Nepeta cataria, inebriante per i gatti, dolcemente sedativa per tutti

Nepeta cataria, inebriante per i gatti, dolcemente sedativa per tutti
Il genere Nepeta comprende circa 250 specie, una delle più conosciute e apprezzate nel campo della fitoterapia per le sue proprietà medicamentose è la Nepeta cataria chiamata più comunemente erba gatta, perché le foglie e la radice hanno un odore pungente di menta, affine ai feromoni dei gatti che infatti ne vengono attratti. Della famiglia delle Labiatae è una pianta erbacea perenne il cui aspetto ricorda un po’ la Melissa, alta dai 50 ai 100 centimetri, con foglie grigioverdi, a forma di cuore, dentate, molto pelose nella parte inferiore da sembrare quasi bianche, e con fiori, bianchi-azzurro pallido con macchie color lavanda, molto apprezzate dalle api, riuniti in spighe come quelli della Lavanda, che fioriscono da maggio ad agosto. Il frutto è formato da quattro acheni ovoidali, di colore bruno con superficie liscia, racchiusi nel calice persistente. Cresce spontaneamente in Europa e in Asia, fino ad un’altitudine di 1200 m, preferibilmente nelle zone incolte e nelle macerie di vecchi edifici.
Le parti usate in fitoterapia sono i fiori e le foglie, i costituenti principali sono i flavonoidi e l’olio essenziale. Read More

Valeriana, la pianta sedativa che favorisce il sonno

valeriana-officinalis
La valeriana (Valeriana officinalis L.) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Valerianaceae, frequente nei boschi umidi e lungo i ruscelli delle zone montagnose dove fiorisce in piena estate; può arrivare fino ad un’altezza di circa un metro e mezzo e presenta delle foglie disposte in senso opposto al fusto, di forma pennata. I fiori sono di colore roseo o bianco, ermafroditi, raccolti in corimbi terminali disposti ad ombrella. Viene coltivata nel Nord America, nell’Asia Occidentale e nell’Europa. Le sue proprietà terapeutiche erano conosciute addirittura presso gli antichi Egizi, i Greci e i Romani, ma la maggiore diffusione di questo rimedio vegetale avvenne nel Medioevo. Il termine  valeriana risale al verbo latino valere che significa “aver forza” e allude alla potenza che ha questa pianta nel far stare in buona salute gli uomini. Le parti utilizzate in fitoterapia sono le radici e i rizomi, costituiti da acidi valerenici, altri derivati sesquiterpenici presenti nell’olio essenziale, i valepotriati (valtrato e baldrinale) e alcuni alcaloidi (valeranina, attinidina e valtrossale). Read More