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Il Vischio (Viscum album) è una pianta parassita che vive sulle piante succhiandone la loro linfa. Diffuso in Europa e in America è una sempreverde che si abbarbica al tronco e ai rami per trarne le loro sostanze. Ha foglie coriacee, di forma oblunga e fiori di colore giallo-verdognolo molto piccoli. La fioritura avviene in primavera. Il frutto è una bacca di colore bianco perlaceo, rotonda, grande all’incirca quanto un pisello e contenente una polpa gelatinosa al cui interno si trova un solo seme verde. La pianta può raggiungere l’altezza di 50 centimetri e si trova generalmente nell’Italia centrale e meridionale, sopratutto in collina, ma anche all’inizio della montagna. Il Vischio era ritenuto sacro nell’antichità ed era usatissimo sia come pianta medicinale che magica. Era sacra ai Druidi (sacerdoti celti), i quali oltre a considerarla di buon augurio (ancora oggi si dice che due innamorati, baciandosi sotto il Vischio, convoleranno a nozze entro un anno) la ritenevano una panacea contro qualsiasi male e, come ci racconta Plinio il Vecchio, per le sue innumerevoli proprietà medicamentose veniva chiamata da loro “guarisci tutto”.
I fiori e le foglie che, fin dai tempi antichi, venivano usati nella cura dei raffreddori, delle irritazioni bronchiali, del catarro e delle infiammazioni del tubo digerente, sono le parti medicinali. Il Vischio è considerato dagli esperti in fitoterapia uno dei  migliori rimedi per il cuore e per la circolazione sanguigna, in quanto è un notevole regolatore del sistema circolatorio.
Il Vischio è una delle piante più efficaci che si conoscano contro l’ipertensione arteriosa, perché migliora la circolazione sanguigna del cervello e del cuore se sono indeboliti dall’indurimento (arteriosclerosi) delle arterie cerebrali o di quelle coronariche. Ma dato che contiene delle sostanze attive che normalizzano il metabolismo dell’intero organismo, si verifica che, il Vischio riduce la pressione sanguigna alta ed aumenta la pressione  bassa. In questo modo il cuore ne trae beneficio e ne viene potenziata l’attività cardiaca. Inoltre tutte le sintomatologie collaterali alla pressione sanguigna quali senso di oppressione alla testa, vertigini, acufeni (i ronzii fastidiosi nelle orecchie) e disturbi alla vista, risultano fortemente migliorate. Anche nei piccoli sanguinamenti si può trovare giovamento, dato che il Vischio ha un certo potere emostatico. Può anche essere considerato come un diuretico perché aumenta la produzione di urina e quindi facilita l’eliminazione dei residui tossici dall’organismo, come l’urea e l’acido urico, e può essere indicato in casi di nefrite e gotta.
Il Vischio può essere usato in applicazioni esterne facendo bollire per un quarto d’ora una manciata di foglie giovani in un litro di acqua, usandolo poi per irrigazioni vaginali, cataplasmi, nei reumatismi, nelle sciatiche e nelle nevriti. Mentre per l’uso orale (un bel tè di Vischio) si consiglia di far bollire una punta di cucchiaino di foglie in una tazza d’acqua e lasciare in infusione per dieci minuti. Se ne può assumere due tazze al giorno, meglio lontano dai pasti. Si può preparare Il vino di Vischio mettendo 50 grammi di foglie e di rametti di vischio in un litro di  vino bianco, lasciando macerare per circa una decina di giorni, quindi si filtra con un panno e si prende nella misura di un bicchiere a pranzo e a cena.
Foto di Nick Turland