Video, coltivare ortaggi sul balcone, la cassetta della frutta 2.0

Anche se si è costretti a vivere in città (e in pratica la metà della popolazione mondiale lo fa) non è detto che non si possa, in un modo o nell’altro, cimentarsi con la coltivazione dell’orto. Le soluzioni in questo senso non mancano: dagli orti urbani a quelli sui tetti, passando per le colture verticali e per gli orti sui balconi, in molti si cimentano con questa virtuosa pratica in un contesto come quello cittadino che, almeno sulla carta, non è proprio l’ambiente ideale per farlo.
Molti amici e conoscenti che vivono nelle “giungle d’asfalto” mi chiedono se l’orto sul balcone può essere praticato con successo e io rispondo che sì, nei limiti del possibile, qualcosa di buono lo si può senz’altro ottenere anche in uno spazio limitato come può essere quello di un terrazzo o di un balcone; per questo da un po’ di tempo sto sperimentando una tecnica efficace ed economica basata sulle classiche cassette della frutta, quelle per intendersi usate dagli ortolani per trasportare ed esporre i prodotti, che ho ultimamente perfezionato e provato in prima persona.

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Rucola, digestiva e rinfrescante

Rucola, digestiva e rinfrecante
La rucola (Eruca sativa Mill.), appartenente alla famiglia delle Brassicaceae, è una pianta erbacea annuale. Generalmente è coltivata negli orti, ma si trova anche allo stato selvatico, nei campi, ai bordi delle strade e nei terreni incolti. Le foglie sono basali, a forma di lancia, con il margine dentato e dal caratteristico odore e dal sapore che tende all’acidulo. I fiori sono formati da quattro piccoli petali, bianco-giallastri con venature violette. In tempi lontani la rucola era apprezzata soprattutto per le virtù medicinali, ancor prima che per l’uso alimentare. Gli antichi romani consumavano anche i semi attribuendole qualità magiche e utilizzandola nei filtri amorosi, dato che la ritenevano un potente afrodisiaco. Ne troviamo citazioni dell’uso di questa pianta nelle opere di Orazio, Marziale e Plinio il Vecchio. Nel Medioevo fu addirittura proibita la sua coltivazione nei monasteri, proprio per la sua presunta capacità di risvegliare la carne, che non doveva certo essere ad appannaggio dei monaci…
Nel nostro territorio la rucola si può raccogliere durante tutto l’anno, ma è bene che nella vicinanza non vi siano ristagni d’acqua. Si utilizzano le foglie più tenere raccolte da maggio fino a ottobre (in coltura protetta anche oltre) e si consuma fresca. La rucola è molto ricca di Vitamina C (110 mg. per 100 gr.; in passato era usata contro lo scorbuto) e di sali minerali, inoltre contiene un glucoside che genera un composto solforato. Read More

Cosa coltivare nell’orto, r come rucola

Cosa coltivare nell’orto, r come rucola
Non è certo semplice, nel bel mezzo della Stagione delle piogge e con metà Italia allagata (e l’altrà metà tutt’altro che asciutta), entrare nel proprio orto senza trovarsi immersi nel fango fino alla cintola. I lavori del mese, che subiscono un fisiologico calo a causa dell’arrivo della stagione fredda, sono resi ancora più improbabili dalle incessanti precipitazioni che hanno investito, investono e investiranno la Penisola in questo periodo e che rendono il terreno praticamente incoltivabile. Ma se abitate in una zona colpita marginalmente dal maltempo (esiste?) oppure (e sopratutto), se vi siete attrezzati con una serra o con un tunnel per la coltivazione sotto protezione, allora per voi la stagione non è certo finita e vi potete permettere di seminare anche a fine novembre o addirittura agli inizi di dicembre. Fanno per voi allora la cicoria da taglio (e da raccolta) e il ravanello che abbiamo già trattato in altri post, oppure la rucola, un ortaggio che resiste abbastanza bene al freddo e che risulta essere in assoluto uno dei più facili da coltivare.
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Rucola da lavare vs. rucola già lavata, c’è rimasto ancora un po’ di buon senso?

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Piccolo, semplice, esperimento. Ieri mattina per prima cosa ho comprato dal fruttivendolo un mazzetto di rucola dal peso di circa 70 grammi e dal costo di 65 centesimi di euro poi, cambiato negozio, ho acquistato di nuovo la rucola ma questa volta quella accuratamente selezionata, lavata, asciugata e depositata nella vaschetta di plastica, dal peso di 100 grammi e dal costo di 2,70 euro. Detta così, in altre faccende affaccendati come di solito siamo, potrebbe anche passare inosservata la “sottile” differenza di prezzo che passa tra le due offerte dello stesso prodotto e allora, per scongiurare questo rischio, ecco buttati di seguito due-numeri-due abbastanza eloquenti: la prima rucola, quella da lavare, costa 9 euro al chilo, la seconda, quella già generosamente lavata per noi, costa 27 euro al chilo. Sì, avete letto bene, la seconda costa esattamente il triplo della prima (già di suo tutt’altro che a buon mercato…), anche se in entrambi i casi si tratta, né più né meno, di Eruca sativa.
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