Il Governo americano investe 24 milioni di dollari nella ricerca di biocarburanti derivati dalle alghe
L’ho sempre sostenuto e continuo a crederci: le piante salveranno il pianeta! L’ennesima conferma a questa verosimile teoria arriva dagli Stati Uniti dove il Dipartimento per l’Energia ha deciso di investire 24 milioni di dollari per la ricerca sui biocarburanti derivati dalle alghe.

Del resto le terribili conseguenze del pozzo petrolifero della BP stanno lasciando il segno anche sulle decisioni energetiche statunitensi e spingono il governo di Obama, che sembra aver capito la lezione, a cercare alternative al petrolio riunendo 200 dei migliori studiosi in materia di biocarburanti e dando il via a un importante programma di studi.

Gli investimenti del Department of Energy (DOE) interessano tre diversi gruppi di ricerca che affrontano gli ostacoli principali che si contrappongono alla commercializzazione dei biocarburanti derivati dalle alghe. Nello specifico i tre gruppi di ricerca sono:
il Sustainable Algal Biofuels Consortium di Mesa (Arizona), che si concentrerà sulla verifica di quanto sia fattibile la sostituzione dei combustibili fossili con i biocarburanti derivati dalle alghe;
il Consortium for Algal Biofuels Commercialization di San Diego (California) si occuperà dello studio e dello sviluppo di alghe adatte a essere la materia prima per la produzione di biocarburanti, escogitando nuovi approcci per la coltura delle alghe;
il Cellana, LLC Consortium di Kailua-Kona (Hawaii) che ha il compito di esaminare la produzione su larga scala dei combustibili ottenuti da alcuni specie di microalghe coltivate in acqua di mare.

Oltre a trovare una metodologia efficace ed economica per ottenere biocarburanti, l’obiettivo finale delle ricerche è molteplice e, anche se mira a ottenere come primo risultato quello di ottenere uno sviluppo sostenibile che favorisca un ambiente pulito e meno dipendente dal petrolio, punta anche ad altri importanti e concreti traguardi. Innanzitutto quello di dare uno stimolo all’economia creando nuovi posti di lavoro sulla spinta della cosiddetta new economy, a livello mondiale uno dei pochi settori risparmiati dalla crisi e in costante crescita. Ma l’aspetto che forse interessa maggiormente l’amministrazione americana è quello di trovare un valido metodo che permetta alla nazione una reale indipendenza energetica dal petrolio. Indicativa in questo senso la dichiarazione del vicesegretario per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili Cathy Zoi. “Gli Stati Uniti devono trovare metodi efficaci per accelerare lo sviluppo di tecnologie in grado di ottenere biocarburanti dalle alghe e per sfruttare altre risorse rinnovabili che ci aiutino a ridurre il nostro fabbisogno di petrolio derivante da fonti estere”.

È forse presto per dire se quella dei biocarburanti ottenuti dalle alghe può essere la strada maestra ma è comunque importante che un governo come quello degli Stati Uniti punti con decisione nello studio di fonti energetiche alternative e sostenibili investendo importanti somme di denaro nella ricerca. E in Italia? Possiamo dire lo stesso?
Maggiori info su U.S. Department of Energy
Foto di AgriLife