Equiseto, un aiuto contro l'osteoporosi
L’Equisetum è il solo genere appartenente alla famiglia delle Equisetaceae e consta, a seconda delle varie interpretazioni, dalle 20 alle 30 specie. Nel post odierno parliamo della specie più diffusa in Europa, l’equiseto dei campi (Equisetum arvense). Noto con il nome di coda cavallina, è una pianta che si trova oltre che in Europa, anche in Asia, in  Medio Oriente e in Nord America, inoltre preferisce i luoghi umidi con terreno argilloso e ricco di silicio, per questo si può trovare in prossimità dei fossati e dei torrenti, anche in alte quote. L’aspetto della pianta è caratteristico così come il suo apparato riproduttivo che avviene per mezzo di spore, un po’ come i funghi. Gli agricoltori la odiano perché è infestante e difficile da estirpare, anche se può essere usata come fungicida naturale in difesa delle piante, ma nella medicina popolare è assai apprezzata per le sue proprietà benefiche.
Le parti utilizzate in fitoterapia sono i fusti sterili. La pianta contiene in particolare flavonoidi, tannini, saponine, silice solubile e insolubile ed altri minerali (potassio, calcio, magnesio, zinco ecc.), vitamine e tracce di alcaloidi.L’equiseto è utilizzato sostanzialmente per le sue proprietà diuretiche e remineralizzanti, soprattutto per il tessuto osseo. Favorisce l’accrescimento osseo, la dentizione e la crescita di unghie e capelli. La moderna fitoterapia utilizza questa pianta sotto forma di estratti standardizzati in silicio elettivamente nella prevenzione e nella cura dell’osteoporosi, mentre a scopo diuretico può essere utilizzato lo stesso estratto fluido.
I sali minerali occupano in percentuale la maggior parte con circa il 20%, ed è per questo che la sua proprietà principale è quella rimineralizzante, infatti la ricerca biologica ha dimostrato che il silicio è importante nel far depositare il calcio nelle ossa, soprattutto nei primi stadi della loro formazione, e questo è importante per combattere l’osteoporosi. Ma notevole è anche la sua azione diuretica, dovuta alla complessa composizione ricca di sali di potassio, di glucosidi flavonoidici e delle saponine che aiuta a depurare e a liberare il corpo dalle tossine.
Alcuni studi hanno scoperto che l’equiseto può migliorare la memoria e la funzione cognitive e che può avere anche proprietà anticonvulsive. Per uso esterno le vengono riconosciute proprietà cicatrizzanti e quindi utile per ferite, ulcere e ragadi cutanee.
Usato in cosmesi per il trattamento delle smagliature, della cellulite, della pelle a buccia d’arancia, contro le rughe, l’invecchiamento cutaneo e per rassodare i punti critici.
Ci sono controindicazioni per chi è affetto da insufficienza renale e per chi è ipersensibile verso uno o più componenti. Sono possibili interazioni con diuretici e cardioattivi per ipopotassiemia.
In ogni caso, prima di usare prodotti erboristici è sempre bene avvisare il proprio medico curante.

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