Notizie della settimana: Darwin, effetto serra, piante aliene e Ogm

Notizie della settimana: Darwin, effetto serra, piante aliene e Ogm
Lo sguardo alle notizie settimanali che parlano di flora, ambiente, clima e natura è, come sempre, carico di allarmi e preoccupazioni. Tra sdoganamento degli Ogm, invasioni di piante esotiche e conferme dell’effetto serra, l’unica notizia non dico ottimistica ma comunque positiva è quella relativa alla ricorrenza dei duecento anni dalla nascita di Charles Darwin. Il grande naturalista britannico naque infatti il 12 febbraio del 1809 e per festeggiare l’evento si sono organizzati incontri e mostre in tutto il mondo. In Italia è possibile visitare la mostra Darwin 1809-2009, a Roma fino al 3 maggio (poi si sposterà a Milano dal 4 giugno al 25 ottobre dopodiché a Bari, da novembre 2009 a marzo 2010), ricca di materiali e spunti interessanti. Lo so, al primo approccio non sembra una notizia positiva, ma a pensarci bene, con l’aria che tira, con chi insinua dubbi sulla Teoria dell’evoluzione e chi ci vuol spacciare il Creazionismo come la nuova Verità, qualsiasi manifestazione che celebri la grandezza di Darwin è più che benaccetta.
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“Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”

Letame

Così cantava uno dei maggiori poeti del ‘900 ricordandoci, dall’alto della sua sconfinata arte, la più semplice delle verità: il tanto vituperato letame, usato spesso come peggior epiteto, è in realtà il miglior “carburante” che abbiamo a disposizione per far crescere le nostre piante.
Spesso accantonato per far posto alla chimica la sua migliore rivincita venne proprio dall’inventore dei concimi chimici, Justus von Liebig, che nel suo testamento scrisse:

Confesso volentieri che l’impiego dei concimi chimici era fondato su delle supposizioni che non esistono nella realtà. Questi concimi dovevano portare una rivoluzione completa in agricoltura. Il concime di stalla doveva essere completamente escluso e tutte le materie minerali asportate dai raccolti, sostituite con dei concimi chimici. Il concime doveva permettere di coltivare su di uno stesso campo, senza discontinuità e senza esaurimento, sempre la stessa pianta, il trifoglio, il grano ecc., secondo la volontà e i bisogni dell’agricoltore. Avevo peccato contro la saggezza del Creatore e ho ricevuto la dovuta punizione. Ho voluto portare un miglioramento alla Sua opera e nella mia cecità ho creduto che nel meraviglioso concatenamento delle leggi che uniscono la vita alla superficie della terra, rinnovandola continuamente, un anello era stato dimenticato, che io povero verme impotente, dovevo fornire.

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Febbraio, i lavori nell’orto

Carta dell\'Italia giorni delle semine in base alle fasce climatiche
Non serviva certo la patetica e disgustosa caciara scatenatasi intorno alle tristi vicende di questi giorni per farsi l’idea, una volta di più, che il nostro non è un Paese normale. Del resto normale non lo è fin dalla conformazione geoclimatica (ci sarà una relazione?), visto che dalle Alpi a Lampedusa si registrano, in ogni periodo dell’anno, differenze climatiche anche molto importanti. Lungo più di mille chilomentri e stretto tra mari e monti, con la dorsale appenninica che lo percorre da cima in fondo e lo taglia di fatto in due, l’italico stivale è un concentrato di climi e microclimi tale da rendere problematico consigliare attività come la semina senza cadere in contraddizioni o inesattezze. In condizioni normali infatti, alla prudente semina di un ortaggio per esempio nella pianura padana, può corrispondere, in Sicilia, la stessa coltura già allo stadio di giovane pianta. Per questo motivo possono servire mappe come quella che vedete sopra dove, data un’area di riferimento, viene riportato l’anticipo e il posticipo delle semine in relazione alle varie regioni italiane. È vero, il clima impazzito degli ultimi tempi consiglia di non prenderla certo per oro colato (ci mancherebbe!) ma può essere comunque un’utile traccia per regolare le attività di semina in tutta Italia visto che è più o meno sovrapponibile alla cartina delle principali zone climatiche del nostro paese. Read More

Piante che migliorano l’aria: la Sansevieria

Sansevieria trifasciata
Ieri è apparsa una notizia interessante: uno studio/esperimento condotto in India, dimostrerebbe l’efficacia che hanno (almeno) tre piante nel restituire aria di buona qualità negli ambienti chiusi come case e uffici.
All’interno dei 4.600 metri quadri del Paharpur Business Centre di Nuova Delhi, oltre alle 300 persone che ci lavorano, sono ospitate qualcosa come 1200 piante. Avete letto bene, negli ultimi 15 anni infatti hanno convissuto un lavoratore ogni quattro piante e i risultati sono a dir poco notevoli: per i lavoratori, che hanno visto diminuire drasticamente disturbi come l’irritazione agli occhi (-52%), le emicranie (-24%), i problemi respiratori (-20%), i danni polmonari (-10/12%) e l’asma (-9%) e per l’ambiente, dato che è stato calcolato un risparmio del 15% di energia per aver fatto a meno dell’aria condizionata negli uffici.
Al Paharpur Business Centre sono talmente orgogliosi del fatto che sul sito internet è possibile consultare una tabella che riporta il Materiale Particolato Sospeso (SPM) e la CO2 all’interno dell’edificio insieme agli stessi valori ma a New Delhi con risultati ovviamente a sfavore dell’aria cittadina.
Le protagoniste di questo piccolo grande miracolo, le piante capaci cioè di migliorare l’aria che respiriamo, le nostre migliori amiche e alleate contro malanni e inquinamento sono Chrysalidocarpus lutescens, Sansevieria trifasciata e Epipremnum aureum. Di quest’ultimo, il pothos, ho già parlato, sull’Areca ci torneremo sopra, oggi vorrei concentrarmi sulla terza pianta, bellissima e tutto sommato facile da coltivare: la Sansevieria.
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Papaya, naturale o fermentata, per una migliore qualità della vita

Papaya, naturale o fermentata, per una migliore qualità della vita
La papaya (Carica papaia, L.) è una pianta della famiglia delle Caricacee, detta anche albero dei meloni; originaria del Messico e della America Centrale è attualmente diffusa in tutti i paesi tropicali e subtropicali. Il clima ideale per la sua crescita è il caldo umido, dove l’arbusto dà rapidamente una grande quantità di frutti il cui colore è verde quando è immaturo e giallo quando è maturo. La sua composizione è ripartita in circa 87%  di acqua, in 13% di carboidrati, inoltre contiene vit. E, vit. C, vit A, vitamine del gruppo B, flavonoidi, calcio, fosforo e ferro. La vitamina C, è dotata di proprietà che stimola il sistema immunitario. I germogli di papaya contengono alcuni tipi di flavonoidi (polifenoli con proprietà antiossidanti, antiradicali liberi, antinfiammatorie, antiaggreganti piastriniche, antitrombotiche e antiallergiche) e inibiscono la nascita di numerose forme di tumori. Tutte le parti della papaia contengono un lattice ricco di enzimi fra i quali il più importante è la papaina che viene estratta nella sua forma attiva, quando cioè il frutto è verde e quindi non ancora maturo; in questo modo mantiene intatte tutte le sue proprietà antiradicali liberi, antisettiche e rigeneranti del tessuto collagene. Read More

Alghe, bottiglie riciclate ed energia a impatto zero


Prendete un po’ di bottiglie di plastica, quelle dell’acqua minerale per intendersi, collegatele fra loro con qualche tubicino, sigillate il tutto con guarnizioni e nastro teflon e riempitelo di acqua. Adesso procuratevi delle alghe insieme a un normalissimo fertilizzante liquido con buona percentuale di azoto. Dove trovate le alghe? nello stagno ovviamente! Non avete uno stagno? cercatele sulla rete. Una volta trovate le alghe unitele al fertilizzante e poi aggiungetele alle vostre bottiglie unite e mettete tutto al sole: signore e signori, avete appena costruito il vostro primo bioreattore per la coltivazione delle alghe economico e artigianale.
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Video, la potatura della vite: il cordone speronato


All’inizio del mese di gennaio sono andato a far visita a mio zio Paolo e, non avendolo trovato in casa, l’ho raggiunto in vigna dove era intento a potare le sue amate viti. Visto che avevo “per caso” con me la videocamera ho deciso di riprendere alcune fasi della lavorazione che vi mostro nel video.
Più facile a dirsi che a farsi la potatura della vite è un’operazione che deve tenere conto di diversi fattori: l’età della pianta, la qualità e quantità della produzione che si vuole ottenere, la forza e il vigore della vite, la forma di crescita (detta comunemente “forma di allevamento”), lo stato di salute del vigneto, la varietà dell’uvaggio ecc.
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Il prato in inverno, giardiniere a riposo… ma non troppo!

Il prato in inverno, giardiniere a riposo... ma non troppo!
Anche per la manutenzione del prato gennaio e febbraio sono in assoluto i mesi in cui non c’è molto da fare: a causa del freddo invernale praticamente tutti i principali tipi di erba adoperati nei tappeti erbosi arrestano la loro crescita o la limitano al massimo. La conseguenza di tutto ciò è che, per il momento, non dobbiamo tagliare l’erba risparmiando così una bella fetta del tempo che in altri periodi siamo “costretti” a dedicare al nostro prato.
Non è il caso di impoltronirsi troppo però, perché anche in questo mese qualcosa da fare per il vostro prato lo si trova sempre.
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Lampone, un gustoso concentrato di virtù salutari

Lampone, un gustoso concentrato di virtù salutari
Il lampone (Rubus idaeus) pur avendo un aspetto esterno vagamente simile a quello della fragola in realtà appartiene alla genere Rubus, lo stesso che comprende anche le more. Nel primo anno si presenta con fusti semplici ed eretti, che poi diventano arcuati e ramificati. Ha foglie verdi nella parte superiore e bianco-tormentose sulla parte inferiore che sono divise in circa 6 o 7 foglioline seghettate. I fiori sono piccoli e bianchi, riuniti in grappoli e nascono il secondo anno verso l’inizio dell’estate. La pianta può raggiungere i 2 metri d’altezza e i frutti sono di colore rosso, leggermente pubescenti, formati da tante piccole drupe strettamente unite tra di loro. ll lampone nasce spontaneo nei luoghi freschi in campagna e nei boschetti di media altitudine, da luglio fino ai primi di settembre, ha un gusto gradevolissimo, ma è soprattutto salutare grazie al contenuto elevato di vitamine, minerali, di tannini, polifenoli e acidi organici (citrico, malico, ossalico ma principalmente acido ellagico) che ne fanno una vera barriera contro il cancro. Le elevate quantità di calcio e di vitamina C, che si trovano nel frutto, lo rendono adatto ai bambini e agli anziani, mentre la quasi totale assenza di zuccheri lo rendono sicuro, come le fragole o il mirtillo, anche per i diabetici. Read More