Come promesso, dopo il post di Franco dedicato alle sue qualità fitoterapeutiche, torniamo sull’argomento citronella per dare qualche dritta sulla sua coltivazione. Anche se è già stata descritta nel precedente intervento, ripartiamo proprio ripassando velocemente le sue caratteristiche botaniche.
Pur essendoci un po’ di ambiguità sul nome scientifico della citronella quello che sembra mettere d’accordo il maggior numero di botanici è Cymbopogon nardus. Conosciuta nei paesi anglofoni con il nome di lemongrass, la citronella è un’erbacea perenne e sempreverde che appartiene alla famiglia delle Poaceae, più nota forse se la si chiama con l’ormai ex termine di Graminaceae.
Si sviluppa come cespugliosa con fusto eretto e rigido, alto fino a un metro (raramente fino anche al metro e mezzo) e le sue lunghe foglie nastriformi, di un bel colore verde intenso e brillante (tendente al blu), possono raggiungere i 90 cm di lunghezza. Uno degli aspetti più interessanti di questa pianta riguarda le foglie e l’intenso profumo di agrumi che emanano, che diventa addirittura molto forte se le si stropicciano tra le dita. Ma quello che più me la fa amare, oltre al suo impiego in cucina, è la sua capacità repellente nei confronti degli insetti, compresa l’odiosissima zanzara: certo, non aspettatevi miracoli, ma in tal senso una certa sua efficacia è comunque dimostrata.
Per capire bene come poterla coltivare al meglio dobbiamo conoscere la sua provenienza, consiglio del resto valido un po’ per tutte le piante. La citronella è originaria dell’Asia tropicale ed è logico che necessiti di un clima caratterizzato da temperature miti tanto che, se queste scendono sotto gli 8° C, la pianta inizia ad accusare problemi. Per questo l’esposizione migliore che possiamo offrirle alle nostre latitudini è quella in pieno sole, anche se tollera bene anche le posizioni semiombreggiate.
Visto che le temperature basse rappresentano per la citronella un serio problema, nel nostro Paese di solito la si coltiva o come annuale (da sconsigliare: perché farla morire?) oppure in vaso, in modo tale che sia possibile ripararla in serra o in casa durante il periodo invernale; ciò non toglie che la si possa coltivare come perenne anche all’aperto, a patto però di vivere in una zona dal clima sufficientemente mite (per esempio nelle zone litorali del sud Italia) da permettere alla pianta di resistere ai mesi più freddi.
La citronella si adatta bene a diversi tipi di terreno, l’importante è che le offrano un buon drenaggio; dovendo scegliere però è bene coltivarla in un terreno profondo e ricco di materia organica. Per quanto riguarda l’annaffiatura è bene assicurare alla pianta un apporto idrico costante, specialmente nel periodo che va dal’inizio alla fine della primavera. Sopporta comunque brevi periodi di siccità, anche se è facile che le sue foglie si secchino.
Moltiplicare la citronella è facile: lo si fa per divisione dei cespi in autunno, assicurandosi che vi siano radici vive anche nelle nuove piante, che andranno messe a dimora o subito o la primavera successiva, dopo averle conservate a temperature miti.
Infine la citronella non ha in pratica problemi di parassiti: del resto, se viene adoperata come repellente per gli insetti…
Foto di winterofdiscontent