Buon compleanno Italia! Qualche ricetta per festeggiare i 150 anni dell’unità

ricette tricolore
Anche il più convinto dei seccessionisti sarà d’accordo su un fatto: se c’è una cosa che ci unisce davvero è il mangiar bene. Dal Nord al Sud Italia infatti non c’è un solo angolo del Paese che non vanti un appetitoso piatto o una gustosa ricetta della tradizione locale, piatti e ricette che ci fanno essere (almeno in quello) orgogliosi di essere italiani. Uno dei modi migliori per festeggiare il 150° anniversario dell’unità d’Italia (e sentirsi un po’ più uniti) potrebbe essere allora quello di sedersi a tavola e gustare un menu realizzato con i prodotti del nostro Paese e con i colori della nostra bandiera. Come spunto potete partire dalle ricette che trovate di seguito, ricette a forte “vocazione vegetale” (come ci si attende da un blog come questo) e caratterizzate dall’ispirazione al Tricolore. Ehi, non aspettatevi niente di particolare: il cuoco, cioè il sottoscritto, è poco più di un dilettante allo sbaraglio ed è in grado di fare solo cose di una semplicità disarmante ma che spera che venga colto lo spirito del tentativo che è animato dal sincero amore per questo assurdo quanto meraviglioso Paese.
Felice 150° a tutti i lettori di Florablog e appuntamento a lunedì. Read More

Il Kiwi, stagionale e benefico

Il Kiwi, stagionale e benefico
Il kiwi (Actinidia chinensis) proviene dalla Cina, dove era già noto più di 7 secoli fa con il nome di yang-ta, il cui frutto  era assai apprezzato alla corte del Gran Khan. Viene importato nel 1900 in Nuova Zelanda, dove venne chiamato kiwi dal nome dell’uccello (un piccolo struzzo peloso) che rappresenta il simbolo di questo paese. Dalla Nuova Zelanda la coltivazione si estese in Inghilterra, in Francia ed infine anche in Italia, dove arrivò intorno al 1970. Il kiwi è una bella pianta rampicante con fiori gialli e con ramificazioni serpeggianti che possono arrivare fino ad una lunghezza di 8-10 metri. L’Italia è il primo paese produttore di kiwi al mondo con una produzione pari al 35% dell’intera produzione mondiale. Read More