Solanum torvum Sw. - Orto Botanico dell\'Università della Tuscia - Viterbo
Foto: Orto Botanico dell’Università della Tuscia – Viterbo

Ha suscitato un certo interesse (e un po’ di polemica) la notizia uscita qualche giorno fa (e ripresa anche su Florablog) relativa all’albero di melanzana-pomodoro e a quello che, secondo quanto riportato anche da tg e giornali nazionali, dovrebbe essere l’inventore del doppio innesto, un geometra palermitano con l’hobby della genetica botanica.
Alcuni lettori hanno fatto presente però che la tecnica è tutt’altro che nuova e che viene praticata con successo da diversi anni: a tale proposito Francesco mi spedisce un primo intervento sulla questione che pubblico molto volentieri ricordando che questo blog è uno spazio libero e a disposizione di chiunque voglia far chiarezza o più semplicemente voglia approfondire un argomento.

Preciso che il mio sfogo è diretto esclusivamente alla redazione del T.G.5 perché ha divulgato una vecchia notizia facendola passare per uno scoop. Il mio timore è quello che grazie al clamore che ha destato la notizia qualcuno possa arricchirsi ingiustamente. (…)
La moltiplicazione del pianta di Solanum Torvum avviene o per semi o per talea.
Una volta ottenuta la pianta l’allevo fino a  quando non ha raggiunto l’altezza di almeno 150/180 centimetri e di cm 15 di circonferenza del fusto, quindi la capitozzo ed eseguo l’innesto a “corona” delle piantine di melanzane- pomodoro e ti aggiungo peperoni.
La pianta risente della mancanza di acqua teme i venti freddi e il gelo.
Infatti nel paese dove vivo, slm 800 metri riesco, all’aperto, a riprodurle a stento.  Da oltre 15 anni posseggo la seconda pianta di Solanum Torvum che ho riprodotto ha talea. Detta pianta la coltivo in zona collinare 400 m slm in zona riparata e coperta. Nei mesi freddi tutti i rami che sporgano e sono esposti all’intemperie seccano. È consigliabile praticare l’innesto non appena sono disponibili le prime piantine di melanzane,pomodoro e peperoni (metà febbraio – marzo).
L’innesto è semplicissimo. Dopo avere capitozzato il portainnesto si taglia il fusto ( appena sopra la radice)  della piantina da innestare, quindi si procede per come previsto per l’innesto a corona.
Sono in possesso di fotografie scattate il 19.05.2003.
Ho difficoltà, ad accudire le piante innestate perché non vegetano bene nel paese di montagna dove vivo. Per questo motivo, nel mio paese d’origine, dove è mia intenzione trasferirmi, in questo momento coltivo solo la pianta allo stato selvatico.
Non ho nessuna difficoltà a regalare, senza sostenere spese, i frutti contenenti i semi.
A riprova che di recente, per quanto riguarda l’innesto in discussione, nessuna invenzione è stata fatta puoi fare le opportune ricerche su web ed in particolare sul seguente link:    http://www.unitus.it/common/esoci/es_album/38328/gallcat.asp?tipo1=36&Tipo2=758&tipo3=45〈=it / (Centro Interdipartimentale dell’Orto Botanico dell’Università degli Studi della Tuscia – n.d.r.)

Grazie per l’attenzione con cordialità francesco.

  • isidoro

    ho innestato un albero di STRAMONIO ,con le melenzane,l’innesto è riuscito perfettamente,vorrei sapere se i frutti prodotti (melenzane) saranno commestibili
    grazie
    isidoro

  • valtrel

    quasi tutte le solanaceae si lasciano innestare tra di loro
    il solanum torvum viene ustato perche e’ un parente stretto della melanzana e quindi non apporta sostanze tossiche nei frutti
    un tempo si innestava sul tabacco sia la melanzana che il pomodoro ma poi si scopri che i frutti contenevano nicotina e la pratica fu proibita
    non immagino cosa possano contenere i frutti con gli alcalodi allucinogeni caratteristici del genere datura … oppure era proprio quello che volevi ottenere ?

  • Antonino Cutaia

    ciao Salvino69 ti scrivo dal Belgio e possibile avere

    qualche seme spese a mio carico naturalmente la mia email : cutaiaantonino@hotmail.com
    grazie mille