La terra in riserva e le arance a settembreMettiamo per assurdo che tutti i giorni vi nutriate con 4 panini (per es. al prosciutto) assumendo così 1080 calorie quotidiane (calcolando circa 270 calorie a panino) e di contro, per le vostre attività giornaliere, ne consumiate 1512 (cioè 1,4 volte l’energia a disposizione): il risultato di tutto ciò è che il vostro fisico comincia a consumare le riserve di energia accumulate sottoforma di grassi.
Se questo meccanismo nel nostro piccolo può dirsi virtuoso perché ci fa perdere i chili di troppo consegnandoci un fisico più asciutto e in forma (fino a un certo punto, superato il quale l’organismo entra in crisi), lo stesso meccanismo applicato al nostro pianeta significa solo una cosa: Allarme Rosso!

Oggi 23 settembre 2008 infatti, continuando con la culinaria metafora di cui sopra, è il giorno in cui la Terra finisce l’energia dei suoi 4 panini e comincia a consumare le riserve: da oggi insomma consumiamo più risorse di quelle che la natura riesce a produrre. E questo giorno ha pure un nome: si chiama Earth Overshoot Day e il vero problema è che non è un giorno fisso ma tutti gli anni anticipa costantemente e drammaticamente il suo arrivo. Se nel 1961 le riserve del pianeta da noi sfruttate erano più che sufficienti nel 1986 l’Earth Overshoot Day ha fatto la sua prima comparsa, anche se il 31 Dicembre, poi l’escalation: nel 1995 il 21 novembre, nel 2005 il 2 ottobre, quest’anno il 23 settembre…
Chi monitora l’allarmante esaurirsi delle riserve planetarie è il Global Footprint Network, organizzazione no-profit che calcola il consumo delle risorse del pianeta (terreni coltivati, pascoli, deforestazione, pesca ecc.), in rapporto con la “biocapacità globale”, cioè la capacità  degli ecosistemi di generare risorse e assorbire i rifiuti, ottenendo la nostra impronta biologica e di conseguenza la data dell’Earth Overshoot Day.
Detto in altri termini il Global Footprint Network ci avverte che per mantenere il nostro tenore di vita ci servorono 1,4 pianeti terra. Non solo: rincara la dose Antonio Cianciullo su Repubblica.it ricordandoci che, se lo stile di vita fosse per tutto il pianeta quello tenuto dagli Stati Uniti, servirebbero 5,4 pianeti Terra, 3,1 con lo stile di vita dei britannici, 2,5 con quello dei tedeschi, 2,2 con quello degli italiani

A questo punto qualcuno si chiederà: “cosa diavolo c’entrano le arance del titolo?!?!”
Improvvisamente rimasto senza l’amata e indispensabile frutta ho fatto un salto dal fruttivendolo a fare rifornimento e, tra i prodotti di stagione, cosa ti vedo? un’allettante e colorata cassa di arance.
Ma dai! Massimo!! le arance!!! a settembre!!!! scommetto che arrivano…” “dal Sudafrica” mi fa lui, alché mi accaloro (io solo in verità perché Massimo – il fruttivendolo – è gentile e sopporta ridendo tutte le mie intemperanze) e comincio col mio solito pippone sull’importanza di consumare esclusivamente frutta e verdura di stagione, e che quelle arance hanno viaggiato per ottomila km bruciando qualcosa come 4,5 kg di petrolio, e che l’Earth Overshoot Day avanza inesorabile, e che il pianeta è messo veramente male, e che eccetera eccetera eccetera. A un certo punto Massimo, sempre gentilmente, mi ha interrotto e, con una sorta di innocenza unita a molta rassegnazione, mi ha detto la Verità:
Gianni, è tutto vero e io porto pure e sopratutto la frutta e la verdura di stagione, ma poi la gente mi chiede le arance

  • MASSIMO

    Caro Gianni, se la cosa ti puo sollevare il morale sappi che le mie arance hanno un tasso di vendita molto ridotto in questo momento e quindi incidono poco nell’ economia della giornata, comunque come dicevamo, in inverno arriveranno i nostri “TAROCCHI ” ma i clienti continueranno a chiedere le zucchine e i pomodori (di serra), ma ancor di più i “FAGIOLINI” del Burkina Faso o dell’Egitto!!!!!!

  • Massimo! quale onore!
    Vero, poco impatto le tue arance ma moltiplicalo per migliaia e migliaia di casse che ogni giorno arrivano nella sola Italia e avrai un’altra idea delle conseguenze che possono avere le arance a settembre…
    Hai perfettamente ragione a ribadire qual è il vero problema (del resto già emerso nella scenetta descritta nel post): siamo noi il problema, il nostro totale scollamento con la realtà, la convinzione che ci sia una sola e unica stagione dove possiamo permetterci di soddisfare le nostre voglioline con TUTTA la frutta e la verdura sempre a disposizione…
    La realtà è un’altra, è fatta di stagioni e ritmi naturali e sospetto che sia l’ora di cominciare a rispettarli se vogliamo provare a salvare il pianeta…