Frutta e verdura di stagione, come conservare i cachi

Frutta e verdura di stagione, conservazione e confettura di cachi

Se siete consumatori consapevoli e alla ricerca dei prodotti di stagione potete andare sul sicuro: i cachi sono autentici frutti del periodo. Proprio in questa fase dell’anno infatti il Diospyros kaki mostra sui suoi rami spogli (e vagamente spettrali) questi bei frutti sferici caratterizzati da un appariscente color arancione che risalta tra le tonalità un po’ smorte tipiche della tavolozza autunnale. Per chi dispone di questo generoso albero è tempo di raccolta e, di conseguenza, di conservazione dei frutti per i mesi successivi.
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Frutta e verdura di stagione, come conservare carote e finocchi

Frutta e verdura di stagione, come conservare carote e finocchi

Eccoci alle prese con altri due ortaggi tipici di questa stagione, le carote e i finocchi, che in questo periodo sono ancora in produzione e che di solito vengono raccolti prima che il freddo, quello vero, arrivi alle nostre latitudini. Per quanto riguarda le carote va detto che ci sono diverse zone, specialmente al centro-sud, dove è possibile applicare una pacciamatura per proteggerle dal freddo intenso e raccoglierle di volta in volta quando se ne ha bisogno, mentre per i finocchi il discorso è leggermente diverso visto che sono un po’ più “allergici” al freddo (sopportano fino a pochi gradi sopra lo zero) ed è consigliabile raccoglierli se si abita in zone a rischio gelate. Vediamo allora come fare con questi importanti prodotti dell’orto, cominciando dalle carote e da un (per me) strano metodo che ho visto messo in pratica da mio nonno tanti anni fa.
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Conservare frutta e verdura, confettura di fichi e uva

Conservare frutta e verdura, marmellata di fichi e uva

Un altro metodo antichissimo (c’è chi lo fa risalire addirittura all’antica Grecia) per conservare i prodotti di stagione è quello di cuocere la frutta (quasi esclusivamente) con lo zucchero fino a ottenere la sua trasformazione in, a seconda del risultato finale, marmellata, confettura, gelatina e composta. Sì perché i termini sopra elencati, che di solito usiamo come sinonimi, in realtà indicano dei prodotti che, pur appartenendo allo stesso “campionato”, si differenziano leggermente tra di loro per dosi impiegate e risultato finale. Non è da molto infatti che l’ho scoperto  ma, grazie alle (spesso) geniali direttive dell’Unione Europea, la differenza tra la marmellata e la confettura sta nel fatto che la prima è fatta solo con gli agrumi mentre la seconda con tutto il resto della frutta…
A parte le piccole differenze, che portano però a prodotti diversi (la gelatina è realizzata con il solo succo della frutta e senza buccia e polpa, la composta contiene una quantità maggiore di frutta), il principio di base è sempre il solito ovvero quello di sfruttare le caratteristiche dello zucchero per conservare gli alimenti. Certo che – al di là del metodo scelto – consumare marmellate, confetture e affini, non sarà mai come mangiare la frutta fresca ma questo rimane comunque uno dei procedimenti migliori che abbiamo a disposizione per gustare i prodotti fuori stagione.
Quella che vi voglio proporre oggi è una ricetta molto antica dalle mie parti e rappresenta una vera e propria bomba di dolcezza e bontà: la confettura di fichi e uva.
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Conservare frutta e verdura: il pomodoro

Conservare frutta e verdura, il pomodoro

Dopo un’introduzione sul perché è bene farlo, dopo le doverose raccomandazioni sul come farlo per evitare le insidie del botulismo, è giunto il momento di scendere più nel dettaglio cominciando a vedere come conservare la frutta e verdura di stagione. E anche se detta stagione per lui sta volgendo al termine, è impossibile non partire con la conservazione del pomodoro.
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Conservare frutta e verdura, le precauzioni da adottare contro il botulino

Conservare frutta e verdura, le pracauzioni da adottare
Come abbiamo già visto in precedenza, conservare frutta e verdura di stagione è cosa buona e giusta: per la nostra salute, per quella del nostro portafoglio e soprattutto per quella del pianeta Terra. Prima però di andare sul pratico, elencando quali sono i metodi migliori per conservare i prodotti che, di volta in volta, le varie stagioni ci consegnano in abbondanza, occorre fare una premessa. E mai come in questo caso tale premessa è più che fondamentale.
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Come conservare la verdura: carciofi, cavoli e spinaci


Secondo post sulla conservazione di frutta e verdura, dedicato questa volta ad alcuni conosciutissimi prodotti di stagione: carciofi, cavoli e spinaci.
Quello della corretta conservazione dei vegetali può sembrare un argomento di poco conto ma in realtà si rivela un comportamento virtuoso che può risultare un primo passo importante per la salvaguardia del pianeta e per il rispetto delle sue (limitate) risorse.
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Come conservare frutta e verdura: attenti all’etilene

Come conservare frutta e verdura: attenti all\'etilene
Quando rovisto nel frigo e trovo qualcosa andato a male perdo veramente la pazienza. Mi dò come minimo dell’idiota, impreco come un matto e getto sconsolato il cibo nella pattumiera. L’ultima volta che è successo mi è preso talmente lo sconforto che mi è venuta la voglia di approfondire la cosa e ho scoperto di non essere il solo e che anzi sono in ottima compagnia: ogni anno un italiano butta in media 27 Kg di cibo, uno spreco incredibile, anche da un punto di vista economico giacché l’ammontare di euro gettati in discarica si aggira, sempre di media, sui 600 euro. Certo, niente a che vedere con i 31,6 milioni di tonnellate di alimenti sprecati negli Usa in un anno (sono circa 213 Kg di media per ogni americano213 Kg!), ma sono comunque cifre inaccettabili e sulle quali riflettere.
Per questo motivo scrivo qualche post per cercare di dare qualche consiglio (per primo a me…) su come conservare al meglio frutta e verdura. È vero, quello che non ha potuto il buon senso lo potrà la crisi economica (che ha come unico pregio quello di farci recuperare un po’ di senso della misura) che ci induce al risparmio, ma un po’ di cultura in questa direzione non guasta di certo, cominciando da un “attore” invisibile ma determinante per la conservazione dei prodotti: l’etilene.
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