In autunno l'ortolano si riposa... ma non troppo!
Avete costruito la vostra bella serra? avete allestito un piccolo tunnel nell’orto? in alternativa, vi siete muniti del tessuto non tessuto? Se avete risposto sì almeno a una di queste domande, per voi l’attività nell’orto si protrae ben oltre il classico periodo primaveril-estivo, se invece la risposta è negativa per tutti e tre i quesiti il vostro impegno di ortolano si riduce un po’ ma non si esaurisce certo del tutto.
Le cose da fare in questo periodo non mancano, anche per chi non si avvale delle coperture per proteggere gli ortaggi già cresciuti o le nuove semine. Certo, nell’orto non impiegherete lo stesso tempo che è richiesto dal “periodo d’oro” della bella stagione, ma sarebbe un errore tirare i remi in barca fino alla prossima primavera: la fase torna bene per progettare i raccolti della prossima stagione e i (pochi) lavori che si compiono oggi torneranno molto utili per la produzione del prossimo anno. Servono, quello sì, idee chiare, organizzazione, un po’ di tempo e la giusta grinta. E naturalmente la passione, senza la quale non si ottiene un granché nella vita, tantomeno in un orto.
Per iniziare vediamo per primi i lavori comuni a tutti i praticanti ortolani, “protettivi” e non.

Lavori nel campo
Non moltissimi in verità ma nell’orto c’è sempre da fare quindi, prima che il freddo cominci a farsi sentire sul serio, si deve raccogliere il raccoglibile (ovvero quegli ortaggi più sensibili al freddo come per esempio i sedani) e ripulire le aiole dell’orto dalle piante della passata stagione ormai morte, nonché dai vari tutori che hanno sostenuto gli ortaggi come pomodori, cetrioli e melanzane ecc. durante il loro sviluppo; questi tutori dovranno essere controllati e, se in buone condizioni, conservati in un luogo riparato per poi essere riutilizzati nei prossimi impianti.
Clima permettendo il periodo comincia poi a essere buono per distribuire il letame e/o il compost sul suolo che poi andrà interrato mediante una prima lavorazione del terreno; tale operazione è particolarmente indicata per chi possiede una terra pesante e che tende a compattarsi. Il tutto però è da effettuare solo se il suolo non è bagnato o umido.
Continua anche l’operazione di rincalzatura per tutti quegli ortaggi che devono subire l’imbianchimento o che abbisognano di una prima protezione.

Pianificazione
Quello della pianificazione è un intervento per lo più sottovalutato e poco usato ma a torto. Serve come il pane per progettare il nostro orto, per ottimizzare le coltivazioni e i raccolti e per evitare alcuni errori nei quali è facile incappare. In questa fase si dovrà:

  • elencare gli attrezzi e i materiali mancanti;
  • scegliere cosa coltivare;
  • individuare le varietà migliori per la nostra zona;
  • decidere la disposizione delle colture tenendo presenti la rotazione e la consociazione tra le varie piante;

Fare tutto questo è molto semplice: trovate un foglio e una penna e, fatto l’elenco delle cose che mancano, disegnate una piantina del vostro orto (anche molto schematicamente, non serve una mappa 3D!) delimitando le varie aiole di coltivazione e scrivendoci sopra i nomi degli ortaggi che sono stati lì coltivati nella passata stagione; a quel punto cominciate a segnare dove intendete coltivare gli ortaggi il prossimo anno cercando di “rotarli” al meglio per non impoverire il terreno e magari a consociarli per ottenere una sinergia tra le piante e ottimizzare l’utilizzo dello spazio a disposizione.

Protezione
Ok, vi siete procurati almeno un po’ di tessuto non tessuto, ora lo potete sistemare su gli ortaggi sensibili all’imminente gelo e che devono eventualmente concludere, nel giro di una ventina di giorni o poco più, il loro sviluppo o per prolungarne la vita e quindi la raccolta. L’operazione risulta particolarmente utile per finocchio, radicchio, cicoria, indivia e in generale per tutte quelle colture come il sedano poco resistenti al freddo e che quindi, per prolungarne un po’ la raccolta, necessitano di un minimo di protezione. Se poi avete intenzione di mettere in piedi un piccolo tunnel il sedano è proprio una di quelle piante che ne apprezzano al massimo i benefici, così come un alto numero di ortaggi che sotto il tunnel riescono spesso ad assicurarci il raccolto durante tutto l’inverno. Se poi il metodo da voi scelto per proteggere le vostre colture è la serra, magari riscaldata, beh, in quel caso le possibilità di coltivazione si fanno davvero molteplici e interessanti così come i raccolti ottenuti.
Non sottovalutate infine la possibilità della pacciamatura, tecnica adottabile da tutti a patto di trovare un po’ di paglia, la corteccia di pino o più semplicemente delle foglie secche: la pacciamatura assicura alle piante una valida protezione al loro apparato radicale.

Semine
A fine ottobre, inizio di novembre e oltre, le possibili semine sono essenzialmente da effettuare in coltura protetta, preferendo più il tunnel e la serra che il tnt, benché anche quest’ultimo metodo rappresenti per le piante un ausilio non indifferente. Gli ortaggi che è possibile seminare “protetti” sono cicoria e lattuga da taglio, piselli, ravanelli, rucola, spinaci e valerianella. Discorso leggermente diverso per i piselli: se abitate in una zona caratterizzata da un clima mite potete seminare i piselli direttamente in piena terra ma la cosa può voler dire comunque prendersi qualche rischio.
A proposito di clima è bene ricordare che i consigli sui tempi e modi delle semine sono molto relativi perché legati alla zona di coltivazione, regola che vale ancor di più in un territorio come quello italiano davvero eterogeneo per quanto riguarda climi e microclimi. Per questo i consigli sui tempi non devono essere intesi come oro colato e vanno presi un po’ con le molle; tutt’al più si può consultare la mappa riportata qui sotto e creare il proprio calendario dei lavori in base alla zona di appartenenza, calcolando se anticipare o posticipare gli interventi rispetto al riferimento lì riportato, ovvero il centro Italia.

Carta dell\'Italia giorni delle semine in base alle fasce climatiche