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Viviamo in tempi confusi, almeno per quanto riguarda l’informazione. Da un lato, grazie all’incredibile numero di news quotidiane proveniente dai vari media, è possibile farsi un’idea, più o meno completa, di come vanno realmente le cose; dall’altro, la stessa miriade di dati rischia però di creare, nel cittadino moderno, una certa equiparazione tra le varie notizie che si confondono, a prescindere dalla loro importanza, le une con le altre e che si perdono nell’oceano di informazioni in un meccanismo che può portare a una sorta di assuefazione alla gravità dei fatti e soprattutto a far perdere di vista il quadro d’insieme.
Prendete per esempio la notizia pubblicata ieri dalla Confederazione Italiana Agricoltori: Annata agraria 2009: crolla la produzione, costi alle stelle, prezzi sui campi in picchiata, meno investimenti e redditi tagliati. E per le imprese c’è rischio di chiusura. Messa lì, nel flusso di news quotidiano, questa grave notizia diventa una notizia come le altre ma se la inquadriamo nel giusto contesto e le affianchiamo altre notizie simili la situazione cambia drasticamente. Per sperimentare la cosa, sempre restando sull’argomento, basterà scrivere su un motore di ricerca a caso la parola “agricoltura” seguita da “crisi”, “prezzi”, “produzione”, “euro” e altre keywords del genere per ottenere come risultato le notizie degli ultimi mesi simili a quelle che riporto di seguito e farsi così un’idea dell’estrema gravità in cui versa l’agricoltura nel nostro paese. Perché, parafrasando Umberto Eco, “due allarmi non spaventano, 100 allarmi terrorizzano“.

Da Confagricoltura:
Confagricoltura celebra il “funerale” dell’agricoltura italiana. Migliaia di agricoltori a Cremona contro la crisi
“No agricoltura, no economia”.“Prezzi giù, costi su: non resistiamo più”. “La morte dell’agricoltura per decreto”. “L’agricoltura chiama, la politica non risponde”. Con questi slogan migliaia di agricoltori lombardi guidati dal presidente di Confagricoltura  Federico Vecchioni e dal presidente di  Confagricoltura Lombardia Francesco Bettoni, hanno sfilato nel pomeriggio a Cremona dove, con un corteo e una fiaccolata,  è stato celebrato simbolicamente il funerale dell’agricoltura. (Continua)

Dalla Confederazione Italiana Agricoltori:
Crisi: s’allarga la protesta degli agricoltori. Nell’ambito delle iniziative territoriali della Cia promosse manifestazioni a Milano, Perugia e Napoli
L’agricoltura italiana vive una situazione sempre più drammatica. Costi in forte ascesa, prezzi sempre più bassi e redditi falcidiati. Servono subito interventi straordinari e concreti. Il presidente Giuseppe Politi rinnova l’invito al governo: proclamato lo stato di crisi per il settore.(Continua)

Sempre dalla Confederazione Italiana Agricoltori:
Crisi: nove agricoltori italiani su dieci vedono “nero”. La ripresa non arriverà in tempi brevi. Totale insoddisfazione per le misure adottate dal governo
Anticipati i risultati di un’indagine della Cia. Il 34,8 per cento degli intervistati si dichiara scoraggiato e pensa ad un abbandono dell’attività produttiva. Il 25,8 per cento nel 2009 è stato costretto a modificare coltura. Bocciata anche la politica agricola Ue. Si fa molto affidamento sul Trattato di Lisbona e sul nuovo ruolo del Parlamento di Strasburgo. (Continua)

Da Coldiretti:
Industria: Istat; Coldiretti, cala produzione agricola (- 6,5 %)
Scende  del 6,5 per cento la produzione totale agricola per effetto di una contrazione sia delle coltivazioni vegetali che nelle attività di allevamento, nei primi nove mesi del 2009. E’ quanto afferma la Coldiretti, in occasione della divulgazione dei dati Istat sulla produzione industriale, sulla base delle rilevazioni Ismea, nel sottolineare che il contenimento della produzione è stato accompagnato nello stesso periodo da un crollo dei prezzi agricoli del 13,5 per cento. (Continua)

Da Coldiretti Piemonte:
Florovivaisti piemontesi in allarme per l’improvviso aumento delle accise sul gasolio
L’ occasione della premiazione Nazionale del Concorso Comuni Fioriti che si svolge domenica 8 novembre a Pre’-Saint-Didier è opportuna per lanciare da parte di Coldiretti un forte allarme.
“In Italia – dice il presidente di Coldiretti Piemonte Paolo Rovellotti –  rischia di essere azzerata la produzione in serra di fiori, piante ornamentali e di ortaggi, per effetto dell’insostenibile aumento del 22 per cento in un solo giorno del costo del gasolio destinato al riscaldamento delle serre. Come Coldiretti evidenziamo gli effetti negativi della circolare dell’Agenzia delle Dogane del 3 novembre che sospende l’esenzione dell’accisa sul gasolio utilizzato per le coltivazioni sotto serra, un settore da primato del Made in Italy in Europa”.
(Continua)

Da Coldiretti Lombardia:
Cremona, Le quotazioni dei cereali sono sotto i costi di produzione. A questi prezzi i campi resteranno incolti
Dopo alcune settimane in cui le quotazioni dei cereali avevano dato lievi segnali di ripresa sui mercati sia nazionale che internazionale, in questi giorni invece rileviamo un ridimensionamento del livello dei prezzi raggiunti, con quotazioni ancora in ribasso ed un mercato che registra scarsità di richiesta di cereali, a fronte di una buona offerta degli stessi. (Continua)

Da Coldiretti Toscana:
Grano duro: giù le semine
Il crollo dei prezzi pagati agli agricoltori, rispetto allo scorso anno, rischia di provocare un crollo delle semine a grano duro destinato alla produzione di pasta italiana, che interesseranno quest’anno probabilmente una superficie di terreno non superiore al milione di ettari, con un calo stimato del 30 per cento. E’ questo l’allarme lanciato dalla Coldiretti in occasione del  “World Pasta Day” che si celebra il 25 ottobre negli Usa. (Continua)

Sempre da Coldiretti Toscana:
Gasolio: l’impennata del prezzo rischia di far appassire la floricoltura toscana
L’ultima spallata alla floricoltura toscana potrebbe arrivare dal caro gasolio. Il settore, considerato da sempre un comparto trainante dell’economia agricola della regione, è attraversato da una crisi strutturale, grave e profonda: crisi, che si è tradotta in un calo preoccupante della produzione  e delle imprese e su cui il costo dell’energia ha un peso determinante. Così la circolare dell’agenzia delle Dogane del 3 novembre, che sospende l’esenzione dell’accisa sul gasolio utilizzato per le coltivazioni in serra, in Toscana, potrebbe avere un effetto devastante. (Continua)

Da Coldiretti Veneto:
Pozzi: aumento del 100% delle tariffe
Coldiretti:”costi insostenibili per le nostre imprese”
Coldiretti Veneto ha segnalato all’Assessore regionale alle politiche dell’ambiente Giancarlo Conta l’onerosità dei canoni connessi all’uso zootecnico delle acque derivate da pozzo.
Attualmente quelli regolarmente denunciati in Veneto sono usati per diversi scopi: potabile, industriale, vallicoltura, idroelettrico, agricolo (irrigazione e abbeveraggio degli animali).
L’applicazione della legge finanziaria n. 1 del 27 febbraio 2008 ha introdotto nell’anno 2009 l’aumento generalizzato del 100% delle tariffe dovute per la derivazione delle acque.
(Continua)

Sempre da Coldiretti Veneto:
Coldiretti sollecita le misure anticrisi per il settore agricolo
Piazza:”L’agricoltura rischia di essere schiacciata non solo dalla crisi ma anche dall’immobilismo legislativo”
L’agricoltura è il motore del sistema economico veneto. Con il suo contributo di quasi 5 miliardi di euro di valore alla produzione concorre a rafforzare il comparto agroalimentare regionale classificandolo tra i primi e più competitivi a livello nazionale. (
Continua)

Da Coldiretti Campania:
Pressi: nel 2009 record rincari da campo a tavola. Carote + 1100%
La moltiplicazione del 1100 per cento dei prezzi per le carote conferma che il 2009 si classifica come l’anno record nei ricarichi dal campo alla tavola per effetto del crollo dei prezzi alla produzione agricola medio del 16 per cento al quale ha corrisposto uno scandaloso  aumento al consumo per gli alimentari (+ 0,9 per cento), nove volte superiore al valore medio dell’inflazione. E’ quanto ha denunciato nel corso dell’ “operazione verità sulla spesa alimentare degli italiani dalla Coldiretti” in occasione della giornata di mobilitazione promossa dalle Associazioni dei Consumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) in Piazza Montecitorio a Roma. (Continua)

Semore da Coldiretti Campania:
Crisi frutticultura campana: un patrimonio alimentare e produttivo a rischio

20-25 centesimi pagati ai produttori per un chilo di pesche rispetto ai 70 – 80 centesimi dell’anno scorso e ai prezzi che i consumatori devono pagare sui banchi della frutta a non meno di un 1,50 con forti probabilità di compare merce non italiana.
(Continua)

Da Il Tempo.it Molise:
Il grido d’allarme dell’Ugl per l’agricoltura meridionale, un settore in affanno per i debiti e le speculazioni
Termoli «L’agricoltura del Meridione e del Basso Molise sta morendo».
È questo il grido di allarme dell’Ugl Agricoltura di Termoli che ieri ha partecipato alla giornata di sciopero del mondo agricolo che si è tenuta a Foggia, altra località simbolo di un settore in completa agonia. «L’agricoltura meridionale – dice in sintesi l’Ugl di Termoli – sta morendo sepolta da montagne di debiti, colpita da losche speculazioni, con importazioni selvagge, soffocata da prezzi da fame per i prodotti come il grano, l’uva, le olive e gli ortaggi ai quali fanno da contraltare prezzi sempre più cari per i consumatori».
(Continua)

Da Il Blog del Quotidiano di Foggia
L’agricoltura muore e i Governi se ne fottono
Bandiera al collo e cappello in testa. Si presentava così Scionni, l’amico a quattro zampe che ha fatto da apripista al corteo degli agricoltori che ieri mattina dalla stazione è partito alla volta di piazza XX settembre. Il motivo della protesta lo si legge sullo striscione sorretto volutamente da donne. “L’agricoltura sta morendo”. Questo lo slogan della mobilitazione firmata Cia, Copagri e Ugl.Assenti Coldiretti e Confagricoltura. (Continua)

Da Capitanata.it:
Gli agricoltori della pedegarganica in rivolta
Cresce l’onda di protesta del mondo agricolo

Gli agricoltori della fascia pedegarganica si dichiarano in agitazione dopo lo sciopero generale del 3 novembre scorso e in attesa del prossimo sit-in del 18 novembre a Foggia. Lo dichiara Giosuè Del Vecchio, giovane imprenditore agricolo di Rignano Garganico, in rappresentanza di un nutrito e chiassoso comitato di lotta di base.
(Continua)

Da Corriere Salentino:
Crisi agricoltura pugliese. Dario Stefano: una ulteriore leva di pressione sul governo nazionale
La giunta regionale ha dichiarato lo stato di crisi nel settore agricolo pugliese. (Continua)

Da Agi News:
Crisi agricoltura: chiudono aziende, Toscana scende in piazza
Mobilitazione al via per l’agricoltura toscana. Sono in programma iniziative, talvolta clamorose, a difesa di un comparto che sta vivendo la crisi piu’ grave degli ultimi 20 anni: (Continua)

Da Comunicalo.it:
Crisi agricoltura. Il sindaco di Menfi: “Stato di crisi primo step per provvidenti di sostegno”
“La dichiarazione dello stato di crisi da parte del governo regionale rappresenta l’impegno mantenuto da parte dell’assessore regionale all’agricoltura e la sensibilità e l’attenzione di tutto il Governo per rilanciare l’agricoltura in Sicilia con atti concreti”. (Continua)

Da L’Unione Sarda:
Crisi agricola, l’ultimatum: ‘Segnali chiari o sarà protesta’
I pastori e gli agricoltori sardi chiedono un riconoscimento delle difficoltà economiche in cui versano le aziende (Continua):

Da Beppegrillo.it:
Il costo insostenibile della pesca
“Caro Beppe, sono Samuele Bertuzzi, ho 27 anni, vivo in un paesino vicino ad Imola. Ti scrivo per raccontarti ciò che sta succedendo nel mondo nel quale lavoro e nel quale la mia famiglia, mio padre, i miei nonni hanno sempre creduto: l’agricoltura, i frutti della terra. Abito in Romagna, dove ci sono migliaia di aziende agricole forti produttrici di frutta, albicocche, pesche, nettarine, kiwi e uva da vino. La frutticoltura italiana sta vivendo un momento tragico, agli agricoltori sono riconosciuti prezzi ridicoli per i loro prodotti: 8-10 centesimi al kg (fonte Camera di Commercio di Bologna) per pesche e nettarine di prima qualità a fronte di un costo ,di produzione medio di 40/45 centesimi al kg. (Continua)

Mi fermo qui, ma potrei andare avanti a oltranza perché quelle riportate non sono che una piccolissima parte delle notizie che si trovano sul web e che riferiscono della crisi del settore. Certo, già a leggere solo queste, si ha netta la sensazione che non si tratti di un’impressione ma che al contrario i problemi siano, più che gravi, drammatici. E alla fine di questa desolante carrellata sorge spontanea la domanda: può una nazione come l’Italia fare a meno dell’agricoltura?