Cascara sagrada, lassativo da usare con attenzione
La cascara sagrada (Rhamnus purshianus) della famiglia delle Ramnaceae è una pianta originaria del Nord America, più precisamente della California, ma che nasce spontaneamente anche in Messico, Colombia e Kenya. Pianta sacra per gli indiani d’America, fu scoperta nel XVI secolo dagli esploratori spagnoli, che ne apprezzarono le proprietà lassative. Di solito cresce come arbusto o come piccolo albero ma che può raggiungere anche i 18 m. di altezza; ha il tronco coperto da una corteccia rugosa, con rami grigi e ricoperti di peli corti, le foglie sono allungate e ovali con margini finemente dentati, che diventeranno verde scuro più avanti nel tempo. I fiori sono piccoli, 4-5 mm di diametro, con cinque petali di colore giallo verdastro e la stagione della fioritura è breve; Il frutto è una bacca di 6-10 mm di diametro, rosso brillante prima e viola scuro o nero poi e contiene tre semi ovali, neri e lucenti.
La parte utilizzata in fitoterapia è la corteccia che va lasciata stagionare almeno un anno prima di usarla affinché si possano ridurre alcune sue proprietà negative (allo stato fresco contiene elevate quantità di antrachinoni, che possono provocare vomito e crampi intestinali perché particolarmente irritanti). I costituenti principali sono i derivati idrossiantracenici e i loro glucosidi (antrachinoni). La pianta è presente in Farmacopea Ufficiale e in numerose specialità medicinali.La cascara è particolarmente usata per trattare la stitichezza occasionale, ma anche se è considerata la più delicata dei purganti antrachionici e difficilmente provoca spasmi colitici, va utilizzata soltanto un paio di volte la settimana e per non più di due settimane. Avendo la capacità di trattenere l’acqua nell’intestino è utile in caso di feci dure, per combattere i calcoli biliari e le emorroidi. L’effetto lassativo degli antrachinoni si manifesta in genere 8-12 ore dopo la somministrazione orale. Una volta giunti nell’intestino, l’azione della flora batterica li trasforma in sostanze attive (antroni: agliconi liberi) che esercitano la loro azione richiamando acqua nell’intestino e aumentandone la motilità. Generalmente si utilizza in un unica somministrazione serale, anche se i migliori risultati si sono evidenziati prendendola a piccole dosi dopo i pasti; è comunque sconsigliabile utilizzare dosaggi elevati per aumentarne l’effetto, perché potrebbero verificarsi stati infiammatori a livello intestinale.
Prenderne troppa può dare assuefazione come tutti i lassativi, e inoltre assumerla per più di due settimane, può dare diarrea e crampi intestinali in persone ipersensibili al prodotto. Il suo uso non è indicato durante gravidanza e allattamento  (l’antrachinone passa nel latte materno), ma neanche durante il ciclo mestruale, nei casi di morbo di crohn, di colite ulcerosa, di appendicite e non deve essere somministrato ai bambini.
L’uso eccessivo o prolungato nel tempo di lassativi antrachinonici può comportare numerose interazioni con farmaci o altre piante medicinali, tipo cardiotonici, diuretici, analgesici, betabloccanti, cortisonici e antiaritmici. Io credo che prima di usare la cascara, sia meglio ricorrere ad una dieta ricca di fibre e a uno stile di vita  più corretto.
Ricordate comunque che prima di assumere qualsiasi prodotto erboristico, ma soprattutto in questo caso, è SEMPRE MEGLIO avvisare il proprio medico curante.
Foto di Matthew and Tracie