Nepeta cataria, inebriante per i gatti, dolcemente sedativa per tutti
Il genere Nepeta comprende circa 250 specie, una delle più conosciute e apprezzate nel campo della fitoterapia per le sue proprietà medicamentose è la Nepeta cataria chiamata più comunemente erba gatta, perché le foglie e la radice hanno un odore pungente di menta, affine ai feromoni dei gatti che infatti ne vengono attratti. Della famiglia delle Labiatae è una pianta erbacea perenne il cui aspetto ricorda un po’ la Melissa, alta dai 50 ai 100 centimetri, con foglie grigioverdi, a forma di cuore, dentate, molto pelose nella parte inferiore da sembrare quasi bianche, e con fiori, bianchi-azzurro pallido con macchie color lavanda, molto apprezzate dalle api, riuniti in spighe come quelli della Lavanda, che fioriscono da maggio ad agosto. Il frutto è formato da quattro acheni ovoidali, di colore bruno con superficie liscia, racchiusi nel calice persistente. Cresce spontaneamente in Europa e in Asia, fino ad un’altitudine di 1200 m, preferibilmente nelle zone incolte e nelle macerie di vecchi edifici.
Le parti usate in fitoterapia sono i fiori e le foglie, i costituenti principali sono i flavonoidi e l’olio essenziale.

Prima di parlare delle proprietà fitoterapeutiche ancora due parole sul curioso effetto che questa pianta ha sui nostri amici gatti (ma l’effetto sembra comune a diverse specie di felini) che per loro rappresenta in tutto e per tutto una sostanza inebriante, equiparabile a una vera e propria droga. Di fronte alla N. cataria i gatti si comportano in modo inequivocabile: prima annusano la pianta, poi ne leccano le foglie per poi masticarle, vi si strofinano e vi si rotolano sopra, infine colpiscono la pianta con le loro schiene; gli effetti più vistosi però sono a livello sessuale e dimostrano che la N. cataria è per i gatti un efficace afrodisiaco: nei maschi scatena un’erezione spontanea mentre le femmine assumono le classiche movenze da accoppiamento, miagolii e posture incluse. Il tutto sembra dovuto a composti volatili chiamati nepetalattoni con potere inebriante (effetto riscontrato anche in altri animali come insetti e topi e blandamente psicoattivo anche nell’uomo) e simili ad alcuni ferormoni presenti nell’urina dei maschi.

Tornando alle sue caratteristiche fitoterapeutiche “per umani”, ha proprietà antispasmodiche, sedative e anticatarrali; inoltre previene la formazione e favorisce l’eliminazione dei gas intestinali. Il suo infuso si ritiene possa risolvere l’acidità di stomaco. Gli infusi e gli estratti di nepeta cataria sono tradizionalmente utilizzati come sedativi, antispatici per il tubo digerente contro disturbi funzionali digestivi. L‘infuso costituisce un blando sedativo, simile alla valeriana, e viene bevuto per favorire il sonno.
L’olio essenziale ricco di carvacrolo e timolo, ha proprietà antisettiche ed è usato nel trattamento delle forme bronchiali.
Con i germogli si possono arricchire di sapore le insalate e anche aromatizzare carni e selvaggina.
In cosmesi le sommità fiorite possono essere impiegate nei pediluvi per la loro azione detergente e deodorante.
Devo in ultimo ricordare che prima di usare piante medicinali è SEMPRE bene avvisare il proprio medico curante.
Foto di Sangudo