Visto che l’altro giorno il mio amico Diego ha messo a dimora alcune piante di zucchina, per altro le ultime uscite da un supreproduttivo semenzaio, ho preso la mia vecchia e fida videocamera e ho immortalato l’operazione. Ne è uscito un video semplice semplice che documenta quanto sia facile la tecnica che dalle mie parti va per la maggiore per trapiantare le zucchine. E non solo.

Non ne ho una certezza totale però penso del resto che questo metodo per mettere a dimora la zucchina (e altri ortaggi) non sia diffuso solo nella mia zona ma sia adottato un po’ ovunque perché rappresenta un modo efficace per garantire alle piante una riserva di energia che le aiuterà a crescere e a produrre i loro frutti senza dover di fatto preoccuparsi o quasi di concimarle in seguito.

La tecnica in questione consiste nello scavare una buca bella capiente, profonda come minimo 40 o 50 cm, che va riepita per almeno la sua metà con un concime maturo e per il resto con la terra che abbiamo precedentemente scavato. Il concime da preferire per la bisogna è in primis il letame, equino o bovino non fa molta differenza ma se non avete problemi a reperirlo vi consiglio il primo, per molti ritenuto il migliore in assoluto; se però non avete la possibilità di procurarvi il letame potete optare tranquillamente per il compost. In ogni caso è fondamentale che il concime utilizzato sia ben maturo, minimo di 10-12 mesi, perché in caso contrario potrebbe risultare troppo forte e compromettere anche seriamente la salute della pianta messa a dimora.
Una terza alternativa può essere quella di usare lo stallatico in pellet che è facilmente reperibile nei centri specializzati ma in questo caso dovrete fare molta attenzione con le dosi facendo riferimento alle quantità riportate nella confezione (di solito un sacco) e, per sicurezza, diminuirle fino anche a dimezzarle.

Al momento che avrete riempito la buca come descritto, non vi resterà che riscavare una buchetta, sufficiente per ospitare il pane della pianta da mettere a dimora, piazzarci l’ortaggio e, dopo averlo ricoperto e compattato bene, concludere con una buona annaffiatura indispensabile per assestare il tutto.
Fine. Facile, no? Non serve altro: la zucchina, una volta superato lo stress del trapianto, inizierà a vegetare e al contempo ad affondare le radici che, a un certo punto, incontreranno il concime precedentemente interrato. In quel momento la pianta vi ringrazierà e, non potendo esprimersi a parole, lo farà attraverso una crescita e una produzione di zucchine che, senza la riserva energetica garantita dal concime, difficilmente potrebbe produrre.
Per mettere alla prova l’efficacia di questa tecnica potete provare a trapiantare una zucchina in questo modo e una senza la riserva garantita dal concime interrato: scommetto che la differenza sarà evidente…

Questo semplice ma ottimo metodo è in questo caso utilizzato per le piante di zucchina (come già accennato nel post dedicato a questo ortaggio) ma allo stesso modo viene utilizzato dalle mie parti per altri ortaggi come pomodoro, peperone, melanzana e per tutte quelle piante che necessitano di una letamazione abbondante e anticipata.
Vi invito a provare e vedrete che la vostra produzione ne gioverà positivamente.

  • Capussela

    ma come sono grandi le piante trapiantate io le trapianto decisamente piu00f9 piccine ma ditemi u00e8 meglio trapiantarle cosu00ec grandi? per il resto uguale saluti liliana

  • Gianni

    Ciao Liliana, di solito su00ec, le mettiamo quando sono piu00f9 piccole ma siccome il clima u00e8 ancora piuttosto frescolino (soprattutto di notte) quelle messe piccole sono di fatto ferme da quasi un mese e abbiamo dunque deciso di metterne alcune a dimora piu00f9 in lu00e0 nel tempo, sperando che le temperature non facciano altri scherzi…

  • Capussela

    anche le mie trapiantate circa due settimane fu00e0 sono un pu00f2 imbambolate perchu00e8 anche qui non u00e8 stato certo caldo, ne ho ancora alcune ( per dire sono almeno una trentina) in semenzaio aspetteru00f2 che crescano grazie