La Fumaria officinale, depuratrice dell’organismo

La Fumaria officinale, depuratrice dell'organismo
Il genere Fumaria, della famiglia delle Fumariacee, comprende circa 50 specie; quella che consideriamo oggi è la Fumaria officinalis.
Pianta erbacea annuale di tipo rampicante, dal fusto verde, snello e frondoso lungo circa 70 cm. Le foglie, completamente glabre, sono di colore grigio – verde, i fiori piccoli e di colore rosa-porporino formano delle spighe, mentre il frutto è un achenio di forma sferica, leggermente compressa nella parte superiore. Cresce su tutto il territorio infestando di tutto, dalle colture, agli orti, alle vigne etc.
La pianta è conosciuta per le sue proprietà da tempi antichissimi, ma durante il medioevo fu dimenticata, per poi essere riscoperta solo in tempi recenti da fitoterapisti francesi.
Le parti usate in erboristeria sono quelle aeree.
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Genziana maggiore, l’amaro che favorisce la digestione

Genziana maggiore, un amaro vegetale che favorisce la digestione
Il genere Gentiana fa parte della famiglia delle Gentianaceae e comprende circa 400 specie di cui la genziana maggiore (Gentiana lutea L.) è sicuramente una delle più famose. È una pianta erbacea perenne, fornita di una grossa radice cilindrica, lunga e ramificata, dal colore giallastro all’interno e con dei risvolti bruni all’esterno. Il fusto è eretto e può arrivare ad un’altezza compresa tra i 50 e i 150 cm., la sua struttura è allungata, semplice ed essenziale, mentre le foglie sono opposte, ellitiche e lunghe fino a trenta centimetri. I fiori sono gialli riuniti in verticilli. Cresce di solito, dall’alta collina fino ai 2500 metri di altezza, nei prati e nei pascoli degli Appennini e delle Alpi, in terreni umidi, al sole o anche al mezzo sole. La genziana, è dotata di una particolare bellezza, ha colori vivi e splendenti, e fa parte delle specie protette. Le proprietà medicamentose della genziana maggiore erano conosciute dagli antichi Egizi e dagli antichi Romani, che la usavano per stimolare l’appetito, favorire la digestione, come antisettico per le piccole ferite e per le escoriazioni, per i vermi intestinali, per problemi epatici e per i disturbi mestruali. Le parti utilizzate in fitoterapia sono le radici che sono presenti anche in Farmacopea Ufficiale. I costituenti principali sono i glucosidi amari (genziopicrina, amarogentina e gentiacaulina) e una sostanza colorante gialla (gentisina), oltre ad alcaloidi, mucillagini e olio essenziale. Read More

Agnocasto, un sollievo per la sindrome premestruale

Agnocasto, un sollievo per la sindrome premestruale
L’ Agnocasto (Vitex agnus castus L.), della famiglia delle Verbenaceae è un arbusto che può arrivare a una altezza di circa 6 metri con una vistosa fioritura bianca o violacea estiva. Le foglie sono decidue, opposte, hanno un odore che ricorda la salvia e in più assomigliano in modo impressionante a quelle della marijuana, caratteristica che gli ha fatto guadagnare l’appellativo di “hemp tree”. I fiori, ermafroditi, sono minuscoli e somigliano a una piccola campana, con colori che vanno dal viola al rosa-biancastro e, come frutto, producono una drupa di 4 mm circa.
L’agnocasto ha da sempre fatto parte delle piante medicinali dell’antichità ed è citato da Plinio il Vecchio e anche nelle opere di Ippocrate nel IV secolo a.C.. Read More

Il fieno greco, un ottimo ricostituente

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Il Fieno greco (Trigonella foenumgraecum L.) è una pianta erbacea annuale, originaria dell’Asia occidentale; introdotta in Europa nel IX secolo, cresce spontanea in ambienti costieri e submontani. I fiori del fieno greco possiedono una caratteristica forma a triangolo, dalla quale deriva il nome del genere, mentre quello della specie deriva dall’utilizzo della pianta nell’alimentazione del bestiame. Conosciuta fin dall’antichità per le proprietà stimolanti e “ricostituenti” dovute alla presenza di proteine ad alto valore biologico (contenenti tutti gli aminoacidi essenziali, compresa la lisina poco disponibile in natura), è ancora oggi usata e apprezzata per queste stesse caratteristiche. Ma il Fieno greco. le cui parti utilizzate sono i semi, ha altri preziosi elementi quali flavonoidi, saponine steroidee (tra le quali la diosgenina), alcaloidi (trigonellina), steroli, fibre, vitamine, minerali e galattomannani. Read More

Cardiaca, benefica per il cuore

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La cardiaca (Leonorus Cardiaca L.), della famiglia delle Labiatae,  è una pianta perenne, eretta, alta da 50 cm a 1.2 m, con fusto rigido, molto ramificato e ricco di foglie di colore verde scuro nella parte superiore, mentre in quella inferiore è di color cenere. Fiori bianchi o viola rosati, con il labbro inferiore chiazzato di viola, lunghi circa 12 mm. La cardiaca, pianta erbacea da giardino, chiamata anche coda di leone, conosciuta dai greci e coltivata nei monasteri durante il medioevo, cresce nelle macerie e nei luoghi incolti. Nella Cina antica si pensava che la cardiaca favorisse la longevità. In Europa la pianta si diffuse soprattutto come trattamento per le malattie del bestiame. Il tempo della raccolta va da Giugno a Luglio, durante la fioritura, prima della raccolta dei frutti. Le parti utilizzate in fitoterapia sono le sommità fiorite e i costituenti principali usati sono oltre all’olio essenziale, anche flavonoidi, alcaloidi (stachidrina, betonicina e turicina) e tannini. Read More