Genziana maggiore, l’amaro che favorisce la digestione

Genziana maggiore, un amaro vegetale che favorisce la digestione
Il genere Gentiana fa parte della famiglia delle Gentianaceae e comprende circa 400 specie di cui la genziana maggiore (Gentiana lutea L.) è sicuramente una delle più famose. È una pianta erbacea perenne, fornita di una grossa radice cilindrica, lunga e ramificata, dal colore giallastro all’interno e con dei risvolti bruni all’esterno. Il fusto è eretto e può arrivare ad un’altezza compresa tra i 50 e i 150 cm., la sua struttura è allungata, semplice ed essenziale, mentre le foglie sono opposte, ellitiche e lunghe fino a trenta centimetri. I fiori sono gialli riuniti in verticilli. Cresce di solito, dall’alta collina fino ai 2500 metri di altezza, nei prati e nei pascoli degli Appennini e delle Alpi, in terreni umidi, al sole o anche al mezzo sole. La genziana, è dotata di una particolare bellezza, ha colori vivi e splendenti, e fa parte delle specie protette. Le proprietà medicamentose della genziana maggiore erano conosciute dagli antichi Egizi e dagli antichi Romani, che la usavano per stimolare l’appetito, favorire la digestione, come antisettico per le piccole ferite e per le escoriazioni, per i vermi intestinali, per problemi epatici e per i disturbi mestruali. Le parti utilizzate in fitoterapia sono le radici che sono presenti anche in Farmacopea Ufficiale. I costituenti principali sono i glucosidi amari (genziopicrina, amarogentina e gentiacaulina) e una sostanza colorante gialla (gentisina), oltre ad alcaloidi, mucillagini e olio essenziale. Read More

Anice verde, tonificante dello stomaco, digestivo e regolatore dell’attività gastrointestinale

Masticare semi di anice favorisce la digestione e profuma l'alito
L’anice verde (Pimpinella anisum L.) della famiglia delle Umbelliferae è una pianta erbacea annuale spontanea, alta circa 80 cm., originaria delle zone del bacino Mediterraneo. Le foglie non sono molto numerose e sembrano differenti per forma, secondo la posizione che occupano lungo i fusti. I fiori sono piccoli, biancastri, e disposti in infiorescenze a forma di ombrella. Molti la conoscono soltanto per il suo contributo nei dolci, in realtà è utile su molti fronti, primo fra tutti la cattiva digestione e la sonnolenza successiva al pranzo. Nell’antica Roma, secondo Plinio il Vecchio aveva 2 caratteristiche: stimolare il sonno e risaltare la freschezza del viso. Le parti utilizzate sono i frutti (chiamati erroneamente semi), che contengono olio essenziale ricco di anetolo (70-90%), flavonoidi e cumarine. L’olio essenziale, ricco di anetolo e carvacrolo, è la parte generalmente usata in fitoterapia. Read More

Carciofo:la pianta protettrice del fegato

CarciofoDopo avervi parlato del cardo mariano e del tarassaco, adesso voglio riferirvi dell’altra pianta che ha simili proprietà curative ma che, a differenza delle altre, è anche ottima in gastronomia: il carciofo (Cynara scolymus) Read More