Il genere Ranunculus appartiene alla famiglia delle Ranuncolaceae e comprende più di 400 specie di piante erbacee annuali o perenni, alcune con radici tuberose altre acquatiche, rustiche e semirustiche e che in genere sono di facile coltivazione. Oggi i Ranuncoli vengono coltivati per il commercio di fiori recisi ma purtroppo poco utilizzati nei giardini. Dico purtroppo perchè a me piacciono molto e, vista anche la facilità di coltivazione, non capisco come mai siano stati dimenticati. Inoltre il fatto che siano fra i primi fiori a comparire agli inizi della primavera, quando ancora molta vegetazione sonnecchia, dovrebbe da solo invogliare alla loro coltivazione.

Il nome deriva dalla traduzione del termine greco “batrachion”, che siginfica ranocchia, nel latino “ranunculus” e nasce dal fatto che queste piante crescono di solito nelle zone umide e paludose; la specie forse più diffusa e coltivata è il Ranunculus asiaticus (asiatico) originario dell’Asia Minore e dalla Grecia. In Italia troviamo diverse specie allo stato spontaneo, fra cui  il R. alpestris che vive a quote elevate nelle valli alpine, a fiore semplice dell’altezza di cm. 15/30, di colore bianco con al centro stami gialli e il R. aquatilis, specie acquatica con foglie sommerse e gallegianti, queste ultime con forma tondeggiante; i fiori sono piccoli della larrghezza di circa cm.2 e sbocciano dalla primavera fino al mese di luglio.
Quello che potete coltivare nei giardini  di tutta Italia, in tante varietà  e colori è comunque il R. asiatico.
Particolarmente apprezzati (a ragione) per la loro bellezza sono i Turban, i francesi, i persiani e i a fior di peonia, tutti a fiori doppi o semidoppi del diametro che varia dai  2,5 ai 5 cm. e dai colori che spaziano dal dal bianco al giallo, all’arancio e al rosso.
La coltivazione è piuttosto semplice; la messa a dimora  dei bulbetti si esegue in periodi diversi a seconda del clima. Nelle zone a clima invernale rigido possono essere interrati in piena terra a febbraio-marzo, possibilmente con esposizione a sud ricoprendo il terreno con una coltre di foglie nei mesi più rigidi;  nelle regioni dell’Italia centrale si intererranno a  dicembre-gennaio, mentre al sud  da settembre a febbraio.
I bulbi devono essere interrati con l’occhio rivolto verso l’alto a distanza di circa 10 cm l’uno dall’altro e ad una profondità di  5-10 cm.
Il terreno deve essere leggero, ben lavorato e drenato, possibilmente argilloso, con esposizione a mezz’ombra o soleggiata nelle ore della mattina. Al comparire dei boccioli fertilizzate, anche per tutto il periodo della fioritura, con un fertilizzante liquido. La moltiplicazione si effettua per divisione dei bulbetti o  per seme, interrando questi ultimi  in vasetti con torba mista a sabbia, ad una profondità di mm. 3/4, facendo attenzione a riparare i vasi nei giorni troppo freddi; alla formazione dei bulbetti mettere a dimora. Dopo la fioritura, quando la pianta si sarà completamente seccata, si dovrà procedere al dissotterramento dei bulbetti che andranno fatti asciugare in un luogo ben areato. A questo punto andranno conservati in sabbia o torba secca fino al momento del nuovo impianto. Le specie autoctone vanno invece lasciate nel terreno.
Da ricordare che tutte le parti del Ranuncolo sono velenose, pertanto state molto attenti se avete cuccioli di cane o bambini piccoli.
Foto di calico_13