Cosa coltivare nell'orto, F come finocchio

Nel “Cosa coltivare nell’orto” della settimana si parla di un ortaggio buono per tutte le stagioni (in determinate zone come quelle litorali del sud può essere coltivato in pratica tutto l’anno), ricco di proprietà fitoterapeutiche e alimento fondamentale in ogni dieta che si rispetti: il finocchio.

Il finocchio è infatti uno degli ortaggi meno calorici che esistano in circolazione e per questa sua caratteristica il suo consumo è consigliato a chiunque voglia perdere un po’ di peso.
Conosciuto e apprezzato fin dall’antichità per le sue qualità aromatiche e curative, il Foeniculum vulgare appartiene alla famiglia delle Apiaceae (Ombrellifere, per dirla nel vecchio modo) ed è originario del bacino del Mediterraneo del quale si distingue quello selvatico (buonissimo) e quello detto dolce (altrettanto buono) che coltiviamo nei nostri orti. Si tratta di un’erbacea perenne ma coltivata come annuale o biennale (in caso di produzuone di semi) che presenta un grossa radice cilindrica dalla quale si sviluppano dei fusti molto ramificati e alti fino a due metri; le foglie presentano segmenti quasi filiformi e hanno l’apice appuntito, quelle inferiori sono picciolate, quelle superiori invece sono sessili. Alla base sviluppano una guaina carnosa che accresce formando uno pseudo grumolo che è poi la parte edibile per la quale sono coltivati i finocchi. I fiori sono composti da cinque petali gialli e sono raggruppati in ombrellette, raggruppate a loro volta in grosse ombrelle. Tra le varietà più coltivate ricordo il Dolce di Firenze, il Grosso di Chioggia, il Nostrale, il Grosso d’Italia, il Grosso di Sicilia, il Grosso di Bologna, il Grosso di Roma, il Grosso di Palermo e il Latina.

Ciclo produttivo
Il finocchio rimane in coltura mediamente tra i 100 e i 140 giorni; la sua produzione media si attesta tra i 2 e i 4 kg /m².

Clima
Il finocchio ama un clima temperato-caldo e mal sopporta gli estremi, sia di freddo che di caldo. La temperatura ideale per la sua coltivazione oscilla tra i 15 e i 18° C. Occhio anche all’esposizione: l’elevata luminosità forza il finocchio ad abbandonare la fase vegetativa in favore di quella riproduttiva spingendolo a produrre lo scapo floreale prima e fiori e semi poi.

Terreno
Il finocchio cresce bene in terreni di medio impasto, sciolti, ricchi di sostanza organica e con notevole capacità drenante. Lievemente acido il pH.

Semina e trapianto
La coltivazione del finocchio è strettamente legata alla zona di coltura: nelle regioni a inverno freddo si coltiva di solito in ciclo primaverile-estivo o estivo-autunnale mentre in quelle caratterizzate da inverno mite ed estate calda viene coltivato dalla fine dell’estate alla primavera. Si può seminare sia in semenzaio che direttamente a dimora: nel primo caso si usa quello riscaldato a febbraio e all’aperto tra luglio e settembre seminando a spaglio, ricoprendo con mezzo cm di terra, trapiantando poi 40-45 giorni dopo la semina, quando cioè le piante hanno raggiunto almeno 15 cm di altezza, in file distanti 40-50 cm e con le piante distanti 20-25 sulla fila; nel secondo caso si semina direttamente a dimora tra l’inizio febbraio e marzo e da luglio a ottobre diradando le piantine quando raggiungono gli 8-10 cm di altezza lasciando la solita distanza di 20-25 cm tra le piante lasicate.

Concimazione
Il finocchio necessita di una buona concimazione aggiunta nel terreno prelavorato in profondità. Allo stesso modo si può usare humus ben maturo. Possono essere necessarie concimazioni in copertura ma senza esagerare con le dosi.

Acqua
Le esigenze idriche del finocchio sono elevate e costanti in ogni momento della coltivazione. Solo quando la base sarà ingrossata e pronta per la raccolta le irrigazioni andranno radicalmente ridimensionate, quando non addirittura sospese.

Lavorazioni
Le principali lavorazioni che interessano la coltura del finocchio sono: la sarchiatura per mantenere il terreno soffice, la scerbatura per mantenerlo pulito dalle erbacce e la rincalzatura necessaria per mantenere tenero lo pseudo grumolo, per favorire il suo imbianchimento e per proteggere la pianta dal freddo; attenzione anche ai germogli laterali che si sviluppano ai lati del principale: vanno tolti al fine di ottenere uno pseudo grumolo più compatto e omogeneo. Per la coltura del finocchio è consigliata anche la pacciamatura, allo scopo sia di mantenere umido il terreno durante l’estate, sia di proteggere le piante dal gelo invernale.

Parassiti e malattie
Il finocchio può essere attaccato da diversi parassiti: grillotalpe, larve terricole, afidi, nematodi, arvicole e cimici i principali ai quali si aggiungono lumache e limacce non di rado presenti sulla pianta. Tra le malattie ricordo la sclerotinia, il mal bianco e soprattutto i marciumi che sono facili da manifestarsi specialmente in presenza di terreni non ben drenanti.

Rotazione
Il finocchio non segue sé stesso ne altre orticole appartenenti alla famiglia delle Apiaceae.

Consociazione
Il finocchio si consocia con lattuga, cicoria, piselli, salvia e indivia. Da evitare con pomodori e fagioli.