Rodolia cardinalis, il coccinellide predatore di Icerya purchasi detta cocciniglia cotonosa solcata
Foto del Dipartimento di Entomologia e Zoologia agraria “Filippo Silvestri”

Come anticipato nel post precedente, mi sono messo in contatto con l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, e più precisamente con il Dipartimento di Entomologia e Zoologia agraria “Filippo Silvestri”, perché ho letto su Wikipedia che questo dipartimento, su richiesta, invia larve di Rodolia cardinalis, il predatore della Cocciniglia cotonosa solcata che ha preso d’assalto i limoni del mio amico Paolo.

Ho quindi scritto una mail per chiedere maggiori informazioni e conferma sul supporto alla lotta biologica e sulla spedizione (su richiesta) di larve di questa coccinella.
Con mia graditissima sorpresa ho ricevuto una dettagliata risposta direttamente dal Dirtettore del Dipartimento, il Professor Gennaro Viggiani, lo studioso e ricercatore italiano che ha contribuito in maniera determinante alla conoscenza e alla diffusione della lotta biologica in agricoltura nel nostro Paese.
Purtroppo il coccinellide in questo periodo dell’anno si è già disperso dai focolai di cocciniglia da lui predati e per il momento dovrò fare a meno di sperimentare la sua efficacia di persona (esperimento rimandato alla prossima primavera), ma il Professore, gentilemente, mi ha comunque inviato la scheda della Rodalia che pubblico integralemente:

La coccinella che le inviamo gratuitamente è chiamata dagli studiosi Rodolia o Vedalia o Novius cardinalis. Essa è originaria dell’Australia, da dove nel 1888 fu importata in California nel tentativo di lottare con mezzi biologici un insetto, anch’esso ritenuto della stessa provenienza, che da alcuni anni danneggiava gravemente gli agrumi e varie piante ornamentali (pittosporo, mimose, etc.): la cocciniglia cotonosa solcata (Icerya purchasi). La R. cardinalis, infatti, si nutre quasi esclusivamente di uova e di altre forme di questa cocciniglia che, nel paese originario, grazie all’attività predatrice della coccinella e di altri nemici naturali, non desta  preoccupazioni in agricoltura.
Il successo strepitoso ottenuto in California con l’introduzione della R. cardinalis, che rappresenta una tappa fondamentale nella storia della lotta biologica, consentì l’importazione della benefica coccinella in numerosi altri paesi, tra cui l’Italia (1901).
Attualmente la R. cardinalis si riproduce naturalmente in alcune zone “rifugio” del nostro paese, ove trova condizioni favorevoli. Essa viene all’occorrenza allevata presso il Dipartimento di Entomologia e Zoologia agraria, che provvede alla sua spedizione nel periodo giugno-settembre, quando si verificano infestazioni di I. purchasi su piante di agrumi e ornamentali. La coccinella viene spedita in appositi contenitori in cui si aggiunge dell’alimento (alcuni individui di I. purchasi e/o miele). All’arrivo tali contenitori vanno aperti e sistemati opportunamente sulle piante infestate, in modo da permettere la fuoriuscita della coccinella in vicinanza della preda.
La Rodolia va richiesta non appena si notano i primi focolai di Icerya, indicando approssimativamente, il numero delle piante da proteggere. Le distribuzioni della coccinella all’aperto vanno effettuate allorquando essa ha la possibilità di vivere e di riprodursi (aprile-settembre).

Larva di Rodolia cardinalis, coccinella predatrice della Icerya purchasi, detta cocciniglia cotonosa solcata Nella foto qui sopra potete vedere una larva di Rodolia sempre fornita (come la foto della coccinella adulta) dal Professor Viggiani che ingrazio di cuore per la  gentilezza e la disponibilità con cui ha risposto alle mie domande e, prima di concludere, consiglio a Paolo di armarsi (oltre che di pazienza) di cotone, acqua e alcool…

  • Simone

    Un sito molto interessante per far conoscer questo fantastico alleato contro questo parassita “alieno”. Dov’è possibile acquistarlo? o reperirlo?grazie mille

  • Ciao Simone, puoi provere presso l’Unversità di Napoli che invia su richiesta e gratis le larve di Rodolia.
    A presto

  • Veronica Biliotti

    Salve, volevo farti sapere che il professor Viggiani ora è in pensione e l’Università di Napoli non si occupa più di questa fornitura, quindi credo che sarebbe giusto correggere il post! Grazie.