agrifloglio-ilex-aquifolium
Stando a quanto dicono da almeno un paio di millenni a questa parte, durante il periodo di Natale dovremmo essere tutti più buoni. Del resto, per chi ci crede, il 25 di dicembre si celebra la nascita del figlio di Dio ed è normale che l’evento susciti sentimenti positivi. Appare quindi per lo meno curioso che alcune delle piante associate a questa festività non risultino, come dire, “in linea con lo spirito natalizio” e che al contrario rappresentino un potenziale pericolo per l’uomo a causa delle sostanze tossiche in esse contenute.

Iniziamo questa piccola carrellata di piante velenose legate al Natale partendo da una delle più simboliche ovvero l’agrifoglioIlex aquifolium è un arbusto o albero che può raggiungere anche i dieci metri di altezza ed è spontaneo e piuttosto diffuso nei nostri boschi, in particolare quelli di castagni e querce. Molto prima che venisse adottata dai cristiani come pianta natalizia, l’agrifoglio aveva nell’antichità un’importante funzione simbolica. I Romani la usavano come talismano contro i malefici, mentre nel nord Europa erano bene auguranti per l’inizio del nuovo anno. Il resto poi l’ha fatto la sua bellezza, con il verde scuro e lucente delle sue foglie spesso variegate di bianco o giallo, le sue spine e le belle bacche di color rosso vivo. Proprio quest’ultime, insieme alle foglie, possono risultare tossiche se ingerite per la presenza della ilicina che può causare nausea, vomito, diarrea, crampi addominali e disidratazione. Certo non mancano per questa pianta impieghi fitoterapici ma è bene ricordare che 20 bacche possono risultare letali se ingerite da un bambino.

Anche il vischio è una pianta simbolo del Natale. Questo cespuglio sempreverde è una pianta parassita epifita (che vive cioè sugli alberi) e grazie alle sue particolari caratteristiche era ritenuta dagli antichi simbolo di rinascita e di immortalità. Sacra anche per i popoli del nord tanto che i Celti la usavano nei loro rituali oltre che per scacciare malefici e malattie. Divenuto in seguito simbolo di Cristo il vischio è molto usato nelle decorazioni natalizie ma giova ricordare che risulta tossico per la presenza della viscumina e di peptidi. Tutta la pianta è tossica e anche in questo caso le sue bacche possono attrarre l’attenzione dei bambini che potrebbero ingerirli. I sintomi principali sono gastroenterite, sete, vista doppia, dilatazione della pupilla, diminuzione del battito cardiaco (che può condurre al collasso), allucinazioni, disturbi mentali e convulsioni.

Un’altra pianta talmente legata alla Natività da prenderne il nome volgare è l’Euforbia pulcherrima, più comunemente conosciuta come Stella di Natale. Originaria del Messico la Poinsettia abbiamo imparato a conoscerla nel post di Luisa e immancabilmente in questo periodo dell’anno ci piomba in casa, o come regalo o perché – essendo in realtà una bella pianta – ne acquistiamo un esemplare per abbellire la casa. Anche in questo caso però è bene prestare attenzione perché il lattice presente sia nelle foglie che nel fusto contiene il triterpene, sostanza che risulta tossica per contatto e per ingestione. Una volta entrato in contatto con la pelle il lattice può provocare eritema e prurito mentre se ingerito può causare nausea, vomito, diarrea e perfino perdita di conoscenza. Come rimedio popolare viene applicato su verruche e calli ma questo provoca delle ulcerazioni anche molto gravi, così come gravi sono le conseguenze che reca all’apparato gastroenterico la sua assunzione come rimedio contro il catarro.

Tranquilli, mi fermo qui: l’albero di Natale, almeno quello, non ha controindicazioni…
Foto di mastino70

  • ricordo che sono tossicissime anche per i nostri amici da compagnia!
    forse più per loro che per noi…a me non viene in mente di mettermi una bella foglia rossa di stella di natale in bocca ma ad un gatto od un bimbo si!
    tenetele in alto, lontano dalla loro portata!
    grazie del post, utilissimo.
    e..tanti auguri di buone feste

  • Buone feste anche a te Luby