5 modi per correggere un terreno compatto

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Sia che si abbia a che fare con un giardino, sia che si coltivi un orto, è senz’altro fondamentale conoscere con che tipo di terreno si ha a che fare, non solo da un punto di vista chimico ma anche da quello fisico, ovvero conoscere quella che viene definita granulometria o tessitura del terreno. Un post introduttivo all’argomento l’avevo scritto un secolo fa pubblicando, tra l’altro, pure un grafico (riproposto dopo il salto di pagina) che riassume schematicamente le principali situazioni nelle quali ci possiamo imbattere quando si coltiva un terreno. In base alle percentuali di argilla, limo e sabbia è possibile determinare che tipo di suolo ospiterà le nostre piante e, se è il caso, operare quelle correzioni della tessitura che possono rivelarsi determinanti per la buona riuscita delle colture. Necessitano senz’altro di questi interventi i terreni eccessivamente compatti che di solito presentano troppi svantaggi per non intervenire.
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E il tuo che terreno è?

E il tuo che terreno è?Non c’è niente da fare. Prima o poi, se vogliamo ottenere il massimo dalle nostre piante, dobbiamo affrontare l’argomento: dobbiamo conoscere il nostro terreno. Questo lo si fa sia tramite un’analisi fisica sia tramite un’analisi chimica. Le caratteristiche fisiche e chimiche del terreno sono fondamentali per la buona riuscita di una coltura, qualunque essa sia. Se infatti coltivate le vostre piante in un terreno sbilanciato difficilmente esse cresceranno vitali e rigogliose. Per conoscere il proprio terreno voglio cominciare a parlare delle sue caratteristiche fisiche chiamando in gioco il concetto di tessitura del terreno. Read More