Due allegri viticoltori allo sbaraglio: la vigna il 20 di luglio 2008La settimana passata è andata in onda la replica della puntata precedente (trattamento anticrittogamico a basa di rame e zolfo), oggi invece la parte dell’attore protagonista è interpretata dalla fresa, che ruba la scena alla pompa e, dalla parte posteriore del trattore, si occupa di eliminare l’erba che si era nuovamente impadronita con prepotenza dei filari. Il motivo principale della pulizia è quello di evitare che l’eccessiva umidità portata dalla vegetazione intorno alle viti, combinata con il caldo di questo periodo, favorisca la propagazione di malattie.

Il mitico Lambo con la fresaI più virtuosi zappano il terreno alle basi delle viti ma, a meno di non essere dotati di attrezzature piuttosto sofisticate, si tratta di un’operazione manuale che richiede molto tempo e fatica. Altri tagliano corto utilizzando del diserbante ma, anche se le radici si propagano in profondità per cui non dovrebbero risentirne, si tratta di veleno e noi vogliamo bene alle nostre piccine, per cui ci limitiamo a muovere bene il terreno al centro del filare cercando di avvicinarsi quanto possibile alle piante e pulire delicatamente le basi con un decespugliatore. D’altronde c’è chi sostiene che un po’ di erbetta mantenga quel minimo di umidità che aiuta a superare i periodi di siccità e chi siamo noi per dargli torto?
Oltre a combattere le malattie e prendersi cura del terreno di questi tempi vengono svolte attività che favoriscono lo sviluppo del frutto. Si eliminano i tralci che partono dalle basi delle viti (polloni) e quelli troppo lunghi che riempirebbero inutilmente la pianta sottraendole energia e distogliendola dall’obiettivo primario. Si tolgono anche un po’ di foglie vicino ai grappoli al fine di facilitare la ventilazione per ridurre l’attacco delle muffe ed esponendoli al sole per favorire la maturazione.
Logicamente queste sono accortezze utili in questa zona che però potrebbero rivelarsi addirittura controproducenti in luoghi dove il sole è più forte ed il grappolo scoperto soffrirebbe eccessivamente.
Nel nostro caso, avendo a che fare con viti attempate è opportuno evitare di sforzarle più del dovuto e quindi, se i grappoli sono troppi, li diradiamo sopprimendo quelli meno promettenti (attività che tra l’altro viene comunemente utilizzata per aumentare la qualità del prodotto finale).
Come al solito c’è chi sostiene che le piante in vegetazione non andrebbero toccate ma non possiamo mica accontentare tutti…
Pensiamo di aver raccontato abbstanza da scoraggiare i più “vagabondi” ma d’altro canto questo è uno dei periodi dell’anno in cui sono richieste più attenzioni che però, se tutto va bene saranno premiate nel giro di poco tempo. Il grappolo continua a crescere e tra non molto gli acini inizieranno a colorarsi per la gioia di grandi e piccini.
Uva immatura