vaso-con-paglia
Nonostante sia arrivato in leggero ritardo rispetto agli ultimi anni, anche in questo rovente 2009 il caldo africano attanaglia e mette a dura prova tutta la Penisola. Se si possiedono piante in vaso, specie se esposte al sole per buona parte della giornata, questo è il momento più delicato per quanto riguarda il loro fabbisogno idrico. Visto che non è proprio il caso di sprecare una risorsa così preziosa (col passaggio alla gestione privata, anche molto cara) di seguito ho elencato alcuni consigli, sperimentati nel tempo, semplici ma utili per ottimizzare il fabbisogno di acqua delle piante in vaso.

1) Le basi
Fiera delle ovvietà a parte, è sempre bene ricordare fino alla nausea che è decisamente meglio bagnare la sera tardi o, meglio, la mattina presto. Questa semplice accortezza permette alle piante di avere l’acqua a disposizione più a lungo prima che la calura delle ore più calde la faccia evaporare; inoltre, specialmente se l’acqua proviene da un pozzo ed è fredda, bagnare nelle ore più fresche evita alle piante potenziali shock che potrebbero compromettere la loro crescita.

2) Poca, lentamente e ripetuta
Il riferimento, ovvio, è al modo di somministrare l’acqua: poca alla volta, per abituare le piante a periodi di siccità più lunghi; lentamente, è molto importante, perché se il terriccio è secco dare molta acqua tutta insieme può essere controproducente, col rischio di veder lavare il terreno senza che di fatto venga assorbita acqua a sufficienza; molto meglio ripetutamente, cioè bagnare un po’, aspettare una decina di minuti e bagnare di nuovo.

3) Meglio la plastica
C’è poco da fare, se si vuole risparmiare acqua è bene scegliere vasi di plastica. È vero che i vasi in terracotta sono esteticamente molto più belli ma essendo composti da un materiale ricco di micropori tendono a far asciugare molto più rapidamente il terriccio in essi contenuto, a differenza della plastica che non fa traspirare e che per questo mantiene meglio l’umidità del terreno (anche se questa sua caratteristica può portare al problema opposto, ovvero il ristagno di acqua).

4) Coprire la superficie
Un ottimo metodo per rallentare l’evaporazione dei vasi è quello di disporre sulla loro superficie, a contatto con il terriccio, uno strato di paglia che li copra in modo uniforme (lasciando fuori solo il fusto della pianta) e che impedisca al sole di asciugarli troppo velocemente. Buoni risultati si ottengono anche con altri materiali come per esempio la corteccia di pino (il bark, usato spesso anche nelle aiuole) ma personalmente preferisco la paglia non solo perché più leggera e versatile ma anche perché consente di controllare il grado di umidità del terriccio molto più comodamente.

5) Isolare il vaso
Se si possiedono molti vasi si può adottare un metodo un po’ insolito ma efficace: un vaso più piccolo, dove coltivare la pianta, posto dentro a un vaso più grande. Prendete il vaso grande e sul suo fondo disponete uno strato di argilla espansa, utile per il drenaggio; prendete il vaso piccolo e disponetelo al centro del vaso più grande infine riempite lo spazio tra i due vasi con della terra. Il risultato sarà un vaso perfettamente isolato che manterrà l’umidità molto più a lungo di un vaso “semplice”; inoltre questo metodo permette di evitare problemi alle radici che di solito, una volta che cresciute raggiungono la superficie esterna del vaso, possono soffrire l’eccessivo riscaldamento della plastica esposta per molte ore al sole.
vaso-dentro-vaso

6) Isolare il vaso 2, il polistirolo
Se usare due vasi vi sembra un inutile spreco potete ottenere lo stesso risultato disponendo all’interno del vaso dei fogli di polistirolo debitamente sagomati, ottenendo così un’intecapedine dentro la quale piazzare la pianta; anche in questo caso gli spazi tra polistirolo e vaso andranno logicamente riempiti con del semplice terriccio. L’isolamento della pianta è così assicurato con gli stessi vantaggi del metodo precedente (maggiore umidità e radici protette dal surriscaldamento) ma ottenendo un peso minore del vasso stesso.
vaso-isolato-polistirolo

7) Isolare il vaso 3, gli imballaggi
L’utilizzo del polistirolo (come del resto il vaso dentro al vaso) ha un difetto: porta via spazio alla coltivazione. Disponendo i fogli  all’interno del vaso si è costretti a disegnare una forma poligonale che di fatto limiterà la crescita della pianta ospite; se quest’ultima, per crescere, necessita di molta superficie ecco che i metodi precedenti possono costituire un bel problema. Per ovviare a questo inconveniente è possibile ottenere un ottimo isolamento rivestendo l’interno del vaso con i materiali da imballaggio come il multiball (il mitico foglio di plastica composto da una miriade di palline che è impossibile non schiacciare!) o il più robusto foglio da imballaggio a “cuscini d’aria”. Una volta disposto sulla superficie del vaso e riempito con il terriccio, il foglio da imballaggio garantirà un buon isolamento, rubando al contempo pochissimo spazio alla crescita della pianta.
vaso-isolato-cuscinetti

8 ) Isolare il vaso 4, il legno
Ultimo metodo, utile soprattutto per le fioriere rettangolari, è quello si costruire o acquistare delle cassette di legno dentro alle quali piazzare i vasi da coltivazione. Questa soluzione non aggiunge niente alle altre sopra elencate ma ha il vantaggio di risultare esteticamente migliore: una volta verniciato e/o decorato il legno, le cassette saranno molto più gradevoli alla vista: utilissimo se l’altra metà del cielo è sensibile all’argomento…

  • Marina

    Ciao Gianni, ci dai sempre ottimi consigli! Mi sono piaciuti particolarmente quelli per isolare i vasi, non ci avevo mai pensato.Grazie! Continua così , ciao.