I fiori in città, profumo in pericolo. E non solo…

I fiori in città, profumo in pericolo. E non solo…
Brutte notizie, come sempre, dal fronte inquinamento. Riprendo una notizia del Corriere.it (già sviluppata da La Repubblica) che afferma come, a causa dello smog, il profumo dei fiori abbia sensibilmente perso di efficacia. Secondo uno studio della University of Virginia le molecole del profumo essendo molto complesse, delicate e volatili si legano facilmente col prodotto del nostro inquinamento, in modo particolare con quello derivato dai tubi di scarico delle auto.
La conseguenza più grave di tutto ciò sta nel fatto che il profumo copre distanze molto più brevi mettendo seriamente in pericolo uno dei processi fondamentali della natura: l’impollinazione.
Tutto questo infatti mette in seria difficoltà le api e tutti gli altri insetti impollinatori che non riescono più in maniera efficace a localizzare i fiori e di conseguenza a mettere in moto il processo dell’impollinazione.
La natura continua a mandarci continui messaggi di sofferenza e di difficoltà: è ancora il caso di continuare con il nostro stile di vita?

L’ortensia: bellissima, facile e… assetata!

Ortensia
Due sono gli elementi indispensabili per avere delle ortensie invidiabili: acqua in abbondanza e qualità del terreno.
Data la facilità di coltivazione la si trova ovunque, sia in vaso che in piena terra e con pochi accorgimenti regala delle copiose e durature fioriture. E’ una arbusto perenne a foglia caduca e, salvo nelle regioni particolarmente fredde (nelle quali se ne consiglia il riparo), sopporta bene anche l’inverno.
Decisamente predilige e cresce meglio all’ombra, ma può adattarsi anche al sole purchè innaffiata più volte al giorno con acqua in abbondanza. Il bisogno primario dell’ortensia è infatti l’acqua, per cui, date le dimensioni che raggiunge, ne è sconsigliata la coltivazione in piena terra a chi non ha riserve alternative all’acquedotto.
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È il momento dei Tulipani in fiore

Tulipano in fioreSe siete stati previdenti e li avete piantati per tempo è finalmente il momento di goderseli! Facili da coltivare, i tulipani fioriscono nel periodo primaverile, fra marzo e maggio. Se avete messo a dimora i bulbi da settembre a novembre ad una profondità di cm. 10/15 potrete godervi una spledida fioritura anche in terrazza o sul davanzale di una finestra dato che crescono bene anche in vaso.
Date le diverse dimensioni, colori e forme, potrete sbizzarrirvi nel creare composizioni, purchè scegliate bulbi che abbiano fioritura nello stesso periodo.
Andiamo dunque a vedere le differenze colturali tra giardino e vaso.
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Primula, il fiore che fa Primavera

Primula
La Primula si sa è uno dei simboli della Primavera in arrivo. Alla fine dell’inverno non è raro trovare questa pianta in fiore in zone umide, in modo particolare lungo i corsi d’acqua. Ne esistono di moltissime specie, oltre 400 e molte nascono anche in Italia. Per quanto riguarda la coltivazione se avete una zona nel giardino a mezz’ombra potete coltivarla con successo, purchè il terreno e l’acqua non siano calcarei; questa pianta infatti ha bisogno di un terreno neutro o leggermente acido. Ama l’umidità nell’aria, ma bisogna stare attenti a non bagnarla troppo al fine di evitare marciumi. Può essere coltivata sia in piena terra che in vaso e concimata con normali concimi in commercio.
Dovrete inoltre avere l’accortezza di togliere di volta in volta i fiori secchi.
È una bella sfida, ma se avrete queste attenzioni e un pò di passione, potrete vedere le vostre primole rifiorire anche per anni e, vi posso garantire, sarà motivo di orgoglio.

La rosa, è il periodo della potatura

RosaCome non iniziare dalla regina dei fiori, sua Maestà la Rosa?
Torneremo spesso a parlare di questo incredibile fiore che ha da sempre suscitato nell’uomo un fascino insondabile e misterioso.
Ciò che preme ricordare in questo post che è tempo (salvo un improbabile colpo di coda di un inverno che inverno non lo è stato) di potare le nostre rose. Il periodo migliore infatti è marzo e aprile, il periodo durante il quale le gemme cominciano a gonfiarsi. Tutto poi dipende dal clima ma è comunque da sconsigliare la potatura tardiva, quando cioè i getti sono già lunghi; ai rosi a cespuglio vanno lasciate massimo 7 gemme (5 l’ideale) contate dal basso verso l’alto e tolto tutto il resto compresi logicamente i rami secchi o troppo sottili per prendere forza.
se il vostro roso invece è sarmentoso (cioè che si sviluppa con rami lunghi e flessibili che possono essere rampicanti o ricadenti) dovete lasciare i tralci di 2 o 3 anni dove si concentrerà il maggior numero di fiori ripulendo come al solito da rami vecchi e secchi e lasciando 4 o 5 gemme ai getti laterali.
In generale il taglio va fatto in diagonale, inclinato verso il lato opposto a quello dove è presente la gemma, ma solo un po’ di esperienza vi permetterà di operare al meglio.