Arnica montana, ottima per traumi e contusioni

Arnica montana, ottima per traumi e contusioni
Il genere Arnica comprende circa 30 specie appartenenti alla famiglia delle Asteraceae o Compositae. L’unica che cresce spontaneamente in Italia è l’Arnica montana ed è di questa pianta che parliamo delle sue proprietà benefiche. Pianta erbacea perenne, preferisce i climi freschi e soleggiati, infatti cresce spontaneamente sui pascoli delle Alpi e dell’Appennino settentrionale da 1000 a 2400 m.. Assomiglia alla margherita, anche se i suoi fiori sono giallo-arancioni ed emanano un forte odore aromatico che in alcuni può provocare starnuti. Le foglie sono glabre nella parte inferiore, ma ricoperte di piccola peluria nella parte superiore. A causa della progressiva sparizione del suo habitat naturale, compresso dalle colture intensive, la A. montana è sempre più rara da incontrare ed è inclusa tra la flora protetta.
Le parti utilizzate in fitoterapia sono i fiori e il rizoma. I costituenti principali sono i flavonoidi, i triterpeni, i lattoni sesquiterpenici, un olio essenziale contenente anche timolo, le cumarine e i derivati dell’acido caffeico. Altri componenti sono una sostanza amara chiamata arnicina, tannini e un alcaloide proprio, detto arnicaina.
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Agrimonia, per la protezione del fegato

Agrimonia, per la protezione del fegato
L’agrimonia (Agrimonia eupatoria L.) della famiglia delle Rosaceae è una pianta erbacea perenne, eretta, con fusto ramificato e solo nella parte finale ricoperto di peluria sul quale sono disposte le foglie. Alta da 40 a 70 cm, preferisce i terreni soleggiati ed è presente in Italia dalle coste fino alla fascia subalpina, nei luoghi erbosi e lungo le sponde dei canali. I fiori sono gialli e sono riuniti in pannocchie, mentre il frutto è formato da due acheni che sono chiusi nel tubo del calice. Le proprietà mediche di questa erba erano note fin dal’antichità tanto che Plinio il Vecchio la consigliava nella cura delle malattie del fegato, come cicatrizzante e antiveleno. Le parti utilizzate in fitoterapia sono le sommità fiorite. I costituenti principali sono i polifenoli (flavonoidi e tannini catechici), oltre a triterpeni e tracce di olio essenziale. Read More

Ononide, antinfiammatoria, diuretica e depurativa

Ononide, antinfiammatoria, diuretica e depurativa
L’Ononide spinosa (Ononis spinosa L.) della famiglia delle Fabaceae, ma nelle classificazioni più vecchie viene detta anche Leguminosae, è un arbusto spinoso spontaneo di modeste dimensioni e può raggiungere l’altezza di 60- 70 cm. Cresce nei luoghi assolati, nei terreni aridi e sassosi, nei prati e nei campi abbandonati, dalla pianura fino alla bassa montagna. Il fusto, legnoso alla base, è molto resistente e le radici, abbastanza profonde, servono alla pianta per superare lunghi periodi di siccità. I delicati fiori rosa assomigliano a quelli dei piselli, le foglie inferiori sono formate da trifogliate, mentre quelle superiori sono indivise. Il termine prende il nome da “onos”, che significa asino, animale che sembra vada ghiotto di questa pianta nonostante la presenza delle spine che possono recargli qualche difficoltà. Le parti usate in fitoterapia sono le radici che vengono raccolte nel periodo settembre- novembre. I costituenti principali sono i glucosidi isoflavonici (spinonina, ononina e biocanina), un olio essenziale, alcuni triterpeni e sitosteroli. Read More

Sambuco, antireumatico, diuretico e antinfluenzale

Sambuco, antireumatico, diuretico e antinfluenzale
Il sambuco (Sambucus nigra) della famiglia delle Caprifogliacee è una pianta alta 3- 4 metri che cresce in tutta Europa. In Italia si trova in pianura, nella zona montana, tra le siepi, lungo i corsi d’acqua e le strade. Le foglie sono caduche di colore verde pallido, i fiori sono molto piccoli, profumatissimi, di colore bianco crema, mentre i frutti sono delle piccole bacche nere. Pianta conosciuta fin dall’antichità, tanto che Ippocrate le attribuiva proprietà diuretiche e lassative. Le parti utilizzate in medicina popolare e in fitoterapia sono soprattutto i fiori. Si possono usare anche i frutti, ma la pianta in generale, e i suoi semi in particolare, sono tossici per la presenza di cianuro. I costituenti principali sono flavonoidi, triterpeni, mucillagini, derivati dell’acido caffeico, glicosidi, vitamine A B C  e tannini. Read More

Ancora sulla Calendula, utile anche contro le punture di zanzara

Calendula officinalis L.

Voglio riparlare della calendula (Calendula officinalis L.) della famiglia delle Asteraceae (Compositae) perché nel post precedente non avevo completato il discorso sul suo uso fitoterapeutico. Fino dai tempi antichi le sono state riconosciute diverse proprietà medicinali, come cura per il fegato, contro i dolori mestruali e come antisettico e cicatrizzante. Le parti utilizzate in fitoterapia sono le foglie e i fiori. I costituenti principali sono triterpeni pentaciclici, flavonoidi, polisaccaridi, carotenoidi (betacarotene, licopene, calendulina, luteina e xantofille), fitosteroli, mucillagini e un olio essenziale ricco in terpeni. Read More

Marrubio, mucolito e digestivo

Marrubio, mucolito e digestivo
Il marrubio (Marrubium vulgare) è una pianta aromatica della famiglia delle Labiate. Originaria dell’ Europa, del nord Africa e dell’Asia, ha fusto eretto, quadrangolare, scarsamente ramificato. Le foglie sono ovali e pelose con una superficie densa e solcata da numerose nervature. I fiori sono di colore bianco-azzurro disposti a grappoli sul fusto principale. Si tratta di una pianta erbacea sempreverde, che somiglia molto alla menta e cresce fino ai 60 cm di altezza. Vive in luoghi aridi, in mezzo ai ruderi e alle macerie, ai margini delle strade, nei terreni sassosi, nelle posizioni assolate, sia in pianura che in montagna. Il nome marrubio deriva dall’ebraico Mar che vuol dire amaro e Rob che significa succo.
Le parti utilizzate in fitoterapia sono le foglie e le sommità fiorite. Read More

Tormentilla, antibatterico vegetale contro i disturbi intestinali

Potentilla erecta
La tormentilla (Potentilla erecta), o Potentilla (o, altro sinonimo, Cinquefoglia tormetilla), è una pianta erbacea, perenne alta circa 10-50 cm., dotata di un grande rizoma irregolare dal quale spuntano molte radici. Vive nei boschi, ai margini delle strade, nei prati, nei fossi, e nei campi incolti dell’Europa centrale e meridionale, ma anche in Asia settentrionale, Siberia, Asia Minore, Algeria e Marocco. Ha fusti eretti, foglie palmate disposte a rosetta e fiori piccoli e gialli, forniti di un lungo peduncolo. Il periodo della fioritura è da Giugno a Settembre, mentre la parte medicinale, che si ricava dal rizoma privato delle radici, si raccoglie in Settembre fino a Novembre, quando la pianta entra in riposo.
La tormentilla è una delle piante salutari più ricche in tannini, i quali esercitano sull’organismo proprietà astringenti, antinfiammatorie, antimicrobiche, decongestionanti e lenitive. Ma oltre ai tannini catechici (agrimonina) e tannini idrolizzabili, derivati dell’acido cumarico, caffeico ed ellagico, possiede altri principi attivi che vanno dalla gomma ai favonoidi ai triterpeni fino a qulche traccia di olio essenziale. Read More

Centella asiatica, cicatrizza e protegge le vene

Centella asiatica, cicatrizza e protegge le vene
A costo di rendermi noioso, voglio ribadire che le giornate facendosi più calde e afose possono danneggiare la circolazione sanguigna periferica, in modo tale che le gambe comincino a far male e a gonfiarsi (vene varicose) e i nostri capillari, soprattutto quelli delle mani, diventino deboli e a rischio di rottura. La centella asiatica (Hydrocotyle asiatica L.) è una pianta che, insieme al già citato ippocastano, può aiutare chi soffre di questo tipo di patologie. La centella è una pianta erbacea alta circa 15 cm., con infiorescenze ad ombrella avente 3-4 fiori di colore violaceo, foglie palmate reniformi e nasce spontanea nei paesi tropicali e subtropicali (India, Pakistan, Madagascar, Brasile e Venezuela), e che oggi viene coltivata in India e in Madagascar. La medicina ayurvedica ha sempre avuto grande interesse per le sue proprietà cicatrizzanti usate in particolare per le piaghe, le ulcere e le vene varicose. Ma oggi anche la fitoterapia e la medicina tradizionale danno molto valore alle qualità terapeutiche della pianta. Il complesso curativo che ne viene estratto si ricava dalle foglie raccolte al momento della fioritura. Read More