L’agrimonia (Agrimonia eupatoria L.) della famiglia delle Rosaceae è una pianta erbacea perenne, eretta, con fusto ramificato e solo nella parte finale ricoperto di peluria sul quale sono disposte le foglie. Alta da 40 a 70 cm, preferisce i terreni soleggiati ed è presente in Italia dalle coste fino alla fascia subalpina, nei luoghi erbosi e lungo le sponde dei canali. I fiori sono gialli e sono riuniti in pannocchie, mentre il frutto è formato da due acheni che sono chiusi nel tubo del calice. Le proprietà mediche di questa erba erano note fin dal’antichità tanto che Plinio il Vecchio la consigliava nella cura delle malattie del fegato, come cicatrizzante e antiveleno. Le parti utilizzate in fitoterapia sono le sommità fiorite. I costituenti principali sono i polifenoli (flavonoidi e tannini catechici), oltre a triterpeni e tracce di olio essenziale.
L’agrimonia è una pianta molto usata nella tradizione popolare come medicamento. La sua azione per uso interno si svolge prevalentemente nei problemi epatici e contro le infiammazioni. La presenza di triterpeni e tannini ne giustificano l’impiego interno nelle faringiti, nelle gastroenteriti e nelle infiammazioni intestinali. Inoltre la tradizione erboristica le attribuisce proprietà anticolesterolo, astringenti e ipoglicemizzanti. Secondo alcuni ricercatori, l’agrimonia svolgerebbe una benefica funzione nel processo digestivo, favorendone la digestione stessa. Ottimi risultati si sono ottenuti nelle congiuntiviti, nell’asma bronchiale e nelle riniti allergiche. Bere il suo tè, preparato con le foglie secche triturate, leggermente diuretico, fa bene alle vie urinarie.
Per uso esterno è consigliata contro le infiammazioni alla bocca, congiuntiviti e orticarie. La polpa della droga è usata per distorsioni, abrasioni, ferite e contusioni. L’assunzione prolungata può comportare interazioni con l’assorbimento di molti farmaci in relazione all’alto contenuto in tannini. Sono possibili interazioni con gli ipoglicemizzanti orali.
Non ci sono controindicazioni se non per l’ipersensibilità accertata verso una o più sostanze presenti nella pianta.
Ripeto, come sempre, che prima di assumere qualunque tipo di prodotto erboristico è SEMPRE BENE avvertire il proprio medico curante.
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