Le protezioni per gli ortaggi in inverno: il tessuto non tessuto
Per non rendere chilometrico il post sui 5 consigli per coltivare ortaggi durante l’autunno e l’inverno ho preferito approfondire a parte un punto in particolare, il quinto, relativo alla Protezione delle colture: la serra, il tunnel e il tessuto non tessuto perché nel precedente intervento lo spazio a disposizione non consentiva che una veloce introduzione all’argomento. Che invece merita una diversa attenzione perché è proprio grazie all’impiego di una protezione che è possibile, anche per il semplice appassionato, prolungare ai mesi più freddi e con ottimi risultati (almeno per buona parte del territorio italiano) il periodo di raccolta degli ortaggi.
Per quanto riguarda il tempo e il denaro impiegati in relazione ai risultati ottenuti, l’utilizzo del tessuto non tessuto è forse la soluzione migliore.

Il tessuto non tessuto (o tnt) non è un paradosso in termini ma il nome con il quale si indica (definizione tratta da Wikipedia) “un prodotto industriale simile a un tessuto ma ottenuto con procedimenti diversi dalla tessitura (incrocio di fili di trama e di ordito tramite telaio) e dalla maglieria. Talvolta il termine viene anche indicato come nonwoven, anglicismo che significa “non tessuto”. La manifattura utilizza tipicamente fibre disposte a strati o incrociate che vengono unite insieme meccanicamente (per esempio con aghi), con adesivi o con processi termici.

Quello che ne scaturisce è un prodotto utilizzatissimo che trova molte applicazioni in svariati ambiti: oltre che nell’uso quotidiano (si pensi solo alle borse per la spesa, quelle resistenti per intendersi) è presente nell’edilizia (per soffitti e controsoffitti), nell’arredamento (è presente in molti oggetti d’arredo), nell’abbigliamento (lo si trova per esempio nelle scarpe) e appunto in agricoltura, dove trova impiego sotto forma di teli come protezione per molti tipi di piante o, come nel nostro caso, per lo sviluppo delle varietà orticole.

Il tnt ha dalla sua una serie di caratteristiche davvero speciali che lo rende molto utile in agricoltura. Le principali sono:

  • è molto resistente;
  • non marcisce;
  • non si sfilaccia;
  • lascia filtrare acqua, luce e aria;
  • protegge le colture dal vento e dal freddo;
  • attenua l’escursione termica;
  • facilita la germinazione;
  • mantiene un certo grado di umidità;
  • aumenta la temperatura;
  • protegge le colture dalla brina e dalle gelate.

Il suo utilizzo come protezione diretta delle piante dell’orto è molto semplice: viene steso direttamente a contatto delle colture per poi essere fissato ricoprendone i bordi con un po’ di terra lungo i lati del telo; se la superficie del telo impiegata è piccola è meglio ricoprire tutti e quattro i lati o, se il telo è particolarmente esteso, è bene piazzare dei pesi anche nel suo centro, in entrambi i casi per assicurre il tessuto non tessuto contro l’azione del vento. Può essere utilizzato in combinazione con la pacciamatura, nei tunnel e anche nelle serre ottenendo per lo più la somma dei benefici offerti dai vari metodi.
Per un suo corretto impiego occorre applicare il tessuto non tessuto non troppo aderente alle piante ma è meglio calcolare fin da subito un certo margine di “operatività” per le colture che così facendo svilupperanno senza impedimenti e senza correre il rischio di strappare il telo.
Per far filtrare il massimo della luce possibile si deve utilizzare solo materiale perfettamente pulito.

Come abbiamo visto il tnt è molto facile da impiegare e, anche se non è proprio quel che si intende per un prodotto a buon mercato, il suo utilizzo rappresenta comunque il miglior rapporto tra risorse impiegate (tempo e denaro) e risultati finali anche perché viene venduto in rotoli e in formati che aiutano a razionalizzare al massimo il suo impiego.

Logicamente la sua efficacia è legata alla zona nella quale viene impiegato: se nel nord Italia può risultare utile solo per alcune colture, in buona parte del centro e praticamente in tutto il sud Italia rappresenta una valida protezione anche per i periodi durante i quali si registrano le temperature più basse. Il tnt può essere utilizzato sia per prolungare la raccolta delle colture tardive (portandole spesso all’inverno inoltrato) sia per anticipare quelle della nuova stagione, allungando di fatto la produzione e la raccolta degli ortaggi. Al netto della geografia il suo utilizzo è efficace almeno per bietole (sia da coste che da taglio), carote, cicoria, finocchio, lattuga, prezzemolo e radicchio.

  • Ospite

    pbisogni41@gmail.comsarei interessato all’acquisto,dietro informazioni dettagliate e relativo prezzo unitario del tessuto non tessuto
    da adoperarsi su lattuga,pomodoro etc etc
    saluti
    bisogni giuseppeico 18
    via san domen
    89831 s.angelo di gerocarne (VV)
    3478261396

  • Salve, vorrei sapere cosa succede se si usasse il TNT doppio sopra un tunnel di larghezza 1.20 e altezza 1 m , doppio vuol dire metterne 2 strati.. ben esposto al sole, non troppo vento.. fissato bene al terreno e rincalzato per evitare lumache e bruchi… ??  io vado via e non posso innaffiare, riuscirei a mantenere un buon risultato termico e sopratutto a far filtrare abbastanza luce aria ed acqua mentre non ci sono ? , l orto e a Milano ( jaja ), ho giù carote, bietola , spinaci, fave, piselli, carciofo,cicoria , rucola, prezzemolo… ma vorrei anticipar le semine di febbraio… grazie mille !