni” e tecniche ben definite, ma anche (e secondo me conta di più della tecnica!) all’istinto, alla creatività e alle sensazioni che in noi suscitano ‘ste “mezze cartucce” che ogni volta riescono a farci sorridere quando le guardiamo o soffrire se stanno male!!
Il manuale è tratto dal sito Vita Naturale che ha un’interessante sezione dedicata ai bonsai con altro materiale che vale la pena leggere, dateci un occhio.
Con questo vi faccio i miei migliori Auguri e, come sempre, buon bonsai!!!

Il porro, salutare e gustoso, conosciuto fin dall’antichità


Specie appartenente alla famiglia delle Liliacee, il porro (Allium Porrum) è un ortaggio dal gusto molto simile alla cipolla.
La sua origine è incerta, può darsi che provenga dai territori celtici, ma lo conoscevano ed usavano anche gli Egiziani, mentre in Europa fu importato dai Romani. Plinio tesseva le lodi del porro affermando che “preso in una crema d’orzo, oppure mangiato crudo senza pane, un giorno si e uno no, giova anche alla voce ed al sonno”. Lo storico latino raccontava aneddoti sull’imperatore Nerone che, ogni mese, in determinati giorni, mangiava solo porri conditi con olio di oliva per conservare una bella voce.
Di questa pianta si consuma il bulbo, formato dalla parte basale delle foglie. Si impiega crudo o cotto in svariate preparazioni. In molti casi può sostituire la cipolla, e viene impiegato per preparare minestre, brodi, zuppe, risotti, frittate, tortini e pasta. Il porro è ricco di acqua (più del 90%), assolutamente ipocalorico, quindi indicato nelle diete dimagranti. Ricco di vitamina A, abbastanza di vitamina C e con discrete quantità di vitamine B., contiene minerali come il ferro, il magnesio (utile per il cuore), la silice (per l’elasticità delle ossa e della pelle), il potassio, il calcio (per rinforzare le ossa) e l’acido fosforico (utile per il sistema nervoso). Read More

L’agricoltura verticale salverà il pianeta?

L\'agricoltura verticale salverà il pianeta?
L’agricoltura ha cambiato le sorti dell’umanità: in soli 10.000 anni (un’enormità per noi, un battito di ciglia per il pianeta) siamo passati dal ruolo di raccoglitori e cacciatori  a quello che siamo diventati oggi e uno dei motivi fondamentali, se non il principale, è stato appunto la capacità sempre più perfezionata di coltivare il cibo necessario al nostro sostentamento, capace di alimentare il nostro successo evolutivo. Talmente di successo che nel corso del tempo abbiamo rimodellato l’ambiente che ci circonda in funzione dell’agricoltura, favorendo le colture e riducendo molti ecosistemi naturali in aree sempre più piccole o eliminandoli del tutto, fino ad arrivare agli oltre 800 milioni di ettari coltivati attualmente che corrispondono al 38% delle terre emerse. Nonostante queste imponenti cifre le terre coltivate non bastano, specialmente in prospettiva, visto che le stime sull’aumento demografico ci dicono che diventeremo 9 miliardi nel 2050. Ai ritmi attuali di coltivazione (che già non riescono a sfamare molti dei 6 miliardi di individui di oggi) per soddisfare il fabbisogno alimentare dei 9 miliardi di esseri umani del futuro servirebbe un’area coltivabile aggiuntiva uguale alle dimensioni del Brasile. E visto che il 38% delle terre emerse coltivate corrisponde all’85% di quelle che è possibile coltivare si capisce che quella alimentare diventa la priorità assoluta.
Una possibile soluzione al problema potrebbe venire da Dickson Despommier e dal suo team di studenti della Columbia University che da alcuni anni sta sviluppando un’idea dalle potenzialità promettenti: l’agricoltura verticale.
Read More

Arriva il Generale Inverno, proteggiamo le nostre piante

Arriva il Generale Inverno, proteggiamo le nostre piante
Pioggia, neve, freddo. Più o meno tutto il paese è alle prese con questa infinita serie di perturbazioni che sembra non mollarci più. Molti, specie al nord, hanno in questi giorni altro a cui pensare e non possono certo prestare attenzione alle proprie piante ma prima possibile merita ripararle e/o proteggerle per sperare di fargli superare l’inverno indenni. Allora vediamo qualche semplice ma utile consiglio per consentire alle nostre piante di sopravvivere al grande freddo che prepotentemente è ormai arrivato nelle nostre regioni.
Read More

Arance, mangiamo sostanze utili con la frutta di stagione

Arance, mangiamo sostanze utili con la frutta di stagione
L’Arancio (Citrus x sinensis) appartiene al genere Citrus e alla famiglia delle rutacee. Antico ibrido (da secoli coltivato come specie propria) probabilmente originario dell’Indocina è una pianta sempreverde, alta fino a 10 metri, con foglie resistenti, fiori bianchi e odorosi. Viene coltivato in molte aree del Mediterraneo (in Italia sopratutto in Sicilia) nelle quali è stato portato dagli arabi e poi dai mercanti genovesi, anche se alcuni antichi testi romani ne fanno cenno già nel primo secolo. L’arancia (il frutto dell’arancio) si presenta all’esterno con una scorza (pericarpo), che inizialmente è di colore verde e poi, maturando diviene gialla, arancione o rossa (per es. arancia rossa di Sicilia IGP). La parte interna (endocarpo), è polposa e divisa in spicchi pieni di succo  contenente acido citrico, zuccheri, vitamine (soprattutto C), calcio, fosforo, potassio, ferro e selenio. Read More

Clima, la posizione del Governo e l’opinione degli italiani

Clima, la posizione del Governo e l\'opinione degli italiani
Mentre Obama nomina Steven Chu ministro per l’energia il Governo italiano, per quanto riguarda le politiche ambientali, prende decisioni diametralmente opposte. Non bastava infatti il taglio ai fondi per l’efficienza energetica che tanto bene facevano all’ambiente e all’economia (il 56% in più di caldaie a condensazione vendute tra il giugno 2007 e il giugno 2008, unito all’aumento del 42% di installazione del solare termico sono cifre che stanno lì a dimostrarlo), adesso l’Italia sembra mettersi di traverso, minacciando il veto, anche sul pacchetto clima europeo chiamato 202020 (cioè, per ciascun paese della Comunità, taglio del 20% delle emissioni di gas serra, 20% di energie rinnovabili, il tutto entro il 2020).

Al momento in cui scrivo è saltata fuori un nuova bozza, più permissiva nei tempi e nei modi di attuazione, per la quale Berlusconi si dichiara ottimista, ma non si sa come andrà a finire questa storia mentre si capisce benissimo che il clima, per questo Governo, è tutto fuorché un’urgenza. Certo, il nostro esecutivo avrà le sue buone ragioni (penso all’intento di non far pagare alla nostra industria, già gravemente provata dalla crisi mondiale e indietro per quanto riguarda le emissioni di CO2, i costi dell’adeguamento ai nuovi obiettivi) ma la situazione ambientale è tale da non poter più rimandare decisioni di questo tipo.

E allora, dopo aver aderito alla catena di blog creata da ilKuda allo scopo di ripristinare gli sgravi fiscali sul risparmio energetico, e visto che conosco un sacco di gente sensibile ai temi ambientali, sull’argomento clima mi chiedo: e gli italiani? sono d’accordo con la politica di Berlusconi? preferirebbero altre scelte?
Io credo di sì e a tale proposito vi invito a lasciare un commento con la vostra opinione a riguardo.
Nessuna pretesa, ovvio, ma tutto fa brodo…

Foto di Enzo D.

Chi compra una pianta finta inquina anche per te, digli di non farlo

Chi compra una pianta finta inquina anche per te, digli di non farlo
Ieri, durante un vero e proprio diluvio, vado in un ufficio per lavoro e al suo ingresso trovo una novità: di corsa per l’acqua a catinelle noto, al lato della porta, un bel vaso alto un metro e mezzo al cui interno una composizione di Echinocactus grusonii, (notoriamente conosciuto come “cuscino della suocera“) fa bella mostra di se. Appena entrato, incuriosito dalla nuova presenza, chiedo subito lumi facendo notare che una pianta del genere, fuori dall’edificio e a pochi giorni dall’inverno, ha poche possibilità di sopravvivere. Dapprima non facendo caso ai mezzi sorrisi scaturiti dalle mie osservazioni, mi sento rispondere, con malcelato scherno, frasi del tipo “ma quella è una pianta speciale”, “vedrai se sopravvive…” vive per sempre!” e via dicendo. Noncurante delle avvisaglie insisto con i miei consigli, parlando delle caratteristiche di questa bellissima pianta e di come tentare di coltivarla (non sono un espertone dell’argomento ma conosco chi la coltiva con discreto successo). A questo punto, tra le risate generali, mi si avvicina uno e mi fa: “caro il mio Florablog la pianta all’ingresso non può morire perché è una pianta finta!”
Read More