Dulcamara, se "presa con le molle" depura e aiuta il metabolismo

La dulcamara (Solanum dulcamara L.) è una pianta ad andamento prostrato o rampicante, che cresce nelle boscaglie, sulle rive dei corsi d’acqua e che appartiene alla famiglia delle Solanacee. I fiori sono piccoli, viola, con macchie verdi alla base di ogni petalo. Le foglie sono cuoriformi, i frutti sono bacche all’inizio verdi, che diventano di un vistoso colore rosso a piena maturità in autunno.
Il nome è dovuto al sapore dei rametti, prima amaro e poi dolce, che venivano masticati dai ragazzi di campagna come quelli della liquirizia. La dulcamara viene spesso confusa con la belladonna, mentre in realtà, pur facendo parte della stessa famiglia, è una specie diversa.
In ogni caso va chiarito che la dulcamara è a tutti gli effetti considerata una pianta velenosa e per questo pericolosa anche se è utilizzata da sempre in fitoterapia: si adoperano le sommità, i cui particolari ingredienti sono costituiti da saponine, alcaloidi tropanici, flavonoidi e fitosteroli.La dulcamara viene usata dalla notte dei tempi come pianta curativa ma è bene tenere ben presente che molte sue parti, in particolare le bacche, sono considerate potenzialmente mortali.  Viene adoperata come depurativo del sangue e molto importante è ritenuta la sua azione sul metabolismo: è usata contro reumatismi e gotta, quindi in quelle condizioni in cui si tende ad agire sulle funzioni metaboliche complessive.
Ha inoltre proprietà sudorifere, una leggera azione ipnotica e anafrodisiaca (che inibisce cioè il desiderio sessuale), ed è usata anche contro la tosse persistente. I fusti della dulcamara sono utilizzati come rimedio depurativo, indicato in particolare per malattie dermatologiche.
Oltre a queste proprietà contiene saponine ad attività antinfiammatoria e alcaloidi ad attività anticolinergica, presenti in particolare nelle bacche. Importante anche la sua azione dermatologica, in particolare in quei disturbi della pelle collegati ad anomalie del metabolismo come eczema cronico, la psoriasi e altre malattie croniche della pelle.
Come detto però è una pianta potenzialmente pericolosa e non mancano certo le controindicazioni e gli effetti collaterali: per chi soffre di bradicardia, asma bronchiale e glaucoma ma per tutti la semplice ingestione delle bacche può causare gravi forme di intossicazione con nausea, vomito e dissenteria fino, in alcuni casi, alla morte.
Come sempre dunque, e più che in altri casi, con la dulcamara (come in genere con tutte le piante) il “fai da te” è fortemente sconsigliato e serve, per la sua assunzione, lo stretto controllo di un medico specializzato.
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