L\'Albero della Vita, tree of life
Leggo sul Corriere.it che la ONG svizzera New7Wonders, dopo le 7 meraviglie create dall’uomo, organizza un nuovo censimento dedicato questa volta alle 7 meraviglie naturali. Il censimento è alla fase due dove 261 candidati sono in competizione per rimanere nei primi 77; da lì, entro il 7 luglio, i candidati rimarranno in 21 finché, nel biennio 2010/11, non verranno proclamati i 7 vincitori. Ho visitato il sito e tra un sacco di posti meravigliosi e mozzafiato ho ritrovato mete conosciute e ho fatto qualche sorprendente scoperta, ma tra tutti i luoghi incantevoli in concorso ho finito col rimanere letteralmente folgorato dalla straordinaria e commovente ostinazione dell’Albero della Vita.

Incredibile ma vero: nel mezzo dell’arido deserto del Bahrain, a 2 km dal punto più alto del paese, da oltre 400 anni sopravvive solitario un albero, rigoglioso e noncurante dell’ambiente ostile che lo circonda.

Non ci credete? allora guardate la foto satellitare sotto, l’Albero della Vita si vede anche su Google Maps!

Google Maps – L’Albero della Vita

L’eroico albero appartiene al genere Prosopis ma non c’è chiarezza su quale sia la specie tra P. juliflora e P. cineraria; c’è infatti chi la ritiene la P. juliflora ma sembra che questa specie sia stata introdotta nella zona nel 1930 e visto che la pianta vanta qualcosa come 400 anni dovrebbe trattarsi di P. cineraria, chiamata volgarmente Ghaf.
Il vero mistero rimane la fonte di acqua visto che si trova in un luogo completamente deserto in una regione con piogge scarsissime, di media meno di 80 mm annui.

Lo so, con tutte le meraviglie in lizza questo albero sembra sfigurare ma il suo attaccamento alla vita (e che vita!), la sua capacità di adattamento, il suo saper sfruttare i (pochissimi) mezzi a disposizione sono tutti aspetti che fanno riflettere e ci insegnano molte cose, a cominciare dal riconsiderare il nostro disastroso rapporto con le risorse del pianeta.
E alla fine, al momento di scegliere (sette segnalazioni sono troppo poche!), con un occhio di riguardo al regno vegetale (Florablog, non a caso…) ha meritato la mia simpatia, il mio voto e la mia sponsorizzazione così quando vi troverete a votare i vostri luoghi preferiti, tra un Vesuvio (o Monte Bianco) nostrano e un paradiso terrestre più o meno conosciuto, una delle 7 preferenze a vostra disposizione lasciatela per il caparbio e commovente Albero della Vita.
Qui trovate una galleria di foto dell’albero su Flickr.
Foto di kindofquirky

  • Peppe

    Ciao Gianni. Scusa se mi accodo a questa notizia straordinaria e uso il post per chiederti un consiglo molto più di routine.
    Ho un bel carrubo che ormai è diventato un alberello di medie dimensioni, da quattro, cinque anni produce moltissime infiorescenze che poi però, immancabilmente non maturano e cadono giù. So che non è molto facile distinguere se sono maschili o femminili e vorrei capire il sesso della pianta prima di procurarmene un’altro di sesso opposto. Puoi suggerirmi un sistema per avere la certezza del sesso?
    Grazie mille in anticipo.

  • Ciao Peppe, purtroppo non ho esperienza diretta con il carrubo ma, dopo una veloce ricerca, confermo che si tratta di una specie dioica cioè che produce fiori di un solo genere, maschili o femminili, e che non è possibile definire il sesso dal portamento dell’albero. Non è difficile però distingure i due fiori, puoi vedere delle belle foto esaustive su Forum Natura Mediterraneo: la prima foto che vedi si tratta dell’infiorescenza maschile con i 5 stami, la terza foto invece raffigura l’infiorescenza femminile che presenta solo lo stimma sessile. È comunque possibile imbattersi in piante con fiori ermafroditi che le fanno definire monoiche: trovi un’immagine del fiore ermafrodita su Wikipedia – tavola illustrata della Ceratonia siliqua, specificatamente la figura 1.
    A presto

  • Peppe

    Grazie infinite Gianni. Dalle poche volte che ti ho postato ti confermi un “mostro” di cortesia pieno di risorse. Anch’io avevo fatto qualche ricerca prima di chiedere a te ma non avevo trovato delle foto così chiare e ravvicinate. Adesso ho quasi la certezza che il mio sia un maschio, il problema ora si pone nella scelta di una femmina da poter piantare vicino, come si fa a riconoscerla se non ha infiorescenze? Devo fidarmi dei vivaisti? Ho sentito che si possono fare degli innesti dell’altro sesso ma non mi andrebbe molto di procedere in questo senso. Mah, vedremo…….

  • Ciao Peppe, figurati, felice di esserti stato utile, dovresti ringraziare il bravissimo fotografo del forum in questione…
    Per andare sul sicuro devi trovare una pianta femminile e ottenerne una talea, che leggo sia possibile, benché questo genere di pianta si ottenga di solito da seme. Leggo anche che è possibile realizzare una margotta, quindi non ti resta che “cherche la femme”…
    A presto