Arachide, dalle noccioline americane un aiuto per il cuore


Lo sapevate che l‘Arachide (Arachis hypogaea L.) o nocciolina americana fa parte, come i fagioli, i ceci, i piselli, la soia e le lenticchie, della famiglia delle Fabaceae o Leguminosae? Ebbene si, è un legume, e come tutti i legumi, insieme ai cereali, è fondamentale per la nostra nutrizione e per la nostra salute. Originaria del Brasile, dal Sud America si è diffusa nel Nord America e poi negli altri continenti. In Italia è coltivata dal 1870, ma senza mai assumere grandi proporzioni. I fiori, quando sono stati fecondati, sviluppano i frutti che avanzano nel terreno, dove crescono e maturano. Questi ultimi sono di colore giallognolo con all’interno generalmente due o tre semi (la parte commestibile) di forma ovale irregolare, ricoperti da una sottile pellicola di colore più o meno rossastro (FONDAMENTALE mangiarla perché ricca di OCP). Dal punto di vista nutrizionale si notano alcune interessanti caratteristiche: ha un ottimo contenuto di  proteine vegetali e una discreta quantità di aminoacidi (l‘arginina è quello più abbondante), è ricca di minerali come zinco, magnesio, potassio, fosforo, manganese e rame, ha un grosso contenuto di fibre (25 g/100 g di alimento) e anche il contenuto della vitamina E è particolarmente elevato.
Pur essendo prive di colesterolo le arachidi sono molto ricche di grassi ed in particolare del monoinsaturo acido oleico (omega 9), lo stesso presente nell’olio di oliva, ma anche del polinsaturo acido linoleico (omega3). Read More

Piselli, tante proteine di qualità con poche calorie


Dopo l’interessante post di Gianni del 12 Marzo scorso sugli studi per un’energia sostenibile derivata dai piselli, torniamo a parlare di questo legume anche da un punto di vista nutrizionale e benefico. La pianta del pisello (Pisum sativum) può essere nana o rampicante, le foglie sono composte con i fiori bianchi o gialli, e i frutti, chiamati baccelli, caratterizzati dalla forma curva, contengono al loro interno i semi di colore verde (fino a dodici per baccello), che sono la parte commestibile della pianta. La provenienza non è molto chiara, ma sappiamo che la loro origine è sicuramente orientale. La tesi più avvalorata è che la loro origine sia la Mesopotamia, intorno al III millennio a.C. e che da qui sarebbero giunti nell’area mediterranea, entrando a far parte in modo stabile della dieta dei Greci e dei Romani. Oggi sono largamente coltivati in tutta l’Europa Centrale e in quella Meridionale, e sono diffusissimi in Italia, dove si possono trovare nelle varietà lisce o rugose, gialle o verdi, interi o sgusciati o spezzati. Insieme alle lenticchie, fagioli, ceci e la soia fa parte della famiglia delle Fabaceae (o Leguminose), che hanno in comune una caratteristica, contengono un’elevata quantità di aminoacidi, al punto da essere i vegetali che ne sono più ricchi; sono carenti solo di metionina e cisteina che si trovano invece negli aminoacidi dei cereali, che a loro volta mancano di lisina, la quale è contenuta nei legumi. Per questo motivo legumi e cereali si completano a vicenda, dando origine a un contenuto proteico di alta qualità. Read More

I ceci sono gustosi e fanno bene alla salute

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Il cece (Cicer arietinum) è una pianta erbacea della famiglia delle Fabaceae. I suoi semi si chiamano ceci e sono legumi come la soia, i fagioli e le lenticchie. La pianta ha un fusto peloso con altezza variabile tra 20 e 50 cm. Le foglie opposte, sono composte da foglioline dentate, i fiori sono bianchi, rosei o rossi, mentre i semi, contenuti in numero di 2-3 nei baccelli, sono il prodotto commestibile. I ceci secchi devono essere tenuti in ammollo per un periodo che può variare dalle 8 ore per i ceci essiccati da pochi mesi, alle 24 ore per i ceci di un anno; la cottura invece necessita di almeno 3 ore a fuoco basso, perché devono essere ben cotti per digerirli meglio. Devo dire che a mio parere fra tutti i legumi, i ceci si distinguono per la loro bontà, sia come ottimo contorno sia come deliziosa “vellutata”. A questo proposito, aspetto con ansia su Florablog la ricetta della “vellutata di ceci”  di Luisa, dato che conosco quanto sia gustosa.
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Il fieno greco, un ottimo ricostituente

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Il Fieno greco (Trigonella foenumgraecum L.) è una pianta erbacea annuale, originaria dell’Asia occidentale; introdotta in Europa nel IX secolo, cresce spontanea in ambienti costieri e submontani. I fiori del fieno greco possiedono una caratteristica forma a triangolo, dalla quale deriva il nome del genere, mentre quello della specie deriva dall’utilizzo della pianta nell’alimentazione del bestiame. Conosciuta fin dall’antichità per le proprietà stimolanti e “ricostituenti” dovute alla presenza di proteine ad alto valore biologico (contenenti tutti gli aminoacidi essenziali, compresa la lisina poco disponibile in natura), è ancora oggi usata e apprezzata per queste stesse caratteristiche. Ma il Fieno greco. le cui parti utilizzate sono i semi, ha altri preziosi elementi quali flavonoidi, saponine steroidee (tra le quali la diosgenina), alcaloidi (trigonellina), steroli, fibre, vitamine, minerali e galattomannani. Read More

Il rosmarino blocca i cancerogeni

RosmarinoIl rosmarino fa parte delle piante aromatiche come per esempio salvia, basilico, prezzemolo, menta etc. ed è un arbusto sempreverde con foglie aghiformi e profumo pinaceo. In un curato post di qualche tempo fa Gianni aveva spiegato in che modo coltivarlo, io come al solito voglio decantarne le qualità terapeutiche. Read More