Innesto erbaceo per approssimazione di un cocomero sulla lagenaria
Dopo più di tre settimane di pioggia ininterrotta sono ormai quattro giorni che un cielo praticamente sgombro da nuvole ci dona delle splendide giornate e ci da finalmente il tempo per poter riprendere i lavori nell’orto che quest’anno sono davvero in un ritardo clamoroso. Proprio per l’interminabile “stagione dei monsoni” di cui sopra, gli orti della zona sono per lo più privi di ortaggi e quei pochi che avevano rischiato le prime piante a dimora sono nella maggior parte dei casi costretti a ripartire da capo, visto che quest’ultime sono letteralmente affogate. C’è poco da fare, quest’anno è andata così, ma tutti i lavori rimandati dell’ultimo mese si ripresentano ora insieme creando una lista lunghissima di cose da fare. Come per esempio la sistemazione delle piante innestate con il metodo dell’innesto erbaceo per approssimazione che ho umilmente sperimentato seguendo le indicazioni dell’ottimo video che Giuseppe ha girato in proposito.
Grazie alla chiarezza del filmato e la (almeno apparente…) semplicità dell’innesto, non ho infatti potuto resistere e mi sono cimentato con questa tecnica, unendo alla Lagenaria longissima (nota anche con il nome di zucca serpente di Sicilia), non solo le piante del cocomero (varietà Sweet Crimson) come si vede nel video ma anche altre cucurbitacee come meloni e cetrioli ottenendo risultati altalenanti ma tutto sommato promettenti.

Innanzitutto devo dire che, complice il maltempo, ho tenuto legate le piante con il filo di cotone ben oltre la settimana consigliata da Giuseppe nel video. Come aveva già avuto occasione di precisare lui stesso però quel lasso di tempo era puramente indicativo perché per sicurezza merita senz’alto adottare un atteggiamento molto più prudente prima di ritenere “fuse” le due piante e slegare il punto di intersezione.
In questa mia prima esperienza con la tecnica dell’innesto erbaceo per approssimazione ho infatti aspettato quasi un mese prima di ficcanasare sotto il filo per controllare se i tessuti delle due piante si fossero correttamente uniti. E di fatti, su 8 coppie di piante innestate, 6 si sono ben saldate mentre 2 sono miseramente fallite: mi riferisco alle due piante di cetriolo che, fin da subito dopo l’innesto, si sono afflosciate e non si sono più riprese seccandosi nel giro di pochi giorni, senza del resto compromettere le loro compagne lagenarie che, una volta guarita la zona del taglio, sono ripartite più vigorose di prima. Sorge dunque spontaneo un dilemma: ho sbagliato casualmente qualcosa in quei due innesti o il cetriolo non si presta a questa tecnica?

La caratteristica più marcata nei miei innesti è stata comunque la differenza di crescita tra la lagenaria e la pianta su di lei innestata. La zucca serpente di Sicilia infatti è in genere cresciuta il doppio rispetto alla compagna, anche perché già al momento dell’unione le lagenarie erano più grandi delle altre; il motivo è di sicuro da ricercare nella forza di questa pianta che cresce letteralmente a vista d’occhio: come si vede dalle foto della galleria il risultato finale è una pianta vigorosa con attaccata una curiosa pretuberanza.

In linea di massima però le ferite si sono cicatrizzate bene e dovrebbero garantire al risultante “Frankenstein” la sopravvivenza prima e la crescita poi; se il bel tempo regge nel prossimo fine settimana saranno 6 giorni da quando ho tolto il filo, più che sufficienti per scongiurare eventuali problemi, e intendo mettere a dimora le piante innestate per vedere se “il motore” della lagenaria riuscirà a spingere il nuovo “telaio” a una produzione super.

  • giuseppe76

    Ciao Gianni, ti posso assicurare che anche sul cetriolo funziona!
    Io ho provato su anguria e cetriolo con buoni risultati anche sul secondo.
    Ho già messo a dimora le piantine innestate e, al momento, vanno alla grande! Vedremo se e quanto produrranno…

  • Gianni

    Ottimo Giuseppe, non so come mai ma a me si sono comportati fin da subito come descritto, eppure le ho trattate come le altre… cmq, non mi do per vinto, riproverò!
    A presto

  • Da quanto tempo non passavo di qua!
    Siete sempre più grandi, complimenti assai :-)
    continuate così!
    ciao

  • carolemico

    Ciao, Hei, nessuno ha provato a fare questo tipo di innesto sulla melanzana spinosa (zucchina spinosa, melanzana dei sette anni e altre decine di nomi), è una pianta con una crescita sorprendente e strepitosa. Chissa cosa ne verrebbe fuori.

  • devilio

    6 innesti, solo 3 riusciti :-)
    vedremo se cresceranno ste benedette angurie :-)

  • Filippo Campanella-dama

    pensate ad un innesto di anguria (mellone rosso) su di una piantina di zucca invernale

  • Carolemico

    Ho mangiato l’anguria proveniente da un innesto con una pseudo zucca, e sinceramente devo dire che in confronto alle angurie della pianta originale u00e8 una vera porcheria, la polpa e di colore bello rosso ma come sapore nisba, non c’u00e8 paragone. Sono rimasto veramente deluso, peccato.

  • Carolemico

    Ho mangiato l'anguria proveniente da un innesto con una pseudo zucca, e sinceramente devo dire che in confronto alle angurie della pianta originale è una vera porcheria, la polpa e di colore bello rosso ma come sapore nisba, non c'è paragone. Sono rimasto veramente deluso, peccato.

  • marco

    hmmmmm …..bello bello!! n

  • marco

    hmmmmm …..bello bello!! n