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Il susino (Prunus domestica) è certamente una delle piante più conosciute al mondo, anche se la sua origine è piuttosto incerta, Molti studiosi la collocano nella regione compresa fra il Mar Nero e l’Asia Minore. In Italia venne introdotto nel corso del I secolo avanti Cristo, durante le guerre tra Romani, Persiani e Greci. Al tempo di Plinio il Vecchio si conoscevano già diverse varietà di susine. Il susino appartiene al genere Prunus e viene classificato dagli studiosi in modi diversi: noi parliamo del susino europeo (Prunus domestica). La susina è un frutto molto rinfrescante e ricchissimo di acqua, per tale motivo risulta particolarmente dissetante e utile al fine di recuperare i liquidi persi dalla sudorazione estiva, inoltre è ricco di potassio, calcio, fosforo, con buone dosi di vitamina A, di vitamina C e vitamina B1 e B2.L’elevato contenuto di potassio, fa della susina un alimento importante per prevenire i disturbi della pressione arteriosa, della depressione, della stanchezza e dei disordini dell’apparato digestivo; in aggiunta la susina è ricca di fibra solubile ed insolubile, e ciò contribuisce alla regolazione delle funzioni intestinali contro la stipsi; inoltre ci aiuta ad abbassare il colesterolo, aumentando la fluidità del sangue e rallentando l’assunzione del fruttosio da parte dell’organismo, svolgendo in tal modo, un’importante funzione idratante. Il calcio ed il fosforo, presenti in abbondanza, svolgono un’azione protettiva sulle ossa, prevenendo o aiutando a combattere l’osteoporosi. Risultano anche molto utili in gravidanza, soprattutto il fosforo, che produce effetti benefici sul nostro cervello, favorendo la concentrazione e aiutandoci dalle fatiche intellettuali.  La susina contiene una discreta quantità di Vitamina A, necessaria per proteggere le cellule della mucosa e della pelle e, in generale, per il buon funzionamento delle difese immunitarie.
Nelle susine è inoltre presente una discreta quantità di vitamina B, molto utile per il mantenimento dell’equilibrio nervoso. Tali frutti sono infatti indicati nei casi di svogliatezza e di leggera depressione nervosa. Combatte  l’obesità, l’uricemia e la vecchiaia precoce. Per queste sue proprietà la susina è indicata nell’astenia e nell’anemia.
La prugna secca, al contrario della susina fresca, contiene fino al 60% di zuccheri (soprattutto fruttosio, ma anche glucosio) ed è perciò un frutto molto nutritivo e tonico ma anche un lassativo di millenaria tradizione e di indubbia efficacia; agisce, infatti, sui movimenti dell’intestino senza irritare la mucosa e senza causare gli effetti indesiderati. Per un’azione specificamente lassativa le prugne secche si possono consumare al mattino, a digiuno, dopo averle immerse nell’acqua la sera prima; mi raccomando di bere l’acqua restante.
Le prugne secche sono ai primissimi posti della scala ORAC, degli alimenti con più capacità antiossidante.
Foto di Nick Saltmarsh