Misurare il respiro del bosco
Recupero una notizia della scorsa settimana perché il 5 giugno,  in occasione della Giornata del Pianteta organizzata dall’Onu è stato inaugurato un interessante esperimento che cerca di registrare niente meno che il “respiro del bosco”.
Un gruppo di enti, università e aziende come il Wwf, la Facoltà di Agraria dell’Università della Tuscia, la Microsoft Italia, l’Università di Roma Tre, il Museo di Zoologia di Roma e il Corpo Forestale dello Stato ha dato il via alla misurazione dell’anidride carbonica assorbita dai boschi.
Nell’Oasi naturale di Alviano in Umbria è stata infatti installata una torre di rilevazione con a bordo una centralina in grado di registrare la quantità di CO2 che un ettaro di bosco è in grado di assorbire. Il dato che esce fuori è molto importante per capire le reali potenzialità di assorbimento dell’andride carbonica da parte degli alberi e di conseguenza la loro efficacia nella lotta ai mutamenti climatici. Ma non è tutto perché, e qui entra in gioco Microsoft Italia, i dati ottenuti dagli strumenti verranno registrati in un database che tra non molto potrà essere utilizzato per elaborare previsioni sull’assorbimento della CO2.
Insomma iniziativa a mio parere molto interessante perché finalmente ci saprà dire con buona approssimazione quanto i boschi riescano a incidere nel contrastare il riscaldamento globale. Ma potrebbe anche risolvere i sospetti su chi, continuando a inquinare come se nulla fosse, pianta alberi per “compensare” il proprio inquinamento, lavandosi magari un po’ anche la coscienza.
E a propostito di inquinamento, a questo indirizzo (curato dall’Università della Tuscia: utilissimo ma togliete quello sfondo alla tabella, rende il tutto illeggibile!!!) è possibile scoprire quanto inquiniamo con i mezzi di trasporto che utilizziamo quotidianamente: una volta immessi i chilometri percorsi in una giornata saprete subito quanti alberi servono per compensare i vostri spostamenti.
Foto di grazie, davvero