La prossima settimana inizia una competizione sportiva che non teme concorrenza, neanche quella agguerritissima dei Mondiali di calcio. Da lunedì va in scena infatti il Torneo con la T maiuscola: inizia Wimbledon. Non c’è forse nulla di simile al mondo, in nessuno sport: è il più antico e prestigioso torneo di tennis, da qui è passata la Storia (sempre con la maiuscola) dello sport con la racchetta e vincere la competizione ti consegna semplicemente alla Leggenda. E di fronte alla Leggenda cosa volete che rappresenti qualche mediocre e noiosa partituccia, per di più accompagnata dall’infernale baccano delle vuvuzelas?
Il perché si parli di Wimbledon in un blog dedicato al Regno vegetale è presto detto: a parte la passione di chi scrive per questo meraviglioso sport, tra i tanti aspetti che inorgogliscono gli inglesi, The Championships esibiscono sicuramente anche quello che è considerato il prato più famoso del mondo. Vediamo allora perché è considerato tale, magari per carpire qualche segreto da applicare poi, con le dovute eccezioni, al nostro giardino.
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6 consigli utili per preservare il prato dai danni dell’inverno
Nonostante tutte le attenzioni del caso, il mio minuscolo prato sta uscendo davvero malconcio da questo inverno. Le continue piogge e l’insolita frequenza di nevicate, assieme a qualche gelata, hanno messo a dura prova il manto erboso che sembra implorare per pietà l’arrivo della bella stagione. Non vorrei deluderlo ma anche se la primavera sembra vicina tra pioggia, gelo e neve, c’è potenzialmente tutto il tempo per peggiorare le cose. Immagino del resto che, vista la stagione che è stata (ed è) per tutto il Paese, in queste condizioni non sia solo il mio prato ma che il problema riguardi una bella fetta dei giardini presenti in Italia.
Per non peggiorare ulteriormente la situazione ecco allora di seguito alcuni semplici consigli già affrontati in precedenza ma che è sempre utile ricordare, consigli che possiamo facilmente attuare per limitare i danni di stagione e per garantire al prato le condizioni ideali per ripartire al meglio all’arrivo della bella stagione.
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Come aiutare la ripresa del prato a fine estate
Quest’anno il mio piccolo prato è uscito particolarmente malridotto dall’estate: dopo un periodo tardo-primaverile di abbondante (forse troppa) piovisità, i mesi estivi si sono rivelati, come sempre negli ultimi anni, particolarmente caldi e soprattutto pressoché privi di precipitazioni. Da parte mia poi, vuoi per i troppi impegni vuoi per pigrizia, non ho certo brillato per una particolare cura nei suoi confronti con il risultato che il tappeto erboso ha sofferto un po’ la stagione mostrando zone danneggiate e diradate. Non dispero però, perché prima dell’arrivo dell’inverno c’è tutto il tempo per rimettere il prato in sesto.
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Il prato a primavera, i lavori colturali
No, non sono esattamente quelli suggeriti dalla simpatica immagine di Jez Page i lavori del periodo dedicati al tappeto erboso ma è già un mese abbondante che ci troviamo in primavera e anche se il tempo non è dei migliori il nostro prato dovrebbe aver cominciato a riattivare, più o meno lentamente a seconda della zona, la sua piena attività vegetativa. Il condizionale quest’anno è d’obbligo perché il clima piovoso dell’ultimo periodo ha condizionato e non poco la crescita e la coltura delle piante. Vediamo comunque quali sono i lavori e le accortezze da adottare per aiutare il nostro manto erboso a ripartire al meglio. Read More
Il prato in inverno, giardiniere a riposo… ma non troppo!
Anche per la manutenzione del prato gennaio e febbraio sono in assoluto i mesi in cui non c’è molto da fare: a causa del freddo invernale praticamente tutti i principali tipi di erba adoperati nei tappeti erbosi arrestano la loro crescita o la limitano al massimo. La conseguenza di tutto ciò è che, per il momento, non dobbiamo tagliare l’erba risparmiando così una bella fetta del tempo che in altri periodi siamo “costretti” a dedicare al nostro prato.
Non è il caso di impoltronirsi troppo però, perché anche in questo mese qualcosa da fare per il vostro prato lo si trova sempre.
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Video: impiantare un tappeto erboso in rotoli
Se avete un piccolo giardino (o una porzione di uno più esteso) da coltivare a prato e vi accingete a seminarlo potete prendere in seria considerazione anche un’alternativa alla semina, ovvero la possibilità di impiantarlo acquistando i rotoli di erba già cresciuta da mettere direttamente a dimora: per le superfici limitate la cifra da spendere risulta più che abbordabile e si evitano così tutti i lati negativi che la semina comporta (irrigazione, clima, formiche, tempi lunghi prima dell’utilizzo ecc.). Certo, il metodo migliore per ottenere un buon prato sano e robusto rimane sempre quello di partire da seme ma in determinate circostanze può risultare preferibile utilizzare i rotoli.
È il caso di Alessandro che, appena trasferitosi nella sua nuova (e bella) casa e smanioso di utilizzare quanto prima il suo giardino (per usi quantomeno discutibili che poi vi dirò…), ha affrontato una spesa contenuta e, affidatosi all’indubbia professionalità di Alessio, in un pomeriggio ha ottenuto il suo bel prato di erba già cresciuta.
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Scarificatura e trasemina per il prato a settembre
Il mio prato, gazie alle abbondanti piogge dei giorni scorsi, ha recuperato il verde brillante dei tempi migliori e con esso un po’ di vigore. In realtà questa baldanza non durerà a lungo, in fondo siamo già a metà settembre, e la sua crescita andrà via via rallentando con l’avvicinarsi dell’inverno. Possiamo per questo tagliare l’erba ogni dieci-quindici giorni e annaffiarla con minor frequenza, grazie (si spera) all’ausilio di Giove Pluvio e alle piogge del periodo.
Per il nostro tappeto erboso a settembre è anche tempo di check-up per verificare il suo stato di salute ed eventualmente effettuare delle operazioni di recupero e prevenzione.
Per esempio un sottile ma minaccioso strato composto da un misto di foglie, germogli, parti secche, residui dei tagli e quant’altro ricopre quasi sicuramente il vostro amato manto erboso: è il feltro e, per la salute del vostro prato, dovete toglierlo, e per farlo dovete ricorrere ad un’operazione non molto simpatica ma utilissima, dal nome che è tutto un programma: la scarificatura.
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Ottimizzare le annaffiature del prato parte II
Luglio, mese delicato per il prato: ottimizziamo le annaffiature parte I
Il mese di Luglio è quello della canicola: il caldo si fa veramente intenso e costante e per la salute del nostro prato (e per le piante del nostro giardino in generale) si tratta senz’altro del periodo più delicato. Le piogge sono rare e quando si verificano, data l’enorme energia presente nell’atmosfera, spesso sono foriere di seri danni (leggi grandine, nubifragi ecc.). Eppure, nonostante questo quadro non proprio idilliaco, è proprio in questa fase che il nostro manto erboso ha bisogno di più acqua.
Molta acqua.
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La solarizzazione: sfruttare il sole contro i patogeni del terreno
Con l’arrivo dell’estate abbiamo a disposizione un procedimento di lotta biologica che consente di ridurre il contenuto di patogeni negli strati superficiali del terreno. La solarizzazione è infatti un processo che può essere assimilato ad una pastorizzazione del terreno attraverso la cattura dell’energia solare mediante l’utilizzo di materiale plastico (ma oggi sono reperibili materiali biodegradabili a base di amido) che viene disteso a terra. Se ben condotto questo processo consente la drastica riduzione di patogeni termolabili oltre all’eliminazione delle malerbe.
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