Moltiplicazione della Drosera capensis da foglia
Passione e competenza, questo troverete su Stranepiante, e quando si incontra un blog con queste qualità è difficile non seguirlo. La passione per le piante grasse, cactacee o succulente che siano, unita a una competenza rara sul web: chi ama questo genere di piante (e non solo) non può non mettere Stranepiante tra i suoi preferiti. Io lo seguo con attenzione da un po’ e giorni addietro, nel bel mezzo di una crisi di facciatostite acuta, ho scritto a Marcello (il nome di chi sta dietro al blog) e senza il minimo pudore gli ho chiesto se voleva, tempo e/o voglia permettendo, scrivere ogni tanto su Florablog.
Appena gli è stato possibile Marcello ha inviato un post che pubblico stravolentieri, ma invece della sua specialità ha scritto di un altro genere di piante, le carnivore, per il quale non nascondo la mia enorme simpatia. Trattasi della moltiplicazione della Drosera capensis da foglia, metodo semplice ed efficace per ottenere con facilità nuove piante di questa bella insettivora, e di questi tempi, con la crisi che c’è, è un altro ottimo metodo per coltivare il pollice verde quando si è al verde.
Ringrazio di cuore Marcello per il suo ottimo contributo, sperando che non rimanga l’unico…

Premetto che non sono un esperto di piante carnivore, il mio interesse è rivolto principalmente alle piante grasse (condizioni di coltivazione completamente opposte), ma apprezzo tutte le piante in generale, da circa un anno ho provato con le prime carnivore, e non potevo non provare la moltiplicazione da foglia della Drosera capensis, probabilmente la più facile carnivora consigliata ai principianti.
La tecnica è semplice, ma bisogna attuare due accorgimenti essenziali:
1) la scelta delle foglie da utilizzare, che devono essere di recente formazione e prive di insetti catturati.
2) la scelta della torba, che deve essere torba di sfagno bionda irlandese, o sfagno vivo se ne avete.
Per il resto la natura farà tutto da sola.
Si inizia preparando un vaso di circa 10 cm di altezza e la composta, mescolando torba e perlite in parti uguali, per la preparazione della composta, si deve bagnare la torba con acqua priva di calcio, e poi mischiarla alla perlite mescolando bene, evitando di schiacciare toppo per non sgretolare la perlite. Si riempie il vaso e lo si mette in un sottovaso con due dita d’acqua distillata.
Poi si scelgono le foglie come ho detto prima, tagliandole nel punto più vicino alla pianta madre, le si lavano sotto l’acqua corrente, passandole delicatamente tra le dita, la colla andrà via, ma non è un problema.
Ora si possono appoggiare le foglie sul substrato, con la pagina superiore (quella con i filamenti collosi) rivolta verso l’alto facendo in modo che siano ben in contatto con la terra. Ho tagliato 4 foglie ed una l’ho appaggiata al contrario, con il dorso verso l’alto, le piantine sono nate da tutte le foglie, ma ne sono nate di più da quelle con la pagina inferiore appoggiata al substrato.
Si copre con pellicola per alimenti e si mette il contenitore alla luce, non ho mai provato con la luce solare, ma solo sotto i neon che utilizzo per le semine.
Nel mio caso, dopo un mese preciso sono spuntate le prime piccole piantine, che sviluppano abbastanza velocemente, durante il secondo mese sono nate diverse altre piantine, ed allora ho tolto la pellicola di copertura.
Possibili problemi: se le foglie scelte non sono prive di insetti, con molta probabilità ammuffiranno e si rischierà di estendere la muffa a quelle sane, nonostante le 4 foglie che ho scelto fossero senza insetti, una è marcita completamente dopo pochi giorni, un altra ha iniziato ad essere colonizzata da muffa molto più tardi, quando ormai aveva generato piantine, di queste, quella più vicina alla parte ammuffita è morta, l’altra l’ho salvata tagliando la foglia ad una certa distanza (circa 2 cm) dal punto con la muffa, e spostandola in un altro punto del contenitore.
Quando ho fatto queste talee non avevo perlite ed ho usato lapillo e vermiculite, poi mi è stato detto che si deve usare sempre e solo perlite, comunque per il momento le piantine stanno benone, al prossimo rinvaso le metterò in trorba e perlite.
Mucillagine verde e muschi possono nascere su una torba non ottima come quella che ho usato io, ma non mi sembra abbiano fatto danni, anzi il praticello verde che circonda le piante fa un bell’effetto.
Non mi resta che augurarvi buona fortuna per le vostre talee di foglia!
Stranepiante

  • daniel

    ho comprato una drosera capensis ma ho notato che all’estremità dei peletti al posto di avere una pallina bianca e appiccicosa, ha dei pallini neri. Ho anche notato che le foglie più piccole e ancore non rosse hanno quei pallini bianchi.
    la mia pianta ha qualche problema?

  • Ciao Daniel, non preoccuparti, le palline nere dovrebbero essere le gocce che si sono seccate per il sole e soprattutto per il vento, le gocce nelle nuove foglie infatti sono normali. A presto

  • daniel

    grazie mille

  • daniel

    ciao gianni, ho lasciato la mia drosera per un giorno fuori a -10 gradi il giorno dopo l’ho trovata tutta afflosciata e annerita
    e fa odore di “lumaca” vuol dire che è morta?

  • Ciao Daniel, tranquillo, sono bestiacce, vedrai che a primavera riparte tranquillamente, ora però tienila in un luogo fresco e mantienila umida (ma senza acqua nel sottovaso) fino al prossimo marzo, quando potrai ripartire normalmente. A presto

  • daniel

    grazie!